"Il 4 dicembre il presidente del Consiglio è legittimamente impedito, perchè ha Consiglio dei Ministri". Lo ha detto l'avvocato Niccolò Ghedini, che insieme al professor Piero Longo difende il presidente del Consiglio, commentando il rinvio del processo davanti a nuovi giudici in cui Berlusconi è accusato di aver corrotto David Mills. L'avvocato inglese, per lo stesso reato, è già stato condannato a 4 anni e 6 mesi, con conferma della sentenza di primo grado in Corte d'appello. Oggi, appunto, è stata fissata per il 4 dicembre prossimo la ripresa del processo a carico del premier, che era stato sospeso il 4 ottobre 2008 in attesa della pronuncia della Corte costituzionale sul lodo Alfano.
Di fronte al fatto che il presidente del Consiglio "ha l'intenzione di partecipare al processo", ha continuato Ghedini, "troveremo delle date utili per portare avanti il processo". A questo proposito, ha precisato il legale del premier, "è inusuale che non abbiamo già conosciuto il nuovo collegio". Infatti, ha proseguito l'avvocato e parlamentare del Pdl, se fosse stato già indicato, "avremmo potuto fissare il calendario delle udienze".
L'ex collegio giudicante che si è astenuto dal proseguire la causa per il leader del Pdl ha letto in aula una comunicazione del presidente del Tribunale, Livia Pomodoro, con la quale si dichiarano efficaci tutti gli atti processuali compiuti nel corso del dibattimento prima della separazione dei due imputati, lo stralcio Berlusconi, avvenuto il 4 ottobre dello scorso anno dopo il ricorso alla Corte Costituzionale sulla legittimità del lodo Alfano. Una dichiarazione che non è piaciuta ai difensori di Berlusconi: "Il fatto che gli atti siano stati dichiarati efficaci non vuol dire che siano utilizzabili", ha dichiarato Ghedini, al termine dell'udienza di 'smistamento'. L'avvocato ha spiegato che per utilizzare quegli atti è necessario il loro consenso. "Di volta in volta - ha dichiarato Ghedini - si deciderà quindi se dare il consenso o meno all'utilizzo degli atti già formati".
Dall'utilizzabilità o meno degli atti compiuti prima dello stralcio dipenderà la lunghezza nel tempo del processo al premier. "Nel processo mediaset i giudici hanno fissato le udienze di lunedì, qui pare di capire che lo faranno di venerdì, vedremo di contemperare le esigenze della giustizia con quelle di chi ha il diritto e il dovere di governare" ha aggiunto Ghedini.
"Il Collegio presieduto da Nicoletta Gandus separò la posizione di Silvio Berlusconi da quella di David Mills, quando entrò in vigore il lodo Alfano, per non assolvere il premier", ha sottolineato l'avvocato Piero Longo, spiegando che "le dichiarazioni rese da Mills in istruttoria non potevano essere utilizzate perchè Mills non è mai venuto in aula a confermarle, quindi, per utilizzarle, ci sarebbe stato bisogno del nostro consenso in quanto difensori che, invece, non ci fu". "Siamo tranquilli - ha poi concluso Ghedini - se troveremo un giudice sereno ci sarà l'assoluzione".
(27 novembre 2009)
Di fronte al fatto che il presidente del Consiglio "ha l'intenzione di partecipare al processo", ha continuato Ghedini, "troveremo delle date utili per portare avanti il processo". A questo proposito, ha precisato il legale del premier, "è inusuale che non abbiamo già conosciuto il nuovo collegio". Infatti, ha proseguito l'avvocato e parlamentare del Pdl, se fosse stato già indicato, "avremmo potuto fissare il calendario delle udienze".
L'ex collegio giudicante che si è astenuto dal proseguire la causa per il leader del Pdl ha letto in aula una comunicazione del presidente del Tribunale, Livia Pomodoro, con la quale si dichiarano efficaci tutti gli atti processuali compiuti nel corso del dibattimento prima della separazione dei due imputati, lo stralcio Berlusconi, avvenuto il 4 ottobre dello scorso anno dopo il ricorso alla Corte Costituzionale sulla legittimità del lodo Alfano. Una dichiarazione che non è piaciuta ai difensori di Berlusconi: "Il fatto che gli atti siano stati dichiarati efficaci non vuol dire che siano utilizzabili", ha dichiarato Ghedini, al termine dell'udienza di 'smistamento'. L'avvocato ha spiegato che per utilizzare quegli atti è necessario il loro consenso. "Di volta in volta - ha dichiarato Ghedini - si deciderà quindi se dare il consenso o meno all'utilizzo degli atti già formati".
Dall'utilizzabilità o meno degli atti compiuti prima dello stralcio dipenderà la lunghezza nel tempo del processo al premier. "Nel processo mediaset i giudici hanno fissato le udienze di lunedì, qui pare di capire che lo faranno di venerdì, vedremo di contemperare le esigenze della giustizia con quelle di chi ha il diritto e il dovere di governare" ha aggiunto Ghedini.
"Il Collegio presieduto da Nicoletta Gandus separò la posizione di Silvio Berlusconi da quella di David Mills, quando entrò in vigore il lodo Alfano, per non assolvere il premier", ha sottolineato l'avvocato Piero Longo, spiegando che "le dichiarazioni rese da Mills in istruttoria non potevano essere utilizzate perchè Mills non è mai venuto in aula a confermarle, quindi, per utilizzarle, ci sarebbe stato bisogno del nostro consenso in quanto difensori che, invece, non ci fu". "Siamo tranquilli - ha poi concluso Ghedini - se troveremo un giudice sereno ci sarà l'assoluzione".
(27 novembre 2009)
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