giovedì 7 gennaio 2010

Riforme, Bersani apre a Berlusconi


Apre a Berlusconi e alla Bonino il segretario del Pd. Nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito, Pierluigi Bersani ha parlato di riforme e della scelta del candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali nel Lazio. "Oggi vedrò il segretario regionale ed il presidente dell'assemblea del Pd Lazio. Sulla base delle indicazioni raccolte da Zingaretti negli ultimi due giorni verificheremo entrambe le ipotesi che lui mi ha presentato, poi prenderemo delle decisioni", ha detto Bersani riferendosi al mandato esplorativo affidato al presidente della provincia di Roma. Quanto al tema delle riforme, il leader Pd ha mandato un chiaro messaggio al premier: se ne può parlare anche se ci sono Regionali.

L'annuncio dell'Udc. Bersani ha anche commentato l'annuncio del segretario dell'Udc Lorenzo Cesa: "Oggi sigliamo l'accordo tra noi e Renata Polverini per la Regione Lazio", ha detto Cesa, nel corso di una conferenza stampa a Roma. "Non condividiamo ma ne prendiamo atto", ha replicato il segretario del Pd. "Ora ragioneremo - ha aggiunto - anche sulla base di questa scelta e poi prenderemo le nostre decisioni". Il segretario del Pd ha spiegato che nel Lazio il Pd sceglierà il candidato alla luce della scelta dell'Udc, non escludendo né di appoggiare Emma Bonino né di avanzare una candidatura interna.

Bonino e la telefonata di Zingaretti. E stamattina Emma Bonino, al videoforum di Repubblica tv ha raccontato gli ultimi sviluppi della sua corsa alla presidenza del Lazio. L'esponente radicale ha parlato della telefonata di Nicola Zingaretti: "Mi ha detto che sul mio nome non ci sono dei no pregiudiziali da parte del pd. Quindi io sono pronta".

"Formare una coalizione". "Con il Pd - ha precisato la Bonino - il discorso da fare è a livello nazionale, perché noi presenteremo le liste Bonino-Pannella in tutte le Regioni e il Lazio, pur se autorevole, è una Regione italiana". Intanto, però, è già il momento di guardarsi intorno e di pensare a formare una coalizione, perché "per fare una coalizione, per ballare il tango bisogna essere almeno in due, se no si balla il twist, che va bene lo stesso, ma che è diverso". E su con chi allearsi, la vice presidente del Senato ha mostrato idee chiare. "Premesso che io ho fatto parte del governo Prodi con lealtà, sulle alleanze ho sempre detto che non metto veti a nessuno. Di contro, però, non mi piace essere 'vetata' a mia volta".

"Non mi tiro indietro". Per cui, spazio anche a una eventuale 'collaborazione' con la teodem Paola Binetti, già esponente del Pd e sicuramente poco orientata verso le convinzioni radicali della Bonino. Insomma, toccherà a Bersani "trovare, all'interno di tutte le esigenze del Pd, una soluzione. Non è che io possa fare molto altro". Infine, se il Pd decidesse per un altro grosso nome nazionale, tipo Enrico Letta, Bonino non sembra disponibile a tirarsi indietro senza ottime ragioni: "Se mi dicono che scelgono Letta, in maniera di avere l'appoggio dell'Udc, allora ci posso pensare. Però dico, ma perché poi questo non vale in Puglia o altrove... No: io qui sto, mi sono esposta, ho detto 'ci sono'. Ci sono".

Bersani: "Nuovo incontro con Zingaretti". "Nessun pressing su Enrico Letta", ha poi chiarito lo stesso Bersani a proposito di un possibile coinvolgimento del vicesegretario democratico nella campagna elettorale per le regionali. "Non mi sembra che ci siano le condizioni", ha chiarito. Quanto al rapporto con i radicali, in linea generale "nel complesso delle Regioni in cui si vota, siamo disponibili a considerare anche forme di dialogo e di convergenza". Nel caso specifico del Lazio, però, Bersani precisa: "Oggi farò un nuovo incontro con il segretario regionale del Pd e con Zingaretti. Sulla base delle indicazioni venute da Zingaretti verificheremo le ipotesi sul tavolo. E' un lavoro in corso ma è questione di giorni", ha aggiunto.

Bersani ha chiarito che il Pd ha "sempre tra le ipotesi quella di potere appoggiare candidati che non siano del Pd" e questo vale anche nel Lazio, dove peraltro "allo stato attuale delle cose, l'Udc fa un altro tipo di ragionamento politico" rispetto all'alleanza con i Democratici.

"Il risultato si vede alla fine". "Da soli o con un solo interlocutore prendiamo tre Regioni - ha sottolineato ancora Bersani - Io non intendo consegnare alla Destra questo risultato e non sarà. Non è vero che siamo in balia degli eventi, il nostro filo logico è rendere più competitivo il Pd". Il segretario Pd ha anche spiegato che che "per le regionali ci sono lavori in corso con passi significativi in alcune regioni, problemi aperti in due o tre" e ha ricordato che "la data di presentazione delle candidature è il 20 febbraio e il risultato si vede alla fine".

Di Pietro lancia l'ultimatum. Ma Antonio Di Pietro ha fretta e oggi ha lanciato un "ultimatum" al Pd. Il leader di Italia dei Valori ha chiesto a Bersani di dire una parola chiara sul candidato presidente nel Lazio, ma anche in Puglia e nelle altre Regioni, avvertendo che altrimenti il suo partito è pronto a presentare propri esponenti. "E' un appello che facciamo col cuore - ha detto Di Pietro - ma è anche un ultimatum. Stamattina abbiamo definito le nostre liste, il nostro programma. Noi siamo pronti a partire. Con Bersani ho parlato ieri sera, ma sinceramente devo dire che non ho capito cosa ha detto".

Riforme. Nel corso della conferenza stampa, il leader del Pd ha anche mandato un messaggio a Berlusconi: "Siamo disponibili alle riforme purché siano di sistema - ha spiegato - se la destra turba le condizioni politiche invadendo il parlamento con uno tsunami di norme che sotto la veste di carattere generale hanno il solo scopo di risolvere i problemi del premier allora si prende la responsabilità di far fallire il confronto". Il segretario del Pd si è poi rivolto al presidente del Consiglio: "Berlusconi dimostri adesso, davanti alla nostra disponibilità a fare le riforme, se mette avanti se stesso o i problemi del Paese".

I paletti dell'Idv. Sulla questione riforme Di Pietro mette subito dei paletti: il Pd deve "pensarci bene "prima di sedersi al tavolo delle riforme con il centrodestra. Pier Luigi Bersani dovrà evitare "ammiccamenti" sul tema della giustizia se non vuole compromettere la possibilità di un'alleanza con l'Italia dei Valori. Di sicuro ha avvertito l'ex pm, l'Idv non accetterà ambiguità sulla giustizia: "Ho visto che al Senato il Pd ha presentato una proposta di legge per reintrodurre l'immunità parlamentare. Noi vogliamo essere alleati con il Pd ma se lo scordano se pensano di poter essere contemporaneamente alleati con noi e fare ammiccamenti con gli assassini della democrazia".

(07 gennaio 2010)

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