Un giovane torinese di 26 anni con problemi psichici è stato bloccato la scorsa notte, intorno alle due, mentre cercava di entrare al settimo piano del reparto solventi dell'ospedale San Raffaele, dove da domenica scorsa è ricoverato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dopo l'aggressione in piazza Duomo. Il 26enne fermato dal personale di vigilanza, si è giustificato dicendo: «Voglio salutare il presidente, voglio salutare il presidente».
MAZZE DA HOCKEY E COLTELLI - Il giovane bloccato voleva insomma parlare con Berlusconi. Sarebbe entrato normalmente in ospedale dal parcheggio sotterraneo: nella sua vettura sono state trovate tre mazze da hockey e due coltelli da cucina. L’uomo, un 26enne residente con i genitori a Villar Perosa che ha alle spalle diversi ricoveri per problemi psichici e un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) nel 2008, è stato bloccato dagli agenti del servizio di sicurezza schierati a protezione del premier al settimo piano del nosocomio milanese. Notato in evidente stato di agitazione, il giovane ha detto agli agenti di volersi recare «a portare i suoi saluti al premier convalescente». Immediatamente dopo essere stato fermato e identificato, è stato sottoposto a perquisizione personale con esito negativo ed accompagnato all'esterno del nosocomio. In base ai primi accertamenti, sembra appunto che sia entrato nella struttura attraverso il parcheggio a pagamento: un garage multipiano e di grandi dimensioni utilizzato regolarmente sia dai dipendenti che dai visitatori. Dopo avere parcheggiato la propria auto, dai tunnel sotterranei avrebbe utilizzato gli ascensori per giungere al piano dove è tuttora ricoverato il presidente del Consiglio. Il ragazzo è stato portato negli uffici della Digos per un interrogatorio.
I GENITORI - Nei confronti del giovane non sarebbe stato preso al momento alcun provvedimento. I genitori, con cui vive, avrebbero dichiarato di non essersi accorti che il figlio era uscito di casa intorno all'1 di notte per raggiungere l'ospedale San Raffaele.
16 dicembre 2009
MAZZE DA HOCKEY E COLTELLI - Il giovane bloccato voleva insomma parlare con Berlusconi. Sarebbe entrato normalmente in ospedale dal parcheggio sotterraneo: nella sua vettura sono state trovate tre mazze da hockey e due coltelli da cucina. L’uomo, un 26enne residente con i genitori a Villar Perosa che ha alle spalle diversi ricoveri per problemi psichici e un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) nel 2008, è stato bloccato dagli agenti del servizio di sicurezza schierati a protezione del premier al settimo piano del nosocomio milanese. Notato in evidente stato di agitazione, il giovane ha detto agli agenti di volersi recare «a portare i suoi saluti al premier convalescente». Immediatamente dopo essere stato fermato e identificato, è stato sottoposto a perquisizione personale con esito negativo ed accompagnato all'esterno del nosocomio. In base ai primi accertamenti, sembra appunto che sia entrato nella struttura attraverso il parcheggio a pagamento: un garage multipiano e di grandi dimensioni utilizzato regolarmente sia dai dipendenti che dai visitatori. Dopo avere parcheggiato la propria auto, dai tunnel sotterranei avrebbe utilizzato gli ascensori per giungere al piano dove è tuttora ricoverato il presidente del Consiglio. Il ragazzo è stato portato negli uffici della Digos per un interrogatorio.
I GENITORI - Nei confronti del giovane non sarebbe stato preso al momento alcun provvedimento. I genitori, con cui vive, avrebbero dichiarato di non essersi accorti che il figlio era uscito di casa intorno all'1 di notte per raggiungere l'ospedale San Raffaele.
16 dicembre 2009
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