lunedì 15 febbraio 2010

BMW, GIARDINIERI E FIGLI DI: LA SAGA DEI “FURBETTI” DELL’APPALTO


Balducci & co: scambi e favori alla corte di Bertolaso

di Giampiero Calapà

Il mondo scoperchiato dalla Procura di Firenze rivela da chi è stato gestito il cuore operativo delle emergenze italiane “made in Bertolaso”. Da personaggi come i Balducci, i De Santis, i Della Giovampaola, i cui comportamenti appaiono dalle carte come una rappresentazione imperniata su maschilismo, “traffici” di stranieri e prostitute, raccomandazione per figli esigenti propensi alla volgarità e allo sfarzo. “Benefici” messi a disposizione dall’impero del giovane aitante Diego Anemone in cambio di appalti per le sue imprese.

Aiuole e badanti Il personale di servizio nelle abitazioni di Angelo Balducci (una villa di 13 vani a Montepulciano, in provincia di Siena, e una casa a Roma) è formato da stranieri stipendiati dal gruppo Anemone ovviamente. Rosanna Thau, moglie di Balducci, si lamenta anche con Diego Anemone per la gestione di due inservienti rumeni e poi ne approfitta per segnalare un problema al water della casa del figlio Lorenzo: Thau: Dice… qui lo stipendio è poco e mi hanno offerto un… da badante. Anemone: Mo’ ci penso io… facciamo un bel discorsetto.

Thau: Senti… siccome nel bagno di Lorenzo è da tanto tempo che sento scolare l’acqua… non vorrei… che si esaurisse.

Anemone: No… Telefono subito, ma che scherzi? Già ce n’è poca… ci penso io.

Poi Diego Anemone informa il padre Dino su come vorrà licenziare gli inservienti dei Balducci: “Siccome abbiamo saputo così dagli altri quando i titolari siamo noi… inutile aspettare fino al 1°… pigliati la roba e vattene a fare in culo… perché mi fanno rodere il culo a me”. Un altro problema che angustia la moglie di Balducci è quello del giardino della casa romana, non sufficientemente curato da un giardiniere di Capo Verde: “Allora vuoi vedere che cazzarola è successo?... se c’è stato un danno se si è fradiciato qualcosa… niente… pulire tutte le aiuole… i fiori… ma è possibile?”.

Donne e motori Le belle auto non possono mancare in questo quadro da basso impero e Balducci si sente tanto coccolato dal gruppo Anemone da non riuscire neppure ad aprire il bocchettone del carburante per appurare un particolare non secondario: la nuova Bmw Serie 5 è a benzina o diesel? Meglio chiamare Roberto Molinelli, dipendente del gruppo Anemone per svelare il mistero.

Balducci: Scusami se ti disturbo… Senti, ti volevo dire una cosa… ma la macchinetta nuova… quella nera… com’è?... è a benzina o diesel?

Molinelli: … oddio… è a benzina… Balducci: … Grazie

Molinelli: E di che? Figurati… Come no?! Che vai a fare un giro?… La provi? I bei motori potenti, ovviamente, sono cosa per uomini. Rosanna Thau deve accontentarsi di una Fiat 500. Su questo è molto chiaro Stefano Gazzani, commercialista del gruppo Anemone: “Allora Angelo deve acquistare una 500, l’utilizzatrice sarà sicuramente la moglie… allora volevano sapere se doveva intestarsela lui… se conveniva o sennò poteva intestarla a lei”. Gazzani è perentorio: “Assolutamente no… intesti direttamente alla moglie e fine della trasmissione”.

Apprendista sì, ma da 5 mila euro. Una Bmw dal valore di 71 mila euro, e arredamenti per le case non si possono certo negare neppure per il figlio di Balducci, Filippo, addirittura assunto da ditte nell’orbita dell’impero Anemone, così come la sua fidanzata. Altro che bamboccioni. Ecco come si fa. Filippo va a lavorare anche al Salaria Sport Village, il nido del relax e delle “ripassate” di Bertolaso, guadagnando per un mese di lavoro come apprendista solo 5 mila e 500 euro. Poi, che dramma se la Bmw X5 ha l’assicurazione in scadenza. F. Balducci: Parlavamo un attimo dell’X5… tra un po’ scade l’assicurazione… Anemone: Congelala… perché dicevamo con papà tuo di prenderla direttamente nuova… mo’ stiamo impostando tutto… così gli diamo indietro quella… Marmi e festini Non c’è buon cinepanettone che si rispetti senza qualche riunione boccaccesca, infatti Diego Anemone non manca di mettere a disposizione dei suoi benefattori anche signorine per situazioni di un certo tipo sull’asse Venezia-Roma. E non vanno mica bene “due stelline del cazzo” al Gritti Palace di Venezia, servono di alto livello, come spiega Mauro Della Giovampaola a Anemone: “Siccome è roba che è a sei… quasi sette stelle… perché non è che arrivano due stelline del cazzo… non le fanno entrare… lì ci sono tutti i marmi… i dipinti… i cazzi… se no non entrano, capito?”.

Nessun commento: