sabato 5 dicembre 2009

Le tante anime del No-B Day


di CARMINE SAVIANO


Un miscuglio di bandiere, simboli e colori. Di comitati, associazioni e partiti. Dai gruppi di cittadini contrari alla privatizzazione dell'acqua ai partiti di sinistra, passando per le numerose modulazioni della società civile. Sono tante le anime e le voci che danno vita al No-B Day. Ecologisti e democratici senza bandiera di partito, "grillini" e iscritti all'Italia dei Valori, comunisti ed esponenti delle maggiori associazioni del Paese. E tanti "cani sciolti", cittadini senza precisa collocazione che sono in piazza per rappresentare la propria domanda di politica. Ma tutti, indistintamente, chiedono di cambiare pagina.

"Sono qui per il mio futuro, sono precario e stanco". Gaetano Cecere è uno delle migliaia di meridionali, laureato in ingegneria con una specializzazione in Ambiente e Territorio. E senza lavoro: "Vivo In un Paese che non ha nessuna politica sulle energie rinnovabili, che dimostra di non credere nel proprio futuro". Luca sta scrivendo la sua tesi di laurea in scienze politiche. "Non mi sento rappresentato, ne da questo governo ne da chi siede in Parlamento sui banchi dell'opposizione. Però sono contento di aver avuto oggi la possibilità di parlare con tante persone nella mia stessa condizione, di aver avuto la possibilità di un confronto con lavoratori, con gli operai".

Di operai ce ne sono molti. Gerardo Giannone è un dipendente dello stabilimento Fiat di Pomigliano, ha raggiunto Roma con molti suoi colleghi. "Siamo stufi di questo governo che fa solo promesse, stufi di persone che pensano solo a risolvere i loro problemi mascherandoli con fantomatici interessi generali. Meritiamo un po' di attenzione".

Al centro del corteo sventolano le bandiere di Libertà e Giustizia, dei comitati che informano sulla situazione del Kurdistan e della Palestina. C'è Articolo 21 che vede nel No-B Day "la prosecuzione della manifestazione del 3 ottobre sulla libertà di stampa"; c'è Libera con la "battaglia per non regalare alle mafie i beni confiscati dallo Stato". Ci sono i Giuristi Democratici, la rete Girotondi e Movimenti e membri sparsi dell'Arci che non ha aderito ufficialmente ma che "partecipa, perché avvertiamo il bisogno e la necessità diffusa di un'ampia mobilitazione contro il Governo". In prima fila anche i sostenitori del Movimento Agende Rosse.

Poi, i partiti. Quelli che hanno aderito in modo ufficiale e quelli che hanno lasciato libertà di coscienza ai propri elettori. A piazza San Giovanni, nelle prime file, tante bandiere dell'Italia dei Valori. "Preservare la legalità, lottare per le aziende in difficoltà", ripetono i dipietristi.

"Oggi abbiamo dato il via ai lavori per la Federazione della Sinistra e non potevamo non essere presenti", dice un dirigente comunista. Tra i militanti in piazza anche Pierino Moresi, 92 anni, "da sempre nel Pci", che sventola la sua bandiera rossa e si lascia scappare una riflessione amara: "Mi aspettavo una quantità maggiore di giovani. Ce ne sono, ma sono pochi".

Ci sono tanti iscritti ed elettori del Partito Democratico: "Mi sento 'in borghese' ma volevo essere qui, capisco la posizione del segretario ma mi avrebbe fatto piacere vederlo in mezzo a noi". Qualcuno si arrabbia per alcuni striscioni contro D'Alema ("Facci sognare, sparisci!!!"), altri accusano i "soliti provocatori".

Infine, molti curiosi, scesi in strada per osservare da vicino la marea dei manifestanti. "Guarda cosa hanno combinato questi di Facebook, hanno portato anche Monicelli", dice una signora sulla cinquantina. E via a scattare la classica foto ricordo. Diventeranno centinaia di file che da stasera satureranno blog e siti. Per riportare tutto a casa, sul web dove il No B Day è nato.

(5 dicembre 2009)

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