martedì 23 febbraio 2010

Tangentopoli 2 sparirà dopo il 29 marzo

Il Paese frana, economicamente, moralmente, nel vero senso della parola.

Da Messina al Comune di San Fratello, da Torre Annunziata a Rogliano, a Maierato che ha vissuto scene di esodo come se la cittadina fosse sotto bombardamento in tempi di guerra. Sicilia, Calabria, Campania, terre martoriate dalla criminalità su cui confluiscono milioni e milioni di euro di cui la popolazione assaggia solo le briciole, il resto se lo divorano opere appaltate ad amici di politici ed amici di amici di politici.

Le commesse nell’edilizia portano nomi altisonanti come “grandi opere” o “interventi di emergenza”.

Le grandi opere sono la quarantennale Salerno-Reggio-Calabria o il Ponte di Messina, a breve ci sarà qualche reattore nucleare. Mentre le emergenze hanno i nomi più disparati: dai terremoti agli sport village con massaggi.

Bertolaso è ancora lì dov’era, Verdini idem, Letta è di nuovo scomparso dai riflettori, qualcuno lo avrà rassicurato. Degli altri, gli imprenditori canaglia che hanno “ordito” alle spalle dei bamboccioni, sentiremo parlare per un po’, poi tutto tornerà come prima.

Sappiamo che gli appalti e gli scandali di questi giorni sono in larga parte legali, con tanto di carte firmate, bandi e consulenze d’oro perfettamente e burocraticamente in ordine.

Tangentopoli 2 è la legalizzazione della mazzetta. I partiti sono fuori dal giro, i soldi finiscono direttamente nei conti privati di chi ruba e non nei loro. Chi ruba utilizza quei soldi per mantenere il potere, ma è un potere individuale, legato alla persona e non è patrimonio del partito. Questo è il motivo per cui nessuno lascia dopo essere stato scoperto e tutti fanno quadrato intorno a lui, perché se lasciasse si creerebbe un vuoto di potere da colmare ex-novo.

Un sistema il cui antesignano fu Craxi, ma che oggi trova una miriade di seguaci tra tutti coloro che continuo a definire più comunemente “ladri”.

Manca ancora un tassello affinché i rigurgiti di Tangentopoli 2 non tornino più a galla: le intercettazioni. E’ grazie alle intercettazioni che la banda Bassotti targata Pdl, ma anche gli affaristi locali di altri partiti stanno venendo a galla come cadaveri in decomposizione nell’immenso mare della corruzione del sistema Italia. Berlusconi riempie le menti inebetite dei teledipendenti con gli spot elettorali di liste pulite, occultando gli scheletri dei condannati in Parlamento e sul territorio. Contemporaneamente Alfano frena la discussione in Parlamento del bavaglio alla magistratura con la grave limitazione delle intercettazioni fino a dopo le regionali altrimenti la cura d’ipnosi dei cittadini, messa in piedi per la campagna elettorale che punta incredibilmente sulla legalità (ho il voltastomaco solo a pensarlo), potrebbe anche non funzionare.

Il cerchio si sta per chiudere e si chiuderà presto: dopo il 29 marzo. Tangentopoli 2 è il nome che io ho dato al nuovo sistema di corruzione ma il governo la chiamerà: “normale funzionamento dello Stato”, la fine delle intercettazioni renderà sorda la giustizia e ciechi gli italiani.

A questo punto gli onesti imprenditori potranno pure far valige ed emigrare da un Paese dove i cittadini si divideranno tra contribuenti-affamati ed evasori-milionari, i primi saranno la maggior parte, i secondi i soliti noti.

I primi non arriveranno mai alla fine del mese, i secondi si faranno fotografare sempre con belle ragazze in topless su un cabinato di16 metri. I primi finiranno in galera se evadono, i secondi dichiareranno di aver portato i soldi in Svizzera in attesa di un nuovo scudo fiscale. I primi si accontenteranno di vivere nel cemento, ascoltando Minzolini, i secondi compreranno ville dove l’aria è pulita. I primi non sapranno dove crescere i loro figli, i secondi gli riserveranno il meglio della vita, all’estero si intende.

1 commento:

Anonimo ha detto...

però, ha ragione esso: non è un'altra tangentopoli... è molto peggio!