Le vie di Roma devastate dal governo Alemanno
di Silvia D’Onghia
Chi gira per Roma in motorino scommette ogni giorno sulla propria vita. Buche e crepe dappertutto, anche per via dell’inverno più piovoso degli ultimi anni. Le condizioni del manto stradale naturalmente non sono state oggetto della campagna elettorale, ma rischiano di incidere sui risultati delle urne, oggi e domani. Perchè tra liste, ritardi, Tribunali e insulti, la vita delle persone sembra non interessare (quasi) a nessun partito. Fuorché, si capisce, ai cittadini romani, o ai pendolari “auto-muniti”, che si trovano ogni giorno a dover fare una vera e propria gimcana tra voragini, dissesti, toppe, sanpietrini divelti e vaganti.
E nell’urna, i romani potrebbero non ascoltare solo le promesse sulla sanità, ma fare i conti con i disagi quotidiani legati al traffico e alle buche.
Roma non è mai stata la città ideale, quanto a condizione delle strade, anche per la storia millenaria che ha alle spalle. Ma non si era mai vista nelle condizioni attuali, dopo due anni di amministrazione di centro-destra. Basti pensare che il presidente del VI Municipio, Giammarco Palmieri, preoccupato per l’incolumità delle persone, ha ipotizzato di chiudere alcune strade limitrofe ai cantieri per la metropolitana C. All'indomani dello scandalo Romeo, il da-poco-sindaco Alemanno promise: non ci sarà mai più un maxi-appalto-Romeo in città. E ha mantenuto la promessa. Nel 2009 sono stati finanziati interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, e qualche intervento per le scuole, per oltre 120 milioni di euro. Tutti, rigorosamente, a trattativa privata. Il Dipartimento XII del Campidoglio (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) ha stipulato contratti, fino a cinque milioni di euro ciascuno, con ditte che non hanno partecipato ad alcuna gara pubblica. Come la “Ati Romana Scavi srl con Icom srl”, che per la manutenzione straordinaria di via Tiburtina, ha incassato 5.002.642 euro “con somma urgenza”. Sull'unghia. O come la “Costruzioni Ing. Enrico Pasqualucci”, che per rifare via Angelo Emo, una strada di circa un chilometro a doppia corsia alle spalle del Vaticano, ha messo all'incasso quasi un milione e 300mila euro. Con procedura negoziata. In tutto 130 interventi. Procedure per le quali è partito un esposto alla Corte dei Conti. A presentarlo è stato il consigliere comunale del Pd Massimiliano Valeriani, presidente della commissione Trasparenza e Garanzia: “La trattativa privata è consentita in condizioni di urgenza, quando non si possono attendere i tempi della gara pubblica, e per un limite massimo di 500 mila euro - spiega Valeriani – qui invece sono stati regolati dalla trattativa privata anche gli interventi ordinari, quelli che si potevano programmare”. Sono stati per esempio erogati 800 mila euro ad una società per un impianto antincendio in un edificio di via Casilina Vecchia: trattativa privata, somma urgenza. Salvo poi concedere alla ditta 5 mesi di tempo per realizzarlo. O i 160 mila euro sborsati, con la stessa procedura, per la ristrutturazione dei campi bocciofili di via Casa Calda. Secondo Valeriani, oltre ad essere un modus operandi irregolare, tutto questo uccide la concorrenza: “In un solo anno si è azzerato il mercato, perchè molte ditte sono state tagliate fuori. E questo ha comportato sicuramente anche un aggravio di spesa per il Campidoglio, perchè non c'è stato alcun ribasso d'asta”. “A Roma ad occuparsi storicamente di manutenzione – spiega l’urbanista Paolo Berdini – sono le piccole e medie imprese che ruotano intorno all'Acer (i costruttori edili). I grandi appalti sono invece appannaggio dei maggiori gruppi imprenditoriali. Uno dei più colossali errori del sindaco Veltroni è stato quello di rompere questo equilibrio storico per favorire il gruppo Romeo. L’Acer si è quindi schierata apertamente a favore di Alemanno: non a caso, il presidente dell'Acer, Cremonesi, è stato nominato subito presidente di Acea”. Inutile chiedere lumi all'assessore competente, il 36enne Fabrizio Ghera (responsabile sicurezza di An, promotore della delibera che ha dato le armi dei vigili urbani): più volte cercato al telefono dal Fatto, per bocca del suo addetto stampa ha prima posticipato l'intervista, poi è sparito nel nulla. Siamo in campagna elettorale, è giusto che i cittadini non sappiano.
