venerdì 15 gennaio 2010

LA RAI DEL FUTURO SI OFFRE GRATIS A SKY E CODIFICA LA CENSURA PREVENTIVA


Il nuovo contratto di servizio in vigore da marzo in poi
di Carlo Tecce


II futuro della Rai è racchiuso nelle poche pagine del contratto di servizio: sottomissione al governo, canale per il Parlamento, impoverimento di RaiTre, collaborazione con la Protezione civile, contraddittorio e comitato per la censura, finanza creativa. Più che un rapporto alla pari tra un’azienda pubblica e il ministero per lo Sviluppo economico, sembra una gentile concessione al governo. L’accordo definitivo tra le parti, vincolante per i prossimi tre anni, sarà ufficiale a metà febbraio e andrà in vigore a marzo: il Fatto Quotidiano ha letto la bozza del contratto, il testo di partenza della trattativa. Già all’articolo 3, per neutralizzare le trasmissioni sgradite (Annozero, e poi?), c’è il passaggio sulla qualità dell’informazione in video: “Assicurare un contraddittorio adeguato, effettivo e leale”. Significa che alla frase A dovrà seguire la frase B: il suo opposto, la sua negazione. “Trasmissioni come Che tempo che fa – spiega Loris Mazzetti, dirigente Rai – dovranno ospitare un D’Alema con un Cicchitto, un movimento pro aborto e uno contro. Nella stessa puntata”.
“Questa codificazione, se passerà, potrà offrire appigli per interventi di tipo censorio. La tendenza – aggiunge l’avvocato Domenico d’Amati, esperto in diritto dell’Informazione – appare in contrasto con i principi affermati dalla Corte costituzionale: il pluralismo dell’informazione radiotelevisiva deve essere tutelato dal complesso della programmazione”. Per fugare qualsiasi dubbio, introdotto il Codice etico per regolare la condotta, il ministero rilancia la commissione paritetica che, composta da 6 membri del governo e 6 della Rai, dovrà vigilare, controllare e sanzionare.
Per fare presto, il ministero potrebbe intervenire in anticipo, perché dovrà valutare il volume dell'offerta dei palinsesti: “La Rai è tenuta a trasmettere al ministero, all’Autorità e alla Commissione di Vigilanza […] una relazione contenente una dettagliata informativa sul volume dell’offerta classificata secondo i generi”. Eppure già i tre canali sono ridotti a spezzatino: RaiUno e RaiDue dovranno inserire il 70 per cento dei programmi di servizio pubblico, a RaiTre spetta l’80 per cento e – giocando in vesti ridotte – dovrebbe accollarsi la copertura delle rubriche di cultura regionale. E se a RaiTre imporranno la “valorizzazione delle missioni italiane all'estero”, altra novità? Con parafrasi in allegato, semmai: “Non si capisce: le telecamere della Rai dovranno raccontare l’Afghanistan o dovranno celebrare le opere di pace?”, chiosa Mazzetti. Sulle iniziative specifiche, immolando il burocratese, la Rai ha le idee chiare: “Canale televisivo dedicato ai lavori parlamentari”. E c’è finanche un coinvolgimento di Guido Bertolaso: “La Rai s’impegna a definire d’intesa con la Protezione civile – e a presentare al ministero – un progetto di sviluppo dell’attuale canale di Isoradio (aggiornamenti sul traffico)”. Ovviamente paga la Rai: “L’apposita convenzione prevede che le misure necessarie per la copertura dei costi siano a carico della concessionaria”. Sistemati i contenuti e i palinsesti, il viceministro (con delega) Paolo Romani ridisegna l’assetto giuridico di viale Mazzini: “La Rai può svolgere attività commerciali in regime di concorrenza […] con modalità che evitano il finanziamento incrociato”. Nel senso: i soldi del canone vanno da una parte, altri soldi vanno in una società terza.
A proposito di canone, per combattere l’evasione setacceranno le bollette della corrente: “Obbligo di assolvimento dell’imposta con riferimento all’allacciamento alla rete elettrica di locali”. La mossa è spietata: chi ha la corrente elettrica dovrebbe guardare la tv, in casa o in ufficio non fa differenza.
Quel che potrebbe entrare da una parte, dall’altra è uscita da tempo: la Rai ha rifiutato 350 milioni di euro in sette anni da Sky per la trasmissione sul satellite, ma adesso – per dettame dell’Agcom – ordina di “limitare al massimo il criptaggio e consentire la forma gratuita”. Sky non paga, e ringrazia. Questo sì che è contraddittorio.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

L'eterna indecente televisione pubblica.