venerdì 11 dicembre 2009

I soldi di Favato e le diverse verità

di Gianni Barbacetto


Sono arrivati molti soldi, recentemente, a Fabrizio Favato, l’imprenditore che nei mesi scorsi ha raccontato di aver portato ad Arcore, il 24 dicembre 2005, uno specialissimo regalo di Natale: il file audio segreto della telefonata di Piero Fassino (“Siamo padroni di una banca?”). Proprio la telefonata il cui testo è poi comparso, sette giorni dopo, sul Giornale.
Gli investigatori della Procura di Milano stanno cercando di capire la provenienza del denaro. Certo è che Favato, così loquace fino a qualche tempo fa, ora ha smesso di parlare.
Il “regalo di Natale” era stato sottratto dagli archivi della procura – secondo quanto raccontava Favato – da Roberto Raffaelli, manager della Research control system, l’azienda che aveva realizzato le intercettazioni telefoniche sulle scalate dell’estate 2005. Raffaelli, che ora si è dimesso dall’azienda, ha confermato di aver fatto con Favato la visita ad Arcore. Ma sostiene di essere arrivato a mani vuote, senza il suo prezioso “regalo di Natale”. Semmai la visita era servita a chiedere un aiuto per un business che la Research control system voleva avviare in Romania.
Una versione diversa da quella che Favato aveva raccontato, in passato, a giornalisti dell’Espresso, di Panorama, del Foglio. Ad Antonio Di Pietro. Ma anche a un collaboratore dell’avvocato di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl, che replica: le indagini “dimostreranno la totale estraneità” di Silvio e Paolo Berlusconi alla pubblicazione sul Giornale dell’intercettazione di Fassino.
Poi erano stati i magistrati della procura ad ascoltare le storie di Favato: prima il procuratore aggiunto Alberto Nobili, poi il sostituto Fabio De Pasquale, infine Massimo Meroni.
L’imprenditore, pregiudicato per bancarotta ed estorsione, ha raccontato spezzoni di diverse vicende: come per realizzare una sorta di vendetta per non aver avuto, in un momento di difficoltà, alcun aiuto economico dai fratelli Berlusconi.
Ha raccontato il presunto, spericolato salvataggio finanziario che Silvio Berlusconi avrebbe fatto del fratello Paolo, dopo le disavventure della sua azienda Solari e della controllata IpTime, di cui Favata era collaboratore. Poi ha accennato alla storia del tentato rapimento di un ex socio di Paolo Berlusconi.
Infine ha parlato del “regalo di Natale” e del file che Raffaelli avrebbe fatto ascoltare e poi passato su chiavetta Usb ai fratelli Berlusconi.
A indagini avviate, Favato si è chiuso nel silenzio.
E ora gli investigatori cercano di fare chiarezza su un terreno alle porte di Milano che Favata avrebbe tentato di vendere. È questa o altra, la fonte delle sue recenti, misteriose entrate?

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