giovedì 7 gennaio 2010

TUTTI GLI “EMILIO FEDE” DENTRO LE TRE RETI DI VIALE MAZZINI


Cè chi ascolta la voce dei padrini (Paragone) e chi, più modestamente, il portavoce ufficiale. Susanna Petruni del Tg1 e Ida Colucci del Tg2 erano compagne di viaggio, inviate speciali al seguito del presidente Berlusconi, avevano il vizio di sfoderare il microfono per acchiappare l’ultima dichiarazione di Paolo Bonaiuti. Un vanto per la Petruni, un bottino di guerra da condividere con la redazione: “Scrivo pezzi sotto dettatura di Bonaiuti”, raccontano le malelingue. Quando un cronista è vicino alla notizia, incollato.
A volte tolgono l’audio per opportunità di governo: una sera alla conduzione del Tg, angosciata dalle agenzie che lanciavano e rilanciavano, la Colucci ebbe il coraggio, e pure la prontezza, di ignorare il discorso di Berlusconi sulle riforme e l’invasione nei palinsesti tv. In diretta la Petruni ha indossato con disinvoltura un ciondolo a forma di farfalla, un gioiello artigianale, l’omaggio di Berlusconi, in distribuzione gratuita alle feste di Palazzo Grazioli. La Petruni è l’annunciatrice detestata dagli aquilani, memorabile la sua glaciale indifferenza nell’elencare i numeri del successo: “Ascolti record del Tg1 nelle edizioni del giorno del terremoto...”. Bonaiuti voleva promuovere le amiche alle direzione di una rete, il Cda della Rai le ha nominate vice di Augusto Minzolini e Mario Orfeo. Il percorso di Minzolini è limpido quanto rivendicato: da squalo parlamentare per la Stampa a “editorialista berlusconiano” – secondo la vulgata della redazione di viale Mazzini – nel posto di comando che fu di Enzo Biagi. Orfeo ha una carriera più breve perché più giovane e rapace: ex del Mattino, pupillo della famiglia Caltagirone, prediletto dell’Udc e degli ex Alleanza nazionale, abbastanza gradito agli ex Forza Italia. I telegiornali sono i fortini da espugnare e occupare appena eletti e rieletti a Palazzo Chigi, appena cambia il governo e la comunicazione della Rai.
Il Pdl ha bonificato sia il coordinamento regionale con Alberto Maccari, affiancato da Alberto Casarin in quota Lega, sia le radio con Antonio Preziosi che, in due mesi, ha licenziato Giulia Fossà di Nudo & Crudo e ha assunto il cantante Pupo, in più ha prolungato all’infinito Zapping di Aldo Forbice.
Per consegnare le case e firmare i contratti c’è Porta a Porta, ci sarà, ancora e almeno per 4 anni: il Cda della Rai ha approvato un contratto da 2 milioni di euro a stagione per Bruno Vespa. Per quelle intervistine da linguaggio orizzontale, parole di politici per politici, c’è sempre Telecamere di Anna La Rosa, nella scorsa legislatura di destra arruolata ai servizi parlamentari.
Nemmeno l’intrattenimento va trascurato e, per il pomeriggio di RaiDue, il responsabile Massimo Liofredi ha scelto la coppia Loredana Bianchetti (ricordate quando riprese il Mago Silvan ironico su Berlusconi?) e Milo Infante, caro amico di Vittorio Feltri.
Per completare l’inondazione di governo, tra oscuri giornalisti e stelle emigrate da Mediaset, resta la testata RaiNews24, resa gustosa dal passaggio sul digitale terrestre. Corradino Mineo resiste e resiste, ma Giovanni Masotti – corrispondente da Londra – ha un mentore di ferro. Suo cugino Alessio Gorla, per caso nel Cda della Rai.
ca.te.

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