Ora si grida al complotto, ma la vicenda D’Addario dimostra solo la leggerezza istituzionale di Berlusconi
di Peter Gomez
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La parola chiave è “ricattabilità”. Si, perché comunque la si giri questa strana storia di Patrizia D'Addario, la escort che adesso, secondo il settimanale Panorama, sarebbe considerata dal procuratore di Bari Antonio Laudati una sorta di Mata Hari di provincia inviata a Palazzo Grazioli per incastrare il premier, dimostra con quanta leggerezza Silvio Berlusconi abbia ricoperto il suo ruolo istituzionale di presidente del Consiglio di tutti gli italiani.
Ogni protagonista dell’inchiesta pugliese, e persino il premier in persona, ha confermato che, almeno fino allo scorso maggio, l’accesso nelle abitazioni del Cavaliere, equiparate per legge a residenze di Stato, era totalmente incontrollato. Così frotte di donne, molte delle quali straniere o a pagamento (ufficialmente erano ragazze immagine) cenavano, cantavano, ballavano e, in qualche caso facevano pure dell’altro, con Berlusconi senza che nessuno sapesse chi erano e da dove venivano. Una falla importante nella sicurezza del capo del governo, visto che il ricatto o lo scandalo sessuale sta nell’Abc dei manuali di spionaggio. Una qualsiasi potenza straniera, o qualsiasi avversario politico particolarmente spregiudicato, avrebbe insomma avuto campo libero per screditarlo o, addirittura, per condizionare le sue decisioni. Se davvero, come sostiene il settimanale edito da Berlusconi, le cose sono andate in questo modo, di chi è la responsabilità? Riandando con la moviola della memoria a quei giorni convulsi di inizio estate è facile scoprirlo. È di Silvio Berlusconi .
Il 25 giugno, quando sui giornali sono già apparse le rivelazioni della D’Addario sulla sua notte di passione con il premier (Il Corriere della Sera la intervista il 17), ma ancora L’Espresso non ha messo in rete parte delle registrazioni, effettuate dalla escort nella camera da letto presidenziale, che confermavano in toto il suo racconto, il Cavaliere dice: “Non ho mai immaginato di chiedere a un mio ospite di privarsi del suo telefonino”.
In quel momento la preoccupazione maggiore del capo del governo, che in un’intervista a Chi ha da poco sostenuto di non avere “alcun ricordo” della D’Addario, è ancora per gli scatti effettuati nei bagni di Palazzo Grazioli, e pubblicati su Repubblica da due amiche della escort: Barbara Montereale e Lucia Rossini, presenti con lei a Palazzo Grazioli nella prima parte della serata del 4 novembre del 2008, poi conclusa da Patrizia “sul lettone di Putin”. Le due ragazze, risultate legate a doppio filo con uomini della mafia barese – la Montereale, a cui Berlusconi ha regalato 10.000 euro era la fidanzata del giovane Radames Parisi, ultimo rampollo dell’omonimo clan, mentre la Rossini ha un fratello spacciatore – potrebbero avere altre immagini. Berlusconi, così, rassicura gli elettori: “Tutto ciò che avviene in mia presenza non può essere men che morale, men che normale . Dopodiché se qualche cena mia sia divertente, perché io sono un grande mattatore e un intrattenitore, lo posso dare per scontato. [...] Se arrivano delle intruse che sotto mentite spoglie e portate da un ospite si meravigliano di quello che vedono non è colpa mia”. È la conferma dell’assoluta imprudenza del premier. Che facendo entrare in casa chiunque sia dotato di belle gambe e ampio sorriso, mette a rischio la sua sicurezza e quella dello Stato.
Ma per il momento la linea difensiva con i media è quella. E Berlusconi non è disposto ad arretrare di un millimetro: “Io sono fatto così e non cambio. Se mi vogliono così mi vogliono. E gli italiani mi vogliono, ho il 61%. Mi vogliono perché sentono che sono buono, generoso, sincero, leale, che mantengo le promesse”, dice senza chiarire di che tipo di promesse stia parlando. Poi, riferendosi a Giampaolo “Giampi” Tarantini, il giovane imprenditore specializzata nella vendita di protesi sanitarie a colpi di mazzette e di forniture di belle donne a primari e politici (anche del centrosinistra), il Cavaliere ribadisce il concetto: “Purtroppo abbiamo sbagliato l'ospite , e lui ha sbagliato l'ospite dell'ospite. Ma sono cose che capitano con le centinaia di persone che mi è capitato di avere alla mia tavola”.
La faccenda però è seria. Terribilmente seria. E non tanto perché l’intensissima vita sessuale e mondana del premier, stride con l’immagine politica che fino a quel momento aveva voluto dare di sé ergendosi a paladino dei valori tradizionali e partecipando a manifestazioni tipo il Family Day. Il punto è un altro. La slavina di fango che Berlusconi si è trascinato addosso, prima frequentando la minorenne napoletana Noemi Letizia, poi organizzando feste da mille e una notte per solo donne a villa La Certosa (fotografate dal reporter Antonello Zappadu) e, infine, vedendo di continuo Tarantini e le sue avvenenti e disponibili amiche, provoca al Paese un danno d’immagine sul piano internazionale, per riprendersi dal quale ci vorranno anni. E soprattutto finisce per distrarre Berlusconi dai suoi doveri istituzionali di capo del governo. In totale sono una ventina le ragazze introdotte da Giampi Tarantini alla corte del presidente del Consiglio. Ricostruendo, sulla base dei loro racconti, le date delle cene, delle feste e dei fine settimana trascorsi con Berlusconi, si scopre infatti come, sovente, il “terribile mal di schiena” che lo ha spinto a far saltare una lunga serie di impegni ufficiali, sia solo un modo elegante per dire: il Cavaliere ha fatto o deve fare baldoria. Accade, per esempio, proprio la sera in cui Patrizia D’Addario trascorre la notte a Palazzo Grazioli. Il premier è previsto ospite dell’ambasciata Usa per seguire le presidenziali americane. Ma non ci va. Niente di nuovo. Qualche settima prima in settembre aveva rinunciato all’ultimo momento addirittura a un viaggio a New York, dove avrebbe dovuto parlare all’assemblea dell’Onu. Ma Tarantini gli aveva procurato un bel set di ragazze.
Così il 23 settembre ecco il Cavaliere che ospita, tra le altre, Terry De Nicolò, già messa a disposizione di una assessore pugliese del centro-sinistra dal giovane imprenditore. Con lei, Giampi, e Carolina Marconi, ex del "GF" più Geraldine Semeghini, all’epoca responsabile del privè del Billionaire, Berlusconi fa le quattro del mattino. Poi dice a tutti che resterà in Italia per occuparsi della crisi Alitalia, ma invece si rifugia in un centro benessere con le amiche. E ci resta per quattro giorni. Vasco Rossi direbbe che la sua è una vita esagerata e spericolata. Per questo adesso le ipotesi di complotto lasciano il tempo che trovano. Anche se la D’Addario fosse stata pagata da qualcuno, una cosa è certa. Silvio Berlusconi si è incastrato da solo.
Ogni protagonista dell’inchiesta pugliese, e persino il premier in persona, ha confermato che, almeno fino allo scorso maggio, l’accesso nelle abitazioni del Cavaliere, equiparate per legge a residenze di Stato, era totalmente incontrollato. Così frotte di donne, molte delle quali straniere o a pagamento (ufficialmente erano ragazze immagine) cenavano, cantavano, ballavano e, in qualche caso facevano pure dell’altro, con Berlusconi senza che nessuno sapesse chi erano e da dove venivano. Una falla importante nella sicurezza del capo del governo, visto che il ricatto o lo scandalo sessuale sta nell’Abc dei manuali di spionaggio. Una qualsiasi potenza straniera, o qualsiasi avversario politico particolarmente spregiudicato, avrebbe insomma avuto campo libero per screditarlo o, addirittura, per condizionare le sue decisioni. Se davvero, come sostiene il settimanale edito da Berlusconi, le cose sono andate in questo modo, di chi è la responsabilità? Riandando con la moviola della memoria a quei giorni convulsi di inizio estate è facile scoprirlo. È di Silvio Berlusconi .
Il 25 giugno, quando sui giornali sono già apparse le rivelazioni della D’Addario sulla sua notte di passione con il premier (Il Corriere della Sera la intervista il 17), ma ancora L’Espresso non ha messo in rete parte delle registrazioni, effettuate dalla escort nella camera da letto presidenziale, che confermavano in toto il suo racconto, il Cavaliere dice: “Non ho mai immaginato di chiedere a un mio ospite di privarsi del suo telefonino”.
In quel momento la preoccupazione maggiore del capo del governo, che in un’intervista a Chi ha da poco sostenuto di non avere “alcun ricordo” della D’Addario, è ancora per gli scatti effettuati nei bagni di Palazzo Grazioli, e pubblicati su Repubblica da due amiche della escort: Barbara Montereale e Lucia Rossini, presenti con lei a Palazzo Grazioli nella prima parte della serata del 4 novembre del 2008, poi conclusa da Patrizia “sul lettone di Putin”. Le due ragazze, risultate legate a doppio filo con uomini della mafia barese – la Montereale, a cui Berlusconi ha regalato 10.000 euro era la fidanzata del giovane Radames Parisi, ultimo rampollo dell’omonimo clan, mentre la Rossini ha un fratello spacciatore – potrebbero avere altre immagini. Berlusconi, così, rassicura gli elettori: “Tutto ciò che avviene in mia presenza non può essere men che morale, men che normale . Dopodiché se qualche cena mia sia divertente, perché io sono un grande mattatore e un intrattenitore, lo posso dare per scontato. [...] Se arrivano delle intruse che sotto mentite spoglie e portate da un ospite si meravigliano di quello che vedono non è colpa mia”. È la conferma dell’assoluta imprudenza del premier. Che facendo entrare in casa chiunque sia dotato di belle gambe e ampio sorriso, mette a rischio la sua sicurezza e quella dello Stato.
Ma per il momento la linea difensiva con i media è quella. E Berlusconi non è disposto ad arretrare di un millimetro: “Io sono fatto così e non cambio. Se mi vogliono così mi vogliono. E gli italiani mi vogliono, ho il 61%. Mi vogliono perché sentono che sono buono, generoso, sincero, leale, che mantengo le promesse”, dice senza chiarire di che tipo di promesse stia parlando. Poi, riferendosi a Giampaolo “Giampi” Tarantini, il giovane imprenditore specializzata nella vendita di protesi sanitarie a colpi di mazzette e di forniture di belle donne a primari e politici (anche del centrosinistra), il Cavaliere ribadisce il concetto: “Purtroppo abbiamo sbagliato l'ospite , e lui ha sbagliato l'ospite dell'ospite. Ma sono cose che capitano con le centinaia di persone che mi è capitato di avere alla mia tavola”.
La faccenda però è seria. Terribilmente seria. E non tanto perché l’intensissima vita sessuale e mondana del premier, stride con l’immagine politica che fino a quel momento aveva voluto dare di sé ergendosi a paladino dei valori tradizionali e partecipando a manifestazioni tipo il Family Day. Il punto è un altro. La slavina di fango che Berlusconi si è trascinato addosso, prima frequentando la minorenne napoletana Noemi Letizia, poi organizzando feste da mille e una notte per solo donne a villa La Certosa (fotografate dal reporter Antonello Zappadu) e, infine, vedendo di continuo Tarantini e le sue avvenenti e disponibili amiche, provoca al Paese un danno d’immagine sul piano internazionale, per riprendersi dal quale ci vorranno anni. E soprattutto finisce per distrarre Berlusconi dai suoi doveri istituzionali di capo del governo. In totale sono una ventina le ragazze introdotte da Giampi Tarantini alla corte del presidente del Consiglio. Ricostruendo, sulla base dei loro racconti, le date delle cene, delle feste e dei fine settimana trascorsi con Berlusconi, si scopre infatti come, sovente, il “terribile mal di schiena” che lo ha spinto a far saltare una lunga serie di impegni ufficiali, sia solo un modo elegante per dire: il Cavaliere ha fatto o deve fare baldoria. Accade, per esempio, proprio la sera in cui Patrizia D’Addario trascorre la notte a Palazzo Grazioli. Il premier è previsto ospite dell’ambasciata Usa per seguire le presidenziali americane. Ma non ci va. Niente di nuovo. Qualche settima prima in settembre aveva rinunciato all’ultimo momento addirittura a un viaggio a New York, dove avrebbe dovuto parlare all’assemblea dell’Onu. Ma Tarantini gli aveva procurato un bel set di ragazze.
Così il 23 settembre ecco il Cavaliere che ospita, tra le altre, Terry De Nicolò, già messa a disposizione di una assessore pugliese del centro-sinistra dal giovane imprenditore. Con lei, Giampi, e Carolina Marconi, ex del "GF" più Geraldine Semeghini, all’epoca responsabile del privè del Billionaire, Berlusconi fa le quattro del mattino. Poi dice a tutti che resterà in Italia per occuparsi della crisi Alitalia, ma invece si rifugia in un centro benessere con le amiche. E ci resta per quattro giorni. Vasco Rossi direbbe che la sua è una vita esagerata e spericolata. Per questo adesso le ipotesi di complotto lasciano il tempo che trovano. Anche se la D’Addario fosse stata pagata da qualcuno, una cosa è certa. Silvio Berlusconi si è incastrato da solo.
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