mercoledì 24 febbraio 2010

RIFIUTI, OCCHIO AL GPS

Aldo Maturo

Si chiama SISTRI l’ultima arma contro i padroni dei rifiuti. Il Governo ci prova e affida al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente questa patata bollente, il controllo dei rifiuti tossici. Peccato che i carabinieri siano abituati a far rispettare la legge e arrestare chi non lo fa. In questo caso si dovranno limitare a scrivere perché la legge che devono far rispettare non prevede sanzioni.

SISTRI è un acronimo che sta per “Sistema Informatico di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti”, oggetto del decreto ministeriale 17 dicembre 2009 pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 13 gennaio di quest’anno.

A cosa serve il SISTRI? A sostituire gradualmente tutti i vari registri cartacei di carico e scarico con procedimenti informatizzati, consentendo la tracciabilità dell’intera (?!?) filiera dei rifiuti tossici a garanzia del controllo e della trasparenza.

Su tutti gli automezzi che trasportano questi carichi verrà installato un dispositivo elettronico per monitorare il percorso effettuato dai camion, praticamente un sistema satellitare I dispositivi, che potranno essere installati solo da officine autorizzate, resteranno di proprietà del Sistri e verranno affidati alle aziende proprietarie dei camion in comodato d’uso.

Il decreto identifica tutta una serie di soggetti destinatari del Sistri,suddividendoli tra quelli obbligati a iscriversi e quelli che hanno facoltà di farlo.

Tra i primi (obbligo di iscriversi) ci sono principalmente le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi, i Comuni, gli Enti e le Imprese che gestiscono i rifiuti urbani nel territorio della Regione Campania
e le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti.

Possono invece facoltativamente iscriversi al Sistri le imprese, gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi e gli imprenditori agricoli,tutti identificati da una serie di normative che gli interessati potranno trovare nel decreto sopracitato.

Una tempistica diversa e graduale è prevista per quanto riguarda l'entrata in funzione e l'operatività del sistema, in funzione delle diverse tipologie di aziende, tempi che, ad esempio, sono di 180 giorni (decorrenti dal 14.1.2010) per i Comuni, gli Enti e le Imprese che gestiscono i rifiuti urbani della Regione Campania e per le aziende appartenenti al gruppo delle iscrizioni obbligatorie.

Per questa tipologia di Comuni ed aziende l’iscrizione va fatta entro 45 giorni dal 14 gennaio scorso, con scadenza quindi prevista per domenica 28 febbraio. Le modalità di iscrizione si trovano nel sito www.sistri.it o telefonando al numero verde 800 00 38 36 il cui call center sarà attivo nei giorni feriali, compreso il sabato, dalle 06.00 alle 22.00, sino alla scadenza del termine.

Le imprese e gli enti iscritti saranno dotati, come già detto, di dispositivi tecnologici ed in particolare di una chiavetta token USB, necessaria per ciascuna unità locale e per ciascun mezzo in dotazione all'azienda dedicato al trasporto di rifiuti speciali, di una black box (una scatola nera), per monitorare il percorso degli automezzi e di apparecchiature di sorveglianza per monitorare l’ingresso e l’uscita degli automezzi dagli impianti di discarica.

Se le apparecchiature dovessero rompersi il Sistri interverrà entro 24 ore, ove il guasto riguarderà il programma di gestione (il software) ed entro 72 ore se a rompersi sarà la chiavetta o la black box (hardware). Se il guasto risulterà essere stato procurato volontariamente, le spese saranno a carico dell’utente. E’ da prevedere che eventuali malintenzionati in 72 ore potrebbero scaricare tonnellate di rifiuti senza essere monitorati.

A carico dell’azienda saranno anche i costi per il funzionamento del sistema con contributi annui proporzionali alla quantità di rifiuti trattati e per ciascun autoveicolo utilizzato.

Ma se lo spirito della norma è quello di consentire tramite tali dispositivi di seguire in ogni momento il viaggio dei camion nessuno ci potrà dire che cosa succede una volta che il camion è entrato nei punti di raccolta di smaltimento e/o recupero dei rifiuti.

Analogamente i camion che trasportano rifiuti tossici abusivamente non credo che si iscriveranno al Sistri per far sapere allo Stato dove vanno.

La norma non specifica poi se la nuova tecnologia sostituisce in pieno tutti gli attuali registri – ma pare di si - né si ritrova alcun cenno su eventuali sanzioni per chi non dovesse ottemperare, vanificandone di fatto lo spirito e il contenuto.

C’è un po’ di confusione, in verità, a livello operativo tanto che non si esclude la possibilità di una proroga dei termini previsti, per rendere più organico, operativo ed efficace il decreto.

2 commenti:

Unknown ha detto...

"A cosa serve il SISTRI? A sostituire gradualmente tutti i vari registri cartacei di carico e scarico con procedimenti informatizzati, consentendo la tracciabilità dell’intera (?!?) filiera dei rifiuti tossici a garanzia del controllo e della trasparenza" non è proprio cosi Morsello. SISTRI NON traccia l'intera filiera ma solamente il trasporto dei rifiuti dal luogo di produzione al luogo di destinazione.. non le rilavorazioni e/o trasformazioni interne. Ulteriore imprecisazione.. SISTRI serve per combattere l'ecomafia.. non a sostituire i registri (quello è un di cui) e ancora.. il punto di "scopertura" di SISTRI non sono solo le 72 ore, come lei ha identificato, me ben di più!!!
Cristiano Cestaro

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

@ Cristiano Cestaro: giro il tuo commento all'Autore dell'articolo, che non si chiama Morsello (quello sono io) ma Aldo Maturo che, se vorrà, risponderà nel merito