Alla fine la decisione è stata presa e il cda di viale Mazzini ha silurato Paolo Ruffini. Al suo posto alla direzione di RaiTre è stato nominato l'ex direttore del Tg3, Antonio Di Bella. Otto i voti a favore e uno solo contrario, quello del consigliere Nino Rizzo Nervo che aveva già annunciato il suo no.
"E' per me un grande onore poter continuare il lavoro di Paolo Ruffini e del gruppo dirigente di RaiTre che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nei miei otto anni di direzione al Tg3" ha commentato il neodirettore Antonio Di Bella. "Il mio impegno è consolidare i risultati raggiunti, per qualità e ascolti,garantire e sviluppare l'identità della rete".
"Voglio essere il presidente di un'azienda normale. Ecco perché considero questa una scelta totalmente aziendale" ha detto il presidente della Rai Paolo Garimberti spiegando il suo voto a favore. "Può piacere o meno, può essere condivisa o criticata, considerata giustificata o ingiustificata. Ma è, per quanto mi riguarda e di questo rispondo sì personalmente - ha spiegato -, una scelta aziendale. Che ci si creda o meno a me questo non interessa".
I modi e i tempi della sostituzione di Paolo Ruffini sono stati però criticati da Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza. "Non si può negare alla Rai il diritto, addirittura il dovere, di esercitare i suoi poteri. Ciò che nella sostituzione del dottor Ruffini è parso tuttavia esorbitare da criteri giurisdizionali - ha spiegato Zavoli - sono stati tre elementi: l'estenuante lentezza della decisione; l'assenza di motivazioni che accreditassero la natura professionale del provvedimento; l'incongrua, nuova collocazione escogitata per giustificare un esito di cui la politica stessa, certo non estranea alla questione, non credo possa menar vanto". "Ai riconoscimenti pressoché unanimi riservati alla qualità del lavoro svolto dal dottor Ruffini - ha continuato Zavoli - è nondimeno doveroso aggiungere la persuasione che il dottor Di Bella saprà portare nel nuovo incarico i meriti acquisiti nel corso della sua carriera. Spero - ha concluso - che una ponderata riflessione possa orientare per il meglio le decisioni riguardanti le nomine ancora in sospeso".
Nino Rizzo Nervo ha invece spiegato il motivo del suo unico voto contrario. "Il 15 dicembre - ha detto il consigliere - la Terza Rete compirà trent'anni e oggi il Cda ha dato il via alle celebrazioni cacciando il suo direttore. Non avrei mai immaginato che la richiesta di epurazione da mesi sollecitata dall'esterno potesse essere accolta con un solo voto contrario". Per Rizzo Nervo "i risultati di qualità, di ascolti e di economicità di gestione raggiunti da Paolo Ruffini erano inattaccabili". "Ho votato no, quindi, con profonda convinzione perché l'avvicendamento di Ruffini non ha alcuna giustificazione aziendale" ha sottolineato. "A tutti coloro che lavorano in azienda oggi arriva un segnale forte ma devastante: il merito e i risultati non contano nel giudizio di chi guida il servizio pubblico, tant'è che chi ha ben meritato viene mortificato e messo da parte. Faccio, comunque, i miei auguri ad Antonio Di Bella. Il suo - ha concluso - non sarà un compito facile, ma spero che saprà difendere la storia di libertà e l'autonomia di RaiTre".
Giorgio Van Straten ha invece motivato il suo voto favorevole. "Il mio comportamento oggi in consiglio di amministrazione si è ispirato a due principi" ha detto il consigliere Rai, "la valorizzazione della professionalità di Paolo Ruffini e la salvaguardia dell'identità di RaiTre. Per questo, da una parte, mi auguro che Ruffini accetti la proposta che gli è stata avanzata e che io ritengo seria e importante". Dall'altra, ha aggiunto, "ho ritenuto che il nome di Antonio Di Bella corrispondesse perfettamente alla necessità di tutelare uno dei capisaldi del servizio pubblico, uno dei pochi spazi rimasti - ha concluso - per un'informazione non omologata, per trasmissioni intelligenti e innovative, per l'approfondimento e l'inchiesta giornalistica di qualità".
(25 novembre 2009)
"E' per me un grande onore poter continuare il lavoro di Paolo Ruffini e del gruppo dirigente di RaiTre che ho avuto modo di conoscere e apprezzare nei miei otto anni di direzione al Tg3" ha commentato il neodirettore Antonio Di Bella. "Il mio impegno è consolidare i risultati raggiunti, per qualità e ascolti,garantire e sviluppare l'identità della rete".
"Voglio essere il presidente di un'azienda normale. Ecco perché considero questa una scelta totalmente aziendale" ha detto il presidente della Rai Paolo Garimberti spiegando il suo voto a favore. "Può piacere o meno, può essere condivisa o criticata, considerata giustificata o ingiustificata. Ma è, per quanto mi riguarda e di questo rispondo sì personalmente - ha spiegato -, una scelta aziendale. Che ci si creda o meno a me questo non interessa".
I modi e i tempi della sostituzione di Paolo Ruffini sono stati però criticati da Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza. "Non si può negare alla Rai il diritto, addirittura il dovere, di esercitare i suoi poteri. Ciò che nella sostituzione del dottor Ruffini è parso tuttavia esorbitare da criteri giurisdizionali - ha spiegato Zavoli - sono stati tre elementi: l'estenuante lentezza della decisione; l'assenza di motivazioni che accreditassero la natura professionale del provvedimento; l'incongrua, nuova collocazione escogitata per giustificare un esito di cui la politica stessa, certo non estranea alla questione, non credo possa menar vanto". "Ai riconoscimenti pressoché unanimi riservati alla qualità del lavoro svolto dal dottor Ruffini - ha continuato Zavoli - è nondimeno doveroso aggiungere la persuasione che il dottor Di Bella saprà portare nel nuovo incarico i meriti acquisiti nel corso della sua carriera. Spero - ha concluso - che una ponderata riflessione possa orientare per il meglio le decisioni riguardanti le nomine ancora in sospeso".
Nino Rizzo Nervo ha invece spiegato il motivo del suo unico voto contrario. "Il 15 dicembre - ha detto il consigliere - la Terza Rete compirà trent'anni e oggi il Cda ha dato il via alle celebrazioni cacciando il suo direttore. Non avrei mai immaginato che la richiesta di epurazione da mesi sollecitata dall'esterno potesse essere accolta con un solo voto contrario". Per Rizzo Nervo "i risultati di qualità, di ascolti e di economicità di gestione raggiunti da Paolo Ruffini erano inattaccabili". "Ho votato no, quindi, con profonda convinzione perché l'avvicendamento di Ruffini non ha alcuna giustificazione aziendale" ha sottolineato. "A tutti coloro che lavorano in azienda oggi arriva un segnale forte ma devastante: il merito e i risultati non contano nel giudizio di chi guida il servizio pubblico, tant'è che chi ha ben meritato viene mortificato e messo da parte. Faccio, comunque, i miei auguri ad Antonio Di Bella. Il suo - ha concluso - non sarà un compito facile, ma spero che saprà difendere la storia di libertà e l'autonomia di RaiTre".
Giorgio Van Straten ha invece motivato il suo voto favorevole. "Il mio comportamento oggi in consiglio di amministrazione si è ispirato a due principi" ha detto il consigliere Rai, "la valorizzazione della professionalità di Paolo Ruffini e la salvaguardia dell'identità di RaiTre. Per questo, da una parte, mi auguro che Ruffini accetti la proposta che gli è stata avanzata e che io ritengo seria e importante". Dall'altra, ha aggiunto, "ho ritenuto che il nome di Antonio Di Bella corrispondesse perfettamente alla necessità di tutelare uno dei capisaldi del servizio pubblico, uno dei pochi spazi rimasti - ha concluso - per un'informazione non omologata, per trasmissioni intelligenti e innovative, per l'approfondimento e l'inchiesta giornalistica di qualità".
(25 novembre 2009)
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