L’auto che ha causato il suo incidente s'è dileguata. Non si dileguano, invece, i sospetti: "Non voglio che si creino allarmismi inutili. Ma non vorrei neanche che si escludesse, a priori, qualsiasi sospetto. Nel dubbio, credo d'aver diritto a essere tutelata".
A tre giorni dall'incidente che l'ha vista sbattere violentemente sul guard rail, mentre tornava a Milano dal suo ufficio di Cremona, bisognerà pur prendere una decisione: se l'incidente risulterà sospetto, sarà necessario affidare la gip di Cremona, Clementina Forleo, la tutela o la scorta.
È difficile stabilire se l'abrasione di una ruota, quella che non s'è schiantata sul guard rail, e la "manomissione" di uno specchietto retrovisore possano giustificare dei gravi sospetti o siano solo coincidenze.
È difficile ipotizzare al momento che dietro l'incidente stradale della Forleo, si nasconda qualche retroscena oscuro.
Ma è altrettanto difficile escluderlo con certezza.
Pierfelica Zazzera, deputato dell'Idv, sostiene che bisognerebbe "restituire la scorta" alla giudice.
La Forleo precisa che non s'è trattato di uno "speronamento": "Un'automobile mi si è messa improvvisamente davanti, e non ho potuto far altro che sterzare, andando contro il guard rail di cemento. Di più non so: se sia accaduto con dolo, o con colpa”.
A chiederle se si sente tutelata, la Forleo risponde: "Innanzitutto chiedo che questo evento sia contestualizzato, alla luce dei fatti, quantomeno strani, accaduti negli ultimi quattro anni".
Il riferimento è chiaro: negli ultimi quattro anni - quelli nei quali s'è occupata, tra l'altro, delle scalate bancarie - la gip ha ricevuto decine di lettere minatorie. Alcune dal contenuto profetico: una missiva annunciava la morte repentina dei genitori, poi realmente avvenuta, anche se le indagini hanno poi escluso l'ipotesi d'un attentato.
Un'altra lettera annunciava che avrebbe "fatto la stessa fine" dei genitori e, tre giorni fa, ha rischiato di morire in un incidente stradale. Sulla necessità della scorta, la Forleo dice: "Me l'aspetterei. Me l'hanno tolta all'indomani delle indagini sulle scalate e l'opinione pubblica potrebbe anche pensare a un atto ritorsivo. Io rispetto le istituzioni. E mi limito invece a una riflessione: qual è il criterio per disporre la tutela di un giudice? È uguale per tutti e, nel caso, perché io non ne avrei diritto?".
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