venerdì 4 dicembre 2009

Berlusconi: "Nessuno crede a Spatuzza". E Dell'Utri: "Pentito a favore della mafia"


Sono durissime, le reazioni del Pdl - e dei collaboratori più stretti di Silvio Berlusconi - alla deposizione del pentito di mafia Gaspare Spatuzza al processo Dell'Utri. Ed è anche il premier in persona a esprimere la propria indignazione, nel corso del Consiglio dei ministri: "Accuse che si commentano da sole - dice - in Italia non c'è nessuno disposto a credere a queste assurdità. Io capo della mafia? Meglio riderci sopra...".

"E' una cosa assurda, una cosa fuori dal mondo", è anche la prima reazione fuori dall'aula di Torino di Marcello Dell'Utri. Che aggiunge: "Spatuzza è un pentito della mafia, non dell'antimafia, perchè la mafia ha tutto l'interesse a buttare giù un governo che sta lottando contro la criminalità organizzata come mai nel passato". E sull'ipotesi che Spatuzza possa essere guidato da qualcuno risponde: ''E' logico pensarlo", aggiungendo "Chi? E che, ci parlo io con Spatuzza? Ci parlano i signori pm''. E Gianfranco Fini mette in chiaro: "Senza riscontri rigorosi le accuse restano solo parole".

Poi, durante la giornata, a quelle dei principali protagonisti si affiancano le reazioni di tutto il centrodestra. A cominciare dal portavoce del Pdl Daniele Capezzone: "Sono indignato, come tanti cittadini italiani, che una bestia che ha sciolto un bambino nell'acido improvvisamente ha una crisi di coscienza e dopo 15 anni dice che nel gennaio '94 ha sentito alcuni mafiosi, che tra l'altro smentiscono, che chi ha Canale 5 aveva in mano il Paese quando doveva ancora scendere in politica e su ciò è stata montata un'inchiesta e un circo mediatico che sputtana il Paese".

Toni analoghi arrivano dal capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "Spatuzza? è solo un refuso della parola spazzatura. Ma non riusciranno nel loro intento di far tornare la sinistra alla quale, ai tempi del governo D'Alema, ho impedito la cancellazione del 41 bis. Rimaniamo noi al governo e continueremo a spedire altri mafiosi in galera. Anche la sinistra giudiziaria si rassegni".

Leggermente più prudenti i toni del viceministro alle infrastrutture, il leghista Roberto Castelli: "Anche sulla partita di Spatuzza la magistratura si gioca la propria credibilità. Se ci fossero riscontri oggettivi, è chiaro che si aprirebbe un fronte preoccupante per il governo, ma se questi riscontri oggettivi non ci fossero, allora si aprirebbe uno scenario sul modo di agire di alcune parti della magistratura che sarebbe ancora più preoccupante".

(4 dicembre 2009)

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