Ancora più paradossale è forse la questione degli ultimi mesi. Le abbondanti piogge hanno reso le strade di Roma un vero e proprio acquitrino: ogni giorno alla prima goccia d'acqua, sulle grandi arterie (di competenza del Comune) e su quelle minori (che dipendono dai Municipi), si aprono voragini. Impossibile lo slalom con l'automobile, quasi certa la caduta in motorino se si centra un cratere. E infatti ogni giorno la polizia municipale annota un buon numero di incidenti.
La Fondazione Ania per la Sicurezza stradale, che riceve segnalazioni dagli utenti, ha calcolato 523 “black point” a Roma nell'ultimo anno: di questi, ben 243 sono buche. Prima che i sanpietrini di via Nazionale venissero sistemati per l’ennesima volta, tra i “due-ruotisti” girava una scommessa: riuscire a percorrere lo stradone tutto con una sola mano sul manubrio senza perdere l’equilibrio.
Per far fronte alla situazione, il Campidoglio ha ideato a gennaio un piano straordinario di manutenzione: 8 milioni e 750 mila euro, di cui 4 milioni gestiti dal Dipartimento Lavori pubblici per la grande viabilità e 4 milioni 750 mila divisi per i 19 municipi, 250 mila euro ciascuno. “Sono tutti già impegnati – racconta Andrea Catarci, presidente dell'XI – Ogni anno chiediamo dai due ai quattro milioni di euro, ce ne arrivano al massimo 700/800 mila. Riusciamo a mala pena a tappare le buche, non certo a fare un restyling totale”. Nulla ferma, però, la propaganda degli amministratori centrali: sempre in gennaio, in pompa magna, Alemanno ha annunciato la nascita del Sistema centrale di gestione, che dovrebbe servire a “programmare, progettare e controllare la manutenzione” e al quale i cittadini potrebbero rivolgersi per segnalare eventuali dissesti. Peccato che neanche la società “Risorse per Roma”, che ha in mano il progetto, abbia voluto rispondere al Fatto circa lo stato dell'arte.
E che, chiamando lo 060606 (il numero magico che dovrebbe dare informazioni su qualunque cosa riguardi il Campidoglio), l'ignara operatrice risponda: “Quali buche, signora?”
6 commenti:
VI RICORDO:
“ IL TEMPO” del 18/12/2008 “appalti, bufera a Napoli” Romeo e Roma, 11 anni a servizio delle giunte Rutelli-Veltroni: 80mila euro per ogni chilometro di asfalto sulle arterie della Capitale, quasi 15 volte in più di una città come Bologna. I conti sono molto semplici (720:15 uguale a 48) 720 – 48 uguale a 672 milioni di euro SPARITI?
Rutelli al riguardo dichiarerà : “Aggiudicazione che - a mio parere - è stata una pagina amministrativa ineccepibile”.
CATARCI Lei sosteneva Rutelli, lo sostiene ancora? Anche se dichiara:"IL MULTICULTUARALISMO DELLA SINISTRA HA FALLITO!"
Lei Catarci la "multicultura" ce la fà assaporare quotidianamente:
http://www.facebook.com/photo.php?pid=187946&o=all&op=1&view=all&subj=48032447105&aid=-1&id=100000274147629
GRAZIE!
Cordialmente.
PIERO IANNELLI
-- Segretario XI Municipio. “ La Destra ” --“Resp. Per le aree tutelate e vincolate”--
-- pieroiannelli@gmail.com -– N”.Cell. : 339’8513962
HO VISTO:SEI UN LOGORROICO.
COME MAI GIANNI ALEMANNO NON TI RISPONDE MAI?
Caro Luigi, forse non mi risponde, perchè non faccio sconti a nessuno.
E forse non gradisce le critiche.
Critiche motivate peraltro, documetate e verificabili.
Logorroico è chi parla per ore senza dire nulla.
Se ti leggi i miei commenti, vedrai che non mancano nomi cognomi date e cifre..
Hai ragione, avrei dovuto scrivere: grafomane.
Quanto al rispondere, che te devo di'?
Grafomane è più indicato..E' vero scrivo troppo.
Allora cerca con google maps: via Andrea Casadei, guarda le ruspe cingolate parcheggiate, le baracche, i capannoni industriali, i camion per trasporti eccezionali, i canili abusivi, le ville che non sono neanche presenti sulle mappe catastali.
Questo è il parco dell'Appia dove Catarci persegue il CARTELLONE ABUSIVO e ci riempie i giornali.
Così và meglio?
Cordialmente.
Piero Iannelli
PIERO, L'ARGOMENTO NON MI APPASSIONA, NON INVIARE ALTRI COMMENTI, SAREI COSTRETTO A RIFIUTARLI. CIAO.
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