È cominciato ieri al Senato il cammino parlamentare del disegno di legge sul processo breve. Con il trasparente scopo di essere coerente con il titolo del ddl, anche l’ter del provvedimento sarà breve, anzi brevissimo.
Se le cose andranno come devono andare, il presidente del consiglio troverà sotto l’albero di Natale la legge che lo salverà dalla spietata persecuzione dei giudici italiani, noti in tutto il mondo per la loro ferocia.
Lascia perplessi, però, il titolo che i legislatori del centro destra hanno voluto dare al loro provvedimento:”Misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi”.
È apprezzabile che invece del plurale “cittadini” sia stato scelto, onestamente, il singolare. Eppure resta un mistero perché non abbiano messo, di quel cittadino, anche il nome e il cognome.
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