"Rispetto e stima incondizionata per il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, pastore autorevole e guida instancabile", ma anche punto di riferimento della Chiesa italiana per il suo impegno a favore "dell'accoglienza degli immigrati, della promozione umana e dell'aiuto ai più deboli". Nel coro di solidarietà che si è levato ieri dal mondo cattolico in difesa del pastore della diocesi ambrosiana, c'è anche la voce di padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa del Vaticano. Il portavoce papale confida a Repubblica il suo "stupore e disappunto" per quanto è stato detto contro un arcivescovo che - viene ricordato da Oltretevere - è anche autorevole esponente del Collegio cardinalizio, dopo essere stato vescovo di Ancona, segretario generale della Cei e arcivescovo di Genova. Dalla diocesi ligure Tettamanzi fu chiamato a Milano a prendere il posto del cardinale Carlo Maria Martini, il quale proprio ieri ha confidato ai suoi collaboratori di essere "amareggiato" per gli ingiustificati attacchi diretti al suo successore, al quale ha riconfermato, spiega chi gli sta vicino, "tutta la sua stima e riconoscenza in un momento così delicato".
Analoghi sentimenti si colgono anche in Vaticano. "Il cardinale Tettamanzi - dichiara padre Lombardi - è una figura di grande rilievo della Chiesa in Italia ed è degna del massimo rispetto. Conosce bene la diocesi di Milano, di cui è autorevole pastore, e sa quali sono i messaggi opportuni per la comunità ecclesiale che gli è affidata e per il popolo di Milano e della Lombardia, per promuovere il senso della solidarietà e della convivenza civile". Pur senza nominare direttamente la Lega, padre Lombardi avverte che "non si può parlare di lui con espressioni non rispettose o addirittura offensive e non ha senso cercare di contrapporlo ad altre autorità ecclesiastiche. Non è certo questa la via per contribuire al bene comune, che è al centro delle preoccupazioni del cardinale Tettamanzi".
La Santa Sede - oltre che Avvenire, che sul caso pubblicherà oggi un commento - farà sentire ulteriormente la sua vicinanza all'arcivescovo milanese anche con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che oggi sarà a Milano per un doppio appuntamento: la celebrazione del quarto centenario della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana insieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la messa in duomo per l'Immacolata. In entrambe le circostanze, Bertone sarà affiancato da Tettamanzi, in difesa del quale scendono in campo anche numerosi vescovi e cardinali, specialmente quelli che lo hanno conosciuto negli anni in cui era a Roma come segretario generale Cei e rettore del Pontificio Seminario Lombardo.
"Nessuna giustificazione a questi attacchi contro un pastore e un maestro" dichiara l'arcivescovo Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificio Accademia per la Vita, che ama ricordare di Tettamanzi "la sua grande competenza in materia di morale e la sua attenzione agli immigrati". "Forse a qualche partito non può far piacere - aggiunge monsignor Sgreccia - ma questo non può giustificare un attacco così volgare". "Incomprensibile e ingiustificabile quanto è stato detto contro l'arcivescovo di Milano, una persona retta per la quale nutro da sempre tanta, tanta stima" afferma il cardinale Francesco Marchisano. "Non è tollerabile che si dicano certe cose contro una figura come Tettamanzi" protesta il cardinale Giovanni Cheli, che dell'arcivescovo di Milano mette in rilievo "l'autorevole ruolo nel Collegio cardinalizio, dove è unanimemente stimato ed apprezzato per le sue doti umane e pastorali per l'accoglienza a poveri ed immigrati. Se certa politica non è d'accordo, ci dispiace perché è il Vangelo che ci parla di accoglienza e solidarietà. E il Vangelo non è politica, per fortuna".
Si mobilita in difesa di Tettamanzi anche l'associazionismo. L'Azione cattolica di Milano gli ha scritto una lettera aperta nella quale si impegna a "mettere in pratica tutti i suoi insegnamenti". Solidarietà è pure dall'Amci (Associazione medici cattolici italiani) di cui il cardinale Tettamanzi è assistente spirituale, e da "Noi siamo Chiesa", un movimento del dissenso cattolico, che definisce la Lega "un partito pagano".
(8 dicembre 2009)
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