Michele Emiliano rinuncia alla candidatura a governatore della Puglia. O meglio, pone condizioni (l'approvazione di una norma che permetta al sindaco di Bari di scendere in lizza) che, allo stato, sembrano irrealizzabili. "Senza la modifica alla legge elettorale regionale non si può fare nulla: nessuno può costringermi a candidarmi contro l'interesse di Bari". Così Emiliano spiega la sua decisione di ritirare la disponibilità a partecipare alle le primarie del centrosinistra contro il governatore uscente Nichi Vendola.
Il sindaco di Bari descrive la complessa situazione in una lettera al segretario regionale del Pd Sergio Blasi:
"Ho cercato innanzitutto, nella lettera inviata al segretario regionale del mio partito - aggiunge Emiliano - di ripristinare la verità perchè in questi giorni io sono stato interpretato come una persona che si autopromuoveva invece mi è sembrato giusto spiegare che tutto quello che ho fatto mi è stato chiesto dal mio partito per ragioni che io ritengo giustificate. Ma la mia generosità nei confronti del mio partito trova un ostacolo che è costituito dal mio dovere verso la città di Bari".
"Certo - sottolinea anche Emiliano - per Bari una mia eventuale presidenza della Regione Puglia sarebbe stata una occasione storica. Ma non stiamo in borsa o progettando un affare". "Ci sono delle regole istituzionali - continua il sindaco - che non possono essere superate in nessuna parte d'Italia, non si può interrompere una amministrazione senza almeno un anno di preavviso".
Ma il sindaco del capoluogo di regione pugliese puntualizza anche che la sua lettera non può essere interpretata come un ritiro dalla corsa alla candidatura: "Non mi pare proprio che esprima una rinuncia ad alcunchè: si tratta solo di considerazioni politiche che riservatamente avevo trasmesso al segretario del mio partito e che lui ha reso pubbliche con il mio consenso".
"Sono dell'opinione - chiarisce ancora Emiliano - che questa partita come avevo sempre detto in precedenza non è la mia, ma è quella del presidente uscente che adesso deve decidere se consentire la formazione di un'ampia coalizione indicando un altro candidato oppure se ritiene la sua candidatura indispensabile, raccogliere comunque la coalizione più corta e cominciare immediatamente la campagna elettorale".
(31 dicembre 2009)
Il sindaco di Bari descrive la complessa situazione in una lettera al segretario regionale del Pd Sergio Blasi:
"Ho cercato innanzitutto, nella lettera inviata al segretario regionale del mio partito - aggiunge Emiliano - di ripristinare la verità perchè in questi giorni io sono stato interpretato come una persona che si autopromuoveva invece mi è sembrato giusto spiegare che tutto quello che ho fatto mi è stato chiesto dal mio partito per ragioni che io ritengo giustificate. Ma la mia generosità nei confronti del mio partito trova un ostacolo che è costituito dal mio dovere verso la città di Bari".
"Certo - sottolinea anche Emiliano - per Bari una mia eventuale presidenza della Regione Puglia sarebbe stata una occasione storica. Ma non stiamo in borsa o progettando un affare". "Ci sono delle regole istituzionali - continua il sindaco - che non possono essere superate in nessuna parte d'Italia, non si può interrompere una amministrazione senza almeno un anno di preavviso".
Ma il sindaco del capoluogo di regione pugliese puntualizza anche che la sua lettera non può essere interpretata come un ritiro dalla corsa alla candidatura: "Non mi pare proprio che esprima una rinuncia ad alcunchè: si tratta solo di considerazioni politiche che riservatamente avevo trasmesso al segretario del mio partito e che lui ha reso pubbliche con il mio consenso".
"Sono dell'opinione - chiarisce ancora Emiliano - che questa partita come avevo sempre detto in precedenza non è la mia, ma è quella del presidente uscente che adesso deve decidere se consentire la formazione di un'ampia coalizione indicando un altro candidato oppure se ritiene la sua candidatura indispensabile, raccogliere comunque la coalizione più corta e cominciare immediatamente la campagna elettorale".
(31 dicembre 2009)
1 commento:
Ribadisco: l'effetto Max!
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