Sì al confronto sulle riforme, no alle leggi ad personam e agli "inciuci". Pier Luigi Bersani chiarisce la linea del Partito democratico nei rapporti con il governo. Dopo il dibattito dei giorni scorsi, scatenato soprattutto dall'intervista di Massimo D'Alema al Corriere della Sera (l'ex premier aveva affermato che alcuni compromessi possono essere utili al Paese), il segretario del Pd parla di «sensibilità diverse» che portano a «variazioni sul tema», ma «la linea - afferma - è questa che ho detto io». E cioè: «La parola dialogo non mi piace e tanto meno mi piace inciucio, ovviamente. Preferisco parole come confronto, accordo, disaccordo, nella trasparenza e nella chiarezza». Di Pietro, però, del governo non si fida: «Non è questione di fidarsi o meno - risponde Bersani - così non si va da nessuna parte. L'unica nostra chance è la chiarezza: se già Nilde Iotti parlava di riforme istituzionali nel '79» significa che chi ha «a cuore la democrazia deve combattere con gli strumenti che ci sono: il Parlamento e il referendum».
RESPONSABILITA' - Bersani si rivolge alla maggioranza e al governo per una assunzione di responsabilità: «A Natale è giusto che giri un po' di zucchero, ma poi viene la Befana e se il Parlamento fosse invaso da leggi ad personam sarebbe obiettivamente difficile discutere. Questa è un'assunzione di responsabilità che governo e maggioranza devono prendersi, sapendo che noi siamo contro le leggi fatte per una persona sola», afferma il segretario del Pd. E sulla possibilità di un vertice tra lei e Berlusconi? «Non c'è bisogno di alcun vertice per parlare di riforme - smentisce Bersani - perché la sede naturale per parlarne è il Parlamento. Noi siamo pronti a guardare con civiltà ad un confronto, ma siamo anche fermi nelle nostre idee». Non c'è bisogno di diplomazie particolari, facciamo le cose alla luce del sole. C'è troppo 'sospettismo' in giro. 'Sospettismo' che deriva dalle riforme mai avviate, da processi mai conclusi». E cosa pensa di una nuova bicamerale? «Abbiamo le commissioni - risponde - e il Parlamento: ripartiamo da quanto di buono è stato fatto nella scorsa legislatura».
COPASIR - Bersani promuove anche l'ipotesi D'Alema al Copasir al posto di Rutelli. «Conta innanzitutto il "curriculum"» spiega il segretario del Pd, aggiungendo che da questo punto di vista l'ex premier ha le carte in regola.
21 dicembre 2009
RESPONSABILITA' - Bersani si rivolge alla maggioranza e al governo per una assunzione di responsabilità: «A Natale è giusto che giri un po' di zucchero, ma poi viene la Befana e se il Parlamento fosse invaso da leggi ad personam sarebbe obiettivamente difficile discutere. Questa è un'assunzione di responsabilità che governo e maggioranza devono prendersi, sapendo che noi siamo contro le leggi fatte per una persona sola», afferma il segretario del Pd. E sulla possibilità di un vertice tra lei e Berlusconi? «Non c'è bisogno di alcun vertice per parlare di riforme - smentisce Bersani - perché la sede naturale per parlarne è il Parlamento. Noi siamo pronti a guardare con civiltà ad un confronto, ma siamo anche fermi nelle nostre idee». Non c'è bisogno di diplomazie particolari, facciamo le cose alla luce del sole. C'è troppo 'sospettismo' in giro. 'Sospettismo' che deriva dalle riforme mai avviate, da processi mai conclusi». E cosa pensa di una nuova bicamerale? «Abbiamo le commissioni - risponde - e il Parlamento: ripartiamo da quanto di buono è stato fatto nella scorsa legislatura».
COPASIR - Bersani promuove anche l'ipotesi D'Alema al Copasir al posto di Rutelli. «Conta innanzitutto il "curriculum"» spiega il segretario del Pd, aggiungendo che da questo punto di vista l'ex premier ha le carte in regola.
21 dicembre 2009
1 commento:
Pierluigi Bersani avrebbe mai potuto dire di no all'artefice della sua elezione a segretario dei PD? Siamo seri, per favore!
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