martedì 1 dicembre 2009

SE GLI IMPEGNI DEL PREMIER EVITANO L’UDIENZA


Il 19 novembre è stata presentata alla Camera una legge che stabilisce un riconoscimento “automatico” del legittimo impedimento a comparire in udienza, per premier e ministri. “L’esercizio della funzione di governo (...) costituisce, a esclusione dei procedimenti per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, legittimo impedimento”.
Attualmente la legge non prevede che un impegno istituzionale sia di per sé legittimo impedimento: “Quando l’imputato non si presenta e risulta che l’assenza è dovuta a impossibilità di comparire per caso fortuito, forza maggiore o altro legittimo impedimento, il giudice rinvia (...)”. Una sentenza della Cassazione sul caso Previti, stabilì che i giudici devono armonizzare il calendario sugli impegni parlamentari di un imputato e sulla durata del processo. La Consulta ha ricordato che “nella sua pratica applicazione va modulato in considerazione dell’entità dell’impegno addotto dall’imputato”. Quindi, non è scontato che tutti gli impegni istituzionali siano legittimo impedimento.

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Puttana miseriaccia zozza, ma che casino stanno combinando?
Non si rendono conto che così si stanno fornendo robusti motivi che favoriscono la rinascita del terrorismo?
Che desolazione.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Puttana miseriaccia zozza, ma che casino stanno combinando?
Non si rendono conto che così si stanno fornendo robusti motivi che favoriscono la rinascita del terrorismo?
Che desolazione.