martedì 9 febbraio 2010

Il web discute: “Siete ufficialmente nella Ca sta”. Ma c’è chi dice: “Ben venga la svolta”

Di Paola Zanca

La risposta arriva a pomeriggio inoltrato, quando il web è già gonfio di proteste e delusioni. Sono le 17 quando Antonio Di Pietro si mette davanti alla telecamera e registra il suo “appello per la Campania”. Obiettivo, convincere centinaia e centinaia di suoi elettori che, appoggiando De Luca, non li ha traditi. Per il partito che ha fatto della Rete il suo principale canale di comunicazione, oggi il web si trasforma in una cartina di tornasole impietosa.

Il blog di Antonio Di Pietro già domenica pomeriggio – a congresso appena chiuso – è un covo di amarezza. Il primo a scrivere è Filippo Esposto: “Tonino, oggi hai perso molti voti. Tra questi molto probabilmente anche il mio”. Da lì in poi, è un fiume in piena. “Non si può predicare bene e razzolare male”, dice Marior. Molti chiedono “il coraggio di un passo indietro”. Altrimenti “non occorre che contare i voti persi”, sostiene Massimo P. Ma il malumore non è circoscritto all'appoggio a De Luca: è “la svolta” in sé ad essere indigesta. “Non ho capito cosa si intende con la frase 'passare dalla piazza alla serietà del governare' – si chiede Antonio – Che le nostre proteste erano un gioco?”. Sono in tanti ad usare già l'imperfetto: “Noi oltre ad essere elettori pensanti eravamo dei 'combattenti' – ricorda Giorgio – Quante discussioni e battaglie per far capire agli amici e parenti che l'Idv era nel giusto”. C'è anche chi invita alla calma: “Spesso la coerenza dà il paese in mano ai peggiori”, avverte Rolando Aielli. Ma il ragionamento non fa breccia. Anche sulla pagina Facebook di Di Pietro la rabbia vince su qualsiasi calcolo di opportunità: “Appoggiando De Luca si cancella un principio sacrosanto dell Idv: niente indagati o condannati in politica”, dice Salvatore Genovese. Nulla cambia tra i commenti sul sito web dell'Italia dei Valori. Anna: “Complimenti. Siete ufficialmente nella casta”. Marco Dolfini: “Onorevole Di Pietro! Lei era il mio mito (…) Ha idea della delusione e dello smarrimento che proviamo?”. Andrea F. “Mancavate solo voi a deluderci”. Qualcuno fuori dal coro c'è . Mario Montrone: “Con centomila cose buone che ha fatto sto partito vi basta poco per farvi cambiare idea”. Su l'Antefatto, il nostro blog, prevale una domanda: qual era l'alternativa ? Non certo – dicono i nostri lettori – la candidatura di Luigi De Magistris. “Idv non ha ingoiato il rospo per avere più possibilità di vincere (scelta che gli sarebbe costata la faccia), ma è entrato dettando condizioni, e ha ottenuto un ragionevole compromesso”, dice Daniele. “Travaglio, cosa bisognava fare? - domanda Luca Pirri – Consegnare la Campania a Berlusconi?”. “De Magistris ha un incarico molto importante alla Commissione Europea, è giusto e sacrosanto che lo assolva fino alla fine”, aggiunge Antonio. “Qui l'unico che ha avuto poco coraggio – dice Duna88 – è stato Di Pietro che ha lasciato ai delegati una decisione che andava presa con calma e lucidità proprio dal presidente”. I fan di De Magistris, però non la pensano così. Su www.luigidemagistrisi.it c'è più di un appello a uscire allo scoperto. “Mandi a quel paese Di Pietro e metta su un partito tutto suo”, consiglia Alfredo Amato. “Per favore, non dirmi che si può cambiare il partito dall'interno”, lo implora Lino Feminiano. “Luigi io in te continuo a credere ma aspetto una tua parola chiarificatrice”, aggiunge Stefania Coroneo. Anche la pagina Facebook dell'ex pm è zeppa di domande: “Caro Luigi, come vedi Antonio? Ma che gli è successo! Stagli dietro mi raccomando”, dice Andrea Pirani. “Cos'é successo in una settimana? - domanda Germana D'Ottavio – Ti prego illuminami”. “Ci vuole una svolta Luigi...servi tu!”, conclude Armando Marras. Poca attenzione alla vicenda, invece, dal Popolo Viola. Solo in 4 partecipano alla discussione dal titolo “Di Pietro ha fatto l'opposto di quello che chiedeva il popolo No B-day”. Sarà che non c'era altro da aggiungere. Anche la pagina Facebook del Pd non si appassiona all'argomento. Marcio Occhinero la butta lì: “Se Di Pietro appoggia De Luca, Bersani appoggi Callipo”. Clint West, invece, si limita a gioire: “Ben venga – scrive – la svolta di Di Pietro”. Lui, il Presidente acclamato, nella sua replica in video non fa marcia indietro. Le critiche? “Le sento mie”, dice. “Cercate di capire. Se fossi solo un cittadino che vota anch'io la penserei come come voi. Ma sono il responsabile di un partito”. E a chi gli chiede: “Non potevate fare diversamente?”, risponde: “Ecco questo è il punto. Questo è il dramma. Diversamente, come?”

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Come nel calcio siamo tutti allenatori di squadre, cosi' nella politica siamo tutti segretari o presidenti di partito.
Fortuna che poi le cose le fanno chi ne capisce realmente.