lunedì 25 gennaio 2010

“Il direttore di ‘Chi’ al soldo di Corona”


LA VENTURA, RICUCCI E GLI ALTRI: I PATTI SEGRETI SUI CLICK AI VIP


Alfonso Signorini era sul libro paga di Fabrizio Corona. Ad affermarlo è il fotografo Fabrizio Pensa, detto Bicio, in un verbale del 9 giugno 2008, reso al pm di Potenza Henry John Woodcock. Dopo la fine delle indagini di Vallettopoli, il fotografo che lavorava per Fabrizio Corona si presenta dal pm anglonapoletano e gli riversa sul tavolo un fiume di accuse contro l’ex datore di lavoro e contro tutte le persone del suo ambiente che lo avevano usato e scaricato. Il verbale di Bicio, è stato trasmesso al pm di Milano Frank Di Maio da Woodcock e costituisce la scintilla dalla quale è partita l’inchiesta milanese ormai ribattezzata “Vallettopoli due” o (come sarebbe più corretto) “Scatti e ricatti due”. Si tratta di parole provenienti da un uomo che è stato indagato (anche se nel verbale dice di essere stato poi prosciolto) per storie simili a quelle che denuncia. Bicio inoltre è guidato dal livore e dalla volontà di vendetta. Le sue parole sono quindi da prendere con le molle e tutte da verificare. Però sono interessanti perché descrivono dall’interno la macchina di lustrini, gossip e denaro che trova in Fabrizio Corona e Alfonso Signorini due instancabili motori.
Ecco i passi salienti del verbale di Pensa: “C’erano anche dei giornalisti che erano sulla busta paga di Corona: Signorini, e Serra di Eva, ma anche giornalisti di tutte le redazioni. Praticamente quando noi avevamo dei servizi, quelli che a Corona servivano per pubblicare i loghi delle sue magliette, andava e glieli dava. Questi praticamente prendevano tutto il pacchetto e facevano il giornale” (...)
“Quando facevano queste riunioni noi non eravamo ammessi, perché dovevamo solo fare le foto e poi del resto non sapevamo più niente. Cioè, dottore, le faccio un esempio, il primo anno che ho iniziato a lavorare con Fabrizio Corona, feci io dopo due mesi di lavoro la Simona Ventura con Giorgio Gori, ai tempi quando stava divorziando con Bettarini. Dopo due mesi che ho fatto quelle foto, vado da Corona e dico: ‘Scusa, ma le foto?’. E lui: ‘Ah, cazzo, sai, le foto sono troppo scandalose, la Ventura è di Lele Mora, mi hanno bloccato, ce l’ha Oggi, però sono troppo pericolose da pubblicare’. Poi casualmente ero sempre sotto casa di Bettarini e della Ventura. Becco Bettarini, lo seguo e lui mi fa: ‘Ah, ma tu sei un fotografo?’. Io gli dico: ‘Guarda, siccome io ho avuto dei problemi con mia moglie e sono dalla tua parte, guarda, se vuoi, io ti do anche delle foto, che non me le vogliono pubblicare, di Gori che esce di notte, alle quattro del mattino da casa di tua moglie’. E lui: ‘Cazzo! Ma allora quelle foto esistono veramente?’. Così sono andato con Bettarini da Novella, il giorno dopo hanno pubblicato le foto: copertina più otto pagine. E mi hanno dato 20 mila euro, delle quali Corona ha avuto la metà. Il giorno dopo Corona mi ha chiamato e mi fa: ‘Vieni qua subito!’. Sono andato là e mi fa ‘Tu sei un pezzo di merda. Hai fatto un casino!’. Lele Mora le aveva comprate a 250.000 euro quelle foto. Capisce? E questo per tutelare la Ventura”.
Poi Bicio racconta a Woodcock un secondo episodio che riguarda Stefano Ricucci e Natalia Bush, la nipote dell’ex presidente americano: “Allora, io ho le foto di Ricucci che va in giro guidando l’auto blu con la sirena, testa coda in Piazza della Repubblica. Faccio le foto e le porto la mattina alle nove a Chi. Viene fuori la caporedattrice: ‘Fammi vedere le foto. Quanto vuoi?’. Le foto erano belle e ho chiesto 40 mila euro. Torno dopo due ore e mezza e mi fa: ‘No, guarda, le foto non le prendiamo’. Sa cosa ha fatto subito Signorini? Ha chiamato Ricucci, gli ha raccontato di queste foto e ha provato a mettermelo nel sedere. Senonché, io ho conosciuto l’autista di Ricucci e gli ho detto: ‘Max, guarda queste foto, fagliele vedere, perché se io non le do a Chi, me le metto sul mio portale Internet. Dottor Woodcock, perché lei deve capire anche com’è questo lavoro. Cioè io faccio un lavoro, lo porto a Signorini e però io mi trovo contro una persona che cerca di rubarmi il lavoro e io ci ho messo due giorni, notte, macchina, la benzina. Signorini non mi ha comprato le fotografie. Ha chiamato e ha detto ‘non lo prende nessuno’. Capisce? Quindi io mi ritrovavo con un servizio fatto e non potevo pubblicarlo, capito? Cioè non è che mi ha ritirato le foto. No, me le ha ridate indietro, perché io ho chiesto troppi soldi. Però subito ha chiamato Ricucci per avvisarlo di queste foto, per fare un altro servizio”.
A questo punto Woodcock chiede: “Ma di giornalisti che fanno questo tipo di cose, oltre a Signorini, chi c’è?”. Bicio risponde: “Sul computer di Sonia Mauri (segretaria di Corona) tutte queste cose sono contabilizzate. Gabriele Parpiglia è uno di quelli che è stato messo dentro Chi da Lele Mora e da Corona.(...) Praticamente Serra che era il direttore di Eva, si prendeva 2.000, 2.500 euro e Signorini prendeva 3-4 mila euro ed è diventato subito direttore di ‘Chi’. Adesso lo stanno lanciando anche in televisione”.
A. Masc.

7 commenti:

riccardo uccheddu ha detto...

Qui ci troviamo di fronte ad un verognoso mixtum di affarismo, paparazzismo, volgarità ed ignoranza.
Dovremmo stupircene? Dovremmo scandalizzarci?
Non sono un bambino e so (fortunatamente non per esperienza diretta) come vada QUEL mondo, eppure...
Eppure non riesco a trovarlo "normale", come pure fanno tanti.
Ci stiamo abituando a quel mixtum, è forse QUESTO il vero problema. In "Lolita" (chissà perchè cito un testo con tale titolo!) Nabokov scrisse che presto il mondo sarebbe diventato come Coney Island, la zona cioè dei luna park e dei divertimenti per lui grossolani.
Forse è già avvenuto e non ce ne siamo accorti.
O a molti, non importa.
Tertium non datur, dicevano i logici medievali: non si dà un 3° caso, una terza possibilità. Ma io credo che qui si dia: c'è chi da questo mixtum ci guadagna qualcosa... e non solo soldi.
Ci guadagna l'ottundimento delle intelligenze e del senso critico, il sentimento del'inutilità della lotta e della pateticità della Bellezza.
Così, può comandare meglio.
E' possibile che nel dire questo io possa passare per idealista (qualcuno me lo ha detto) ma non credo.
Perchè non credo che sia idealismo chiamare i miasmi che ammorbano la convivenza civile col loro nome.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

A mio giudizio, fa parte della lotta politica più selvaggia usare lo scandalo per delegittimare. Inoltre, c'è anche il superamento del limite, dello spartiacque costituito dal codice penale e dalle altre leggi penali.
Aggiungiamo una massiccia dose di immoralità e un pizzico (quanto basta ma ne viene fatto uso a piene mani) di scomparsa dell'etica e il coktail tossico per convivenza civile è servito.
Nabokov esagerava, credo, perchè il mondo è anche quello dei diseredati, dei poveri della terra, valutabili nell'ordine dei due miliardi, per loro il luna park è qualcosa del quale non conoscono nemmeno l'esistenza.
Circa l'ottundimento delle intelligenze e del senso critico, considerata l'ignoranza dilagante e coltivata dall'attuale progetto di riforma della scuola (pare che la geografia sia divenuta una materia come l'ora di religione dei miei tempi) l'intelligenza e il senso critico coltivati nello studio decadono solo per calcolo utilitaristico di bassa lega, a mio giudizio.
La lotta potrà anche essere inutile (non lo credo) ma la bellezza non è mai patetica, a mio giudizio.

riccardo uccheddu ha detto...

Sono d'accordo con te su tutto, devo solo spiegarmi meglio perchè ho scritto in fretta e non ho controllato bene.
La Coney Island che forse esiste già "dovrà" attirare anche quei 2 miliardi... non importa che non lo raggiungano, il luna park: è sufficiente che inizino a considerarlo un "valore" ed a comportarsi come la legge del luna park esige.
Non penso neanch'io che la Bellezza sia patetica: lo è per Lorsignori, che invece considerano eroica e degna la volgarità.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Quando intere popolazioni muoiono di fame e di sete, versando nella povertà e nella indigenza più assolute, è difficile ipotizzare che conoscano (in che modo? tramite quale mezzo?) i luccichii del mondo occidentale.
Discorso simile si potrebbe fare anche per le sacche di povertà del mondo occidentale, laddove le persone devono mettere assieme, come si diceva un tempo, 'il pranzo con la cena' e il massimo della loro aspirazione è di non morire di fame.
Nel caso specifico, del ricatto basato su altrui comportamenti riprovevoli, quando questo fenomeno investe le alte cariche dello Stato, stiamo messi davvero male. A mio giudizio, dalla attuale situazione di dilagante incultura e di conseguente impolitica, che fanno tanto comodo al potere, si uscirà forse, a fatica e dopo almeno cinque lustri di recupero della scuola. Ciò è molto triste.

riccardo uccheddu ha detto...

La globalizzazione, soprattutto QUESTA conduce al luna park, che ha molte forme, tempi e livelli.
Ripeto che per i padroni del vapore non conta che quei 2 miliardi o forse più accedano davvero al luna park: basta che si uniformino, pur senza conoscerli, agli standard che subiscono dai loro governanti… e dai governanti dei loro governanti (Banca mondiale, Fmi ecc.).
Standard soprattutto di sottomissione.
Comunque, chi vive nel villaggio o nella favela non è ancorato a tali realtà: la miseria lo porta a scappare ed a cercare “scampo” nelle metropoli o nell’emigrazione.
Poi, cellulari, tv e pc anche scarsi, che sono i nuovi altoparlanti del luna park costano poco…benché contino meno del pane. Per procurarsi l’uno e gli altri, comunque, c’è sempre il crimine… Chissà perché le mafie MONDIALI si sono sviluppate tanto!
Ancora, certi lavoreranno come schiavi da loro o come servi da noi; molti subiranno l’infame “respingimento.”
Tutti o quasi saranno vittime dell’illusione che il luna park sia anche per loro, quando è solo per i padroni di esso.
Al massimo, a noi ed a loro toccherà combattere gli uni contro gli altri per fare gli sguatteri in una realtà che è luccicante solo in apparenza.
Il quadro è insomma complesso e drammatico.
Ottimo riassunto-anticipazione di tale quadro nella canzone (di oltre 30 anni fa) di Edoardo Bennato “Franz è il mio nome” e nel Paese dei balocchi del Pinocchio collodiano.

riccardo uccheddu ha detto...

Vorrei esser chiaro su un punto che forse ho esposto in modo poco chiaro.
Lo sviluppo delle mafie MONDIALI, secondo me, è funzionale alla gestione-sfruttamento di enormi masse umane, al lucrare sull'emigrazione disperata di persone che muoiono di fame, allo scippo di risorse naturali, finanziarie, architettoniche ecc.
Le mafie non nascono quindi per colpa dei poveracci di cui ho parlato, ma alla maniera dei vampiri, si alimentano del loro sangue.
Prima, su questo punto ero stato così rapido da rasentare l'ambiguità o la colpevolizzazione di tanta povera gente.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Come nascono le mafie non saprei dire con certezza, salvo a pensare a regioni ed economie povere e non molto organizzate. Mi sembra sia possibile affermare che invece prosperano laddove lo Stato è assente o scarsamente presente, per incapacità o per effetto di collusioni politico-econhomiche-mafiose.
La sottomissione a mio giudizio è effetto di una povertà dilagante e dell'effetto di un nuovo colonialismo, che mi sembra sdi possa individuare nelle lobby che ormai hanno un potere economico sovranazionale.
Vedi come Obama annaspa con la riforma sanitaria, fino al punto da aver preso la maggioranza qualificata al senato per la sua definitiva approvazione.
Orizzonti bui e prognosi infauste!