lunedì 29 marzo 2010

Quei 5milioni di spettatori che incrinano i piani di Masi su Santoro


IL DG (FURIOSO) VOLEVA LICENZIARE IL PRESENTATORE

di Carlo Tecce

Non è facile cacciare cinque milioni di persone. Non se Michele Santoro la fa dentro al vaso, per parafrase il dg Masi e il consigliere Gorla, sapienti osservatori nelle telefonate di Trani. L’aveva capito Gandhi: “Ciò che tutti vorremmo è una disobbedienza civile di massa”. E proprio la massa, così variegata e multiforme, spaventa Mauro Masi. La gente dello sciopero bianco della Rai. Anche il pubblico della tv satellitare che ieri, sotto l’assedio mediatico di Berlusconi, trovava riparo su Current tv per la replica di Raiperunanotte: 58 mila persone hanno visto l’intervista del premier su Skytg24 nel pomeriggio, quasi 70mila hanno (ri)visto la manifestazione di Santoro sul canale di Al Gore. La protesta convinta e prolungata ha seppellito l’ira funesta di Masi. Quei cinque milioni di persone calcolati con le rilevazioni Auditel e una ricerca condotta da Human Highway (in collaborazione con Banzai). Età e accenti diversi, identica visione dell’evento.

Quelli seduti a cavalcioni in piazza o sulle tribune del Paladozza, sul divano di casa o in ufficio davanti al pc, quelli collegati al satellite, al ripetitore delle emittenti private oppure con il digitale terrestre fumante. Sono tanti. E fanno paura: “Non voglio licenziare Santoro. Sono una persona ragionevole - dice Masi al Fatto Quotidiano – e conosco le modalità di un rapporto di lavoro. Terminata la sospensione dei programmi per la par condicio, lunedì (domani, ndr) vorrei incontrare il mio conduttore per parlare insieme”. La cronaca racconterà l’appuntamento, il passo indietro di Masi anticipa le mosse: incassati il “no” convinto del presidente Garimberti a un consiglio contro Santoro e le smentite dal collega di maggioranza Verro, il direttore generale brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita. Che salvi la faccia: “Masi s’è accorto che risolvere il contratto di Santoro sarebbe un clamoroso autogol, politico e aziendale”, commentano dalle stanze di Paolo Garimberti. Il treno dell’informazione riparte, avrà l’abbrivio favorevole, non un percorso agevole: “Sarebbe utile, anzi è necessario vedere Santoro per chiarirci”, aggiunge Masi. L’evoluzione dell’offensiva su Annozero, sempre attiva, non è lontana dall’affresco Zimbabwe dipinto da Masi: il dg deve accontentare chi è – indovinate – furioso per la serata di Bologna, ma deve pesare sulla bilancia politica le adesioni. La massa. Sommando i dati delle principali televisioni coinvolte (solo nove private), il “sondaggio” Auditel – cifre estratte su campioni costanti di cittadini – annunciava i 3 milioni. Quasi raddoppiati da Human Highway: “Più di quattro milioni, più internet e le private. Raiperunanotte ha registrato il 10 per cento in più dell’audience media di Annozero. Il 60 per cento è stato raggiunto dalle televisioni satellitari e locali, il restante 40 per cento”. Nota bene: “Mille individui sono il rappresentativo dell'utenza internet italiana, pari a circa la metà della popolazione”. Esperto di politica e media, il professore Francesco Siliato (studio Frasi) prova a decriptare le percentuali: “Se il 60 per cento sfiora i 3 milioni, il 40% della rete può fare altrettanto. Premessa: è facile che davanti allo schermo ci siano almeno due utenti, non uno. Non dimentichiamoci le 7 tv private non conteggiate dall’Auditel, le 5 radio e i gruppi di ascolto su Facebook: i cinque milioni sono reali”. Benedette percentuali, share: Berