sabato 14 novembre 2009

Un intervento sproporzionato


Al presidente dell’Ordine dei giornalisti
Gentile presidente,
la “nota” del Procuratore Grasso è per noi motivo di vivo e sincero stupore. Infatti, al “Fatto Quotidiano” tutto si può rimproverare tranne che la mancata registrazione delle precisazioni del procuratore antimafia.
Sul merito delle questioni contestate dal dottor Grasso risponde il collega Marco Travaglio.
Come Direttore del giornale mi dolgo di una frase profondamente offensiva laddove lo scrivente afferma di sentirsi “sottoposto ad attacchi personali – sempre dello stesso giornalista”, e poi aggiunge: “Senza nessun intervento ragionevole, per esempio dei direttori che hanno pubblicato e pubblicano senza esercitare alcun controllo”.
Queste sì che sono affermazioni gravi anche perché non suffragate da elementi di fatto.
Non voglio tuttavia alimentare ulteriori polemiche e mi limito a sottolineare quanto segue.
Primo. La “reazione” del dottor Grasso all’intervista dell’ex pm Sabella si è manifestata con i due lanci Ansa citati nella “nota”. Lo stesso scrivente ammette come “Il Fatto Quotidiano” ne abbia dato “contezza” ai suoi lettori, con un errore di merito che abbiamo prontamente segnalato il giorno successivo nella rubrica, non a caso intitolata “I nostri errori”. Che poi neanche questa successiva precisazione sia stata sufficiente a soddisfare le esigenze del Signor Procuratore può darsi. Certo è che, alla luce di quanto sopra, la buona fede e la correttezza del nostro giornale non possono essere minimamente messe in discussione.
Secondo. Perché mai il dottor Grasso avendo la possibilità di precisare il suo pensiero con una lettera o con una nota che il nostro giornale avrebbe volentieri pubblicato vi ha rinunciato? E perché mai prendendo spunto da due nostre rettifiche il dottor Grasso si rivolge all’Ordine dei giornalisti invocando non meglio precisati provvedimenti nei confronti dei giornalisti del “Fatto Quotidiano” come se ci fossimo macchiati di chissà quale terribile colpa? Ci sembra sinceramente un intervento sproporzionato ferma restando la nostra offerta al dottor Grasso di esprimere il proprio “disagio” sulle pagine del nostro giornale e non attraverso una denuncia francamente sconcertante.
Antonio Padellaro

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