giovedì 17 dicembre 2009

Parte l’attacco finale ad Annozero nel mirino contraddittorio e docufiction


Il gentile omaggio di Gianni Letta a Corrado Calabrò era soltanto uno scambio di doni. Il sottosegretario ha benedetto il libro dell’amico dell'Agcom e, il mattino seguente, l'amico dell’Agcom ha preparato la rete per catturare Annozero. L’Autorità ha inserito all’ordine del giorno la lettera di quattro commissari contro Michele Santoro: un pretesto formale per aprire un’istruttoria.
Un procedimento vago e ampio che, senza troppi particolari, serve soltanto a intimidire: “Dobbiamo verificare il rispetto da parte della Rai degli obblighi di obiettività e di equilibrio dell’informazione, di non incitazione alla violenza e di effettiva osservanza del contraddittorio”. Un avviso occulto con destinatari precisi: Annozero, Santoro e Travaglio. L’Agcom fa delle distinzioni: “Tenendo presente che la politica ha i suoi linguaggi, ma che chi la interpreta non può dimenticare di essere al servizio di tutto il paese”. Ovvero: la politica può insultare, la tv deve ammorbidire.
VERTICI RAI ALL’AGCOM. Calabrò ha convocato per audizioni generiche Paolo Garimberti e la direzione Rai: il presidente della Rai dovrà riferire sul rispetto del contraddittorio. Sono passaggi tipici della burocrazia, lenti, farraginosi e poco efficaci. Il sistema censorio sarà perfetto a marzo, appena sarà in funzione il Comitato etico previsto dal nuovo contratto di Servizio tra Rai e governo. Per le sanzioni immediate, ammucchiando le segnalazioni su Annozero e Porta a Porta, l'Agcom ha “investito” il Comitato che deve applicare il codice firmato tra stampa, tv e Autortà sulle ricostruzioni televisive. “Noi facciamo parte del Comitato – dice Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della Stampa – vedremo che lettura sarà data al testo. Non resteremo più di un minuto se dovesse rivelarsi uno strumento censorio”.
MOBILITATO IL CDA RAI. Eppure le docufiction sono sospese: non abolite, ma congelate in attesa di norme precise. L'ha deciso all'unanimità il Cda della Rai, ratificando di fatto la circolare del direttore generale Masi. Oggi altro consiglio a viale Mazzini, ieri i delegati della maggioranza si passavo tra le mani, e con ostentata soddisfazione, l'editoriale di Antonio Polito sul Riformista: “Non vado da Annozero perché c'è Travaglio”. Il consigliere Antonio Verro (Pdl) è pronto a “sollevare la questione Travaglio” in Cda: “Ho letto quello che Travaglio dice sull'odio e sul fatto che l’odio non è un reato - spiega Verro - e sono preoccupato che possa esprimere gli stessi concetti ad Annozero, raggiungendo una vasta platea e utilizzando il servizio pubblico: non si tratta, infatti, di concetti da servizio pubblico”.
Verro detta due volte le dichiarazioni alle agenzie, cita il Papa e il presidente della Repubblica, utilizzando la tecnica dell’Agcom, non può rivelare il suo progetto per “sollevare la questione Travaglio”. E stasera Annozero andrà in onda tra le tensioni e le minacce degli ultimi giorni. La puntata sarà dedicata all'aggressione di piazza Duomo, titolo “i mandanti”: “Si indicano come responsabili morali del gesto alcuni esponenti politici, giornalisti, e opinioni che stanno raccontando quello che accade in Italia. Abbassare i toni è la formula più usata: qualcuno lo sta facendo? A cominciare dal Parlamento”.
Ospiti Antonio Di Pietro (Italia dei Valori), Pierluigi Battista (Corriere della Sera), Maurizio Lupi (Popolo delle Libertà) e Andrea Nativi (esperto di sicurezza).
ca.te.

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