19 Novembre 2009
Pubblico il video e il testo della dichiarazione di voto dell'Italia dei Valori sul decreto Ronchi per la privatizzazione dell'acqua.
Testo dell'intervento
Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio che non c'è, noi dell'Italia dei Valori diciamo «no» a questo Governo e «no» a questo decreto-legge che privatizza alcuni servizi, e tra questi l'acqua.
Diciamo «no» a questo Governo perché non fa altro che fare leggi schifezze, che nemmeno la sua maggioranza voterebbe se non fosse sotto il ricatto permanente della ricandidatura e del voto anticipato (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Partito Democratico).
Infatti, il vero problema è che questa legge elettorale permette a questo Parlamento di essere composto da persone nominate dal sultano di turno e non dal popolo italiano.
Noi diciamo «no» a questo Governo, perché oltre a privatizzare beni essenziali come l'acqua privatizza anche la legge, perché utilizza il Parlamento per portare avanti interessi privati invece che pubblici interessi. Diciamo «no» a questo Governo delle centrali nucleari, «no» a questo Governo che privatizza tutto ciò che è in regime di monopolio naturale, e che quindi trasforma i monopoli pubblici in monopoli privati, anzi in propri monopoli privati (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Diciamo «no» a questo Governo che privatizza la legge, e che dal lodo Alfano al lodo Schifani, e dallo scudo fiscale arriva alla fine al processo breve, che serve solo a sé, a lei, Presidente del Consiglio, e ai suoi amici criminali. Diciamo «no» a questo Governo, che col sistema della privatizzazione ha ridotto la giustizia sociale allo sfascio, e diciamo «no» a questo Governo a nome e per conto dei precari della scuola, dei lavoratori e dei dipendenti di Omega, di Eutelia, di Agile e di Finmedia (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), della MAHLE di Torino, della Fincantieri Napoli di Castellammare e della Finmeccanica, della FIAT di Termini Imerese, di Pomigliano d'Arco, dei lavoratori della Dalmine, della MAC-Iveco di Brescia, dei lavoratori della Merloni, dei lavoratori di Alitalia, delle aziende dell'indotto di Malpensa, dei lavoratori della chimica di Porto Torres e di Marghera, dei lavoratori dell'alluminio dell'Alcoa in Sardegna, di quella della Selfin di Caserta, della Lasme di Melfi e, da domani, anche della Safilo del nord.
Diciamo «no» a questo Governo, ai decreti-legge che servono per trasformare in servizi quelli che sono diritti; perché si afferma, con il decreto-legge in esame, di privatizzare il servizio dell'acqua, ma l'acqua non è un servizio, è un diritto di per sé, che spetta a tutti, per il solo fatto di esistere: non è che uno può bere se ha i soldi, e muore di sete se non ha una lira (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori)!
Diciamo «no» a questo Governo, e lo diremo con tre referendum che subito dopo, da qui, indiremo mano a mano che vengono promulgate queste leggi. «No» alle centrali nucleari, che non servono al pubblico interesse, perché oltre a rubare l'acqua ruberanno anche l'aria per respirare, anche l'ambiente, anche la vita (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
Diciamo «no», con un altro referendum, appunto al decreto-legge in esame, che privatizza l'acqua; e diremo «no» anche alla legge sulle prescrizioni dei reati che, come da lei stesso ammesso, Presidente del Consiglio che non c'è, Presidente del Consiglio latitante, serve a lei perché non vuole essere processato: io vorrei un Presidente del Consiglio che non commette reati, non che non vuole essere processato!
È per questo che noi dell'Italia dei Valori parteciperemo tutti e da singoli alla manifestazione del 5 dicembre. Vi parteciperemo in quanto cittadini, parteciperemo lasciando che a questa manifestazione sia la rete, siano i cittadini direttamente, a prescindere dalle bandiere e dalle ideologie di appartenenza, a metterci la faccia (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), a salire sul palco; salgano gli operai di Eutelia, salgano i lavoratori precari della scuola, salgano coloro che non hanno voce, a cui noi vogliamo dare voce, a cui lei toglie il diritto anche di bere, anche il diritto di respirare.
Noi, signor Presidente del Consiglio, diciamo «no» a questa deriva delle privatizzazioni. Noi siamo Liberali, Democratici e Riformatori europei, siamo per il libero mercato, siamo per la libera concorrenza; ma che libera concorrenza c'è, quando dal monopolio pubblico si passa al monopolio, all'oligopolio privato? Quando dalla globalizzazione si passa alla colonizzazione? Quando vengono venduti solo beni e servizi che le multinazionali vogliono, solo al prezzo che vogliono, solo con la qualità che vogliono? Che libero mercato, che libera concorrenza, che migliore economia c'è, se vengono coltivati solo i prodotti nei luoghi e nei territori che vogliono le multinazionali, solo i prodotti che servono per far diventare ricchi alcuni territori e rimanere poveri altri, nei territori scelti dalla multinazionale, che deve decidere chi deve mangiare, dove deve mangiare e dove deve bere?
Noi siamo convinti che si stia arrivando a una deriva di questa privatizzazione. Pensate che, di privatizzazione in privatizzazione, da ultimo siamo arrivati alla privatizzazione della guerra. Ora la guerra sia affida a contractor privati, si paga a tiro, a pallottola, a morto ammazzato. A questa privatizzazione siamo contrari. Noi siamo per la privatizzazione dei servizi ma non possiamo accettare che si privatizzino i servizi unici ai quali ci si affida e quello c'è, come l'acqua che quella è perché il fiume quello è. Lo puoi privatizzare come ti pare e piace ma alla fine chi ha in mano il rubinetto decide se devi bere o non devi bere.
Allora mi chiedo: perché lei, signor Presidente del Consiglio che non c'è, si mette a fare questa privatizzazione? A chi giova? Giova, lo ripeto, a quelle multinazionali delle quali lei fa parte con le sue imprese private, in pieno conflitto di interessi. Giova a quelle lobby del potere economico che decidono chi deve vivere e chi deve morire, chi deve respirare e chi deve bere. Noi a questa privatizzazione non ci possiamo stare perché non si tratta di privatizzazione, ma di un'eliminazione dei diritti inalienabili che spettano a ciascuno di noi per il solo fatto di esistere e di stare al mondo. È questa esasperazione del capitalismo che vogliamo contrastare noi liberali, noi che crediamo nel libero mercato e che non vogliamo trasformare la proprietà dei mezzi di produzione in proprietà dei mezzi di sussistenza, perché la sussistenza è un bene che deve spettare a tutti.
Allora, signor Presidente del Consiglio, lei continuerà, fino a quando starà qui a fare il corruttore giudiziario, l'evasore fiscale impunito, il falsificatore di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori), l'uomo contiguo ai mafiosi, ma noi la contrasteremo sempre, dentro questo palazzo e fuori, manifestando con i cittadini per invogliarli a comprendere, a capire e a non lasciarsi più imbonire dai suoi organi di informazione e dal suo modo di rappresentare la verità. Lei deve andare a casa il più presto possibile perché prima lei va a casa, prima il nostro Paese riconquisterà la democrazia e la pace sociale (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).
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