giovedì 14 gennaio 2010

EMERGENZA CARCERI

di Luigi Morsello


Ho fatto una ricerca per capire cosa si intende per carceri modello L’Aquila del dopo terremoto e mi è parso di capire che si tratti di procedure snelle nell’individuazione del costruttore, bypassando le norme esistenti in materia di appalti pubblici, fino alla secretazione dei contratti, che verrebbero sottratti al controllo della Corte dei conti.
Insomma, il modello è quello della Protezione civile, tant’è vero che, come afferma Franco Ionta, capo del DAP e Commissario Delegato con poteri straordinari, lo stesso si servirà della Protezione Civile Servizi S.p.A., "un'azienda italiana che si occupa della riorganizzazione delle strutture funzionali del Dipartimento della Protezione Civile Italiana, nata il 17 dicembre 2009 con 1 milione di euro di capitale sociale su richiesta del Capo della Protezione Civile Nazionale Guido Bertolaso con l'approvazione nel Consiglio dei Ministri dell'Articolo 19 del Decreto Legge Norme urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti nella Regione Campania, per l’avvio della fase post emergenziale nel territorio della Regione Abruzzo ed altre disposizioni urgenti relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed alla protezione civile, al fine di garantire economicità e tempestività per lo svolgimento delle funzioni strumentali e degli interventi del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile. In particolare la società gestirà la flotta aerea e le risorse tecnologiche, gli appalti per lavori, servizi e forniture, comprese la progettazione, la scelta del contraente e la direzione dei lavori e di conseguenza la vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, inclusi quelli concernenti le situazioni di emergenza socio-economico-ambientale.
Il controllo sull'azienda è direttamente esercitato dalla Presidenza del Consiglio-Dipartimento della Protezione Civile, che non potrà mai cederne le azioni o costituire su di esse diritti a favore di terzi: la società può assumere invece partecipazioni finanziarie e possedere immobili."(Wikipedia)
Allora, in quest’anno saranno costruiti n. 47 nuovi padiglioni, interni alle carceri esistenti. Se si segue il modello delle nuove carceri, ogni padiglione si dovrebbe comporre di 25 celle a due posti a sinistra ed altrettante a destra di un corridoio centrale. In totale 50 celle biposto per un totale di 100 unità, che moltiplicato per 47 fa 4.700 posti.
Prima di capire quanto potranno costare, bisogna indicare la somma di cui dispone il DAP: 80 milioni di euro + 20 della cassa delle Ammende.
Questa dovrebbe essere la somma disponibile per i 47 padiglioni, il che comporta che ogni padiglione verrebbe a costare 212.127,65 euro (in lire 410.736.404,87). Un lavoro simile lo feci fare a Pavia e venne a costare 200 milioni di lire, ma sono passati 14 anni.
Restano i 18 nuovi istituti “modello L’Aquila”, la cui costruzione inizierà non prima del 2011, spesa prevista 500 milioni di euro, il che fa per ogni istituto 27.777.770 milioni di euro.
Cosa si vuol fare con 30 milioni di euro, carceri nuove? Con quale grado di efficienza, sicurezza, funzionalità se per costruire carceri modello Pavia, Cremona, Vigevano, Como per es. il costo finale è stata superiore ai 50 milioni di euro!
Saranno carceri di marzapane. Inoltre, è tutto da verificare se in quanto tempo il programma verrà portato a compimento e se occorrerà, come occorrerà, stanziare altri fondi.
Più verosimile, stando alle parole di Ionta, il ricorso ad istituti giuridici in grado abbattere sensibilmente il sovraffollamento mediante la concessione "ex-lege" della detenzione domiciliare ai detenuti con un anno o meno di pena detentiva da scontare con la sola esclusione di chi ha commesso i reati più gravi prevista dall'art. 4 bis della legge penitrenziaria (terrorismo, mafia, narcotraffico, spaccio di sostanze stupefacenti), mentre Alfano ha accennato alla creazione di un nuovo istituto giuridico, che ha così definito: “la messa alla prova delle persone imputabili per reati fino a tre anni, che potranno così svolgere lavori di pubblica utilità con conseguente sospensione del processo.”
Sembra tratto di peso dal diritto anglosassone e da quello statunitense, credo.
Geniale! Sperando i muri delle nuove carceri non vengano fatte in cartongesso.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Più ci si inoltra nelle soluzioi ai problemi sociali da parte del Governo, più viene il voltastomaco, tutto gira intorno a loro stessi e al loro personale lucro.
Bell'articolo, meriterebbe d'essere pubblicato sui vari giornali.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Il commento di Roberto Ormanni:"è evidente che sulle carceri si fanno affari, demagogia e spesso non si conosce - da parte di chi dovrebbe decidere cosa fare - come stanno le cose o meglio come avrebbero potuto stare se fossero state fatte le scelte giuste. E allora invece di correggere le scelte sbagliate di ieri se ne fanno di nuove, sbagliate pure oggi. Chi meglio di te può testimoniarlo..."