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LA LETTERA - Una spiegazione, quella di Emiliano, arrivata dopo la diffusione della lettera scritta al segretario regionale del Pd, Sergio Blasi. Nella missiva il primo cittadino di Bari ripercorre i passaggi che lo hanno portato alla ribalta come candidato alternativo al presidente uscente Nichi Vendola e torna ad attaccare quest’ultimo, perché «oggi ritiene che la sua candidatura sia più importante» dell'alleanza con l’Udc. Emiliano precisa di essere stato candidato da Blasi «in totale solitudine e senza consultarmi e ciononostante - aggiunge - non ho potuto rifiutarmi ancora perché altrimenti, per ragioni opposte e contrarie a quelle del presidente della Regione, avrei definitivamente assunto su di me la responsabilità di avere distrutto la coalizione che può farci vincere le elezioni». Emiliano descrive a questo punto uno scenario per lui inaccettabile: «Potrei andare avanti - scrive - dimettermi da sindaco, come correttamente mi chiede Fitto, gestire durante le primarie la violenta reazione di tutte le centinaia di eletti che perderebbero il posto e che certamente, destra e sinistra, non voterebbero per me alle primarie, fare le primarie anomale con il presidente uscente, e poi cominciare la campagna elettorale, sperando che i sostenitori più accesi del mio antagonista abbiano accettato veramente il risultato delle primarie e sperando che nel frattempo Io sud, Udc ed Idv non si siano stancati di noi e del nostro dramma». «Io non sono - rivendica Emiliano - un politicante senza mestiere incapace di capire che non sono più in grado di rappresentare il progetto politico necessario alla costruzione del bene comune. Io sono un magistrato, un sindaco, il Presidente del mio partito, sono una persona seria ed in queste qualità io ti dico che a questo punto, al Tuo posto, andrei dal presidente uscente e gli direi che vista la situazione di disfacimento nella quale ci troviamo lasci a lui la decisione. O si fa da parte e ci lascia indicare il candidato con maggiori possibilità di vittoria oppure assuma la guida del centrosinistra o di quel che ne rimane, e cominci la campagna elettorale subito, senza ulteriori perdite di tempo».
LETTA - Intanto, Enrico Letta, vicesegretario del Pd, ribadisce la chiusura del suo partito al governatore uscente Nichi Vendola: «Per vincere bisogna allargare all'Udc e all'Idv - spiega - ebbene entrambi i partiti dicono no a Vendola». Quanto al sindaco di Bari Michele Emiliano, finora l'uomo indicato dai democratici in alternativa a Vendola, per Letta è un «candidato più forte e aggregante di Nichi», tuttavia «deve essere chiaro: il Pd non è il centrodestra e di leggi "ad personam", di cambiamenti di norme elettorali a due mesi dal voto non ne facciamo. Dopodiché, si vada al più presto alle primarie».
31 dicembre 2009
1 commento:
Dove mette le mani Max ...
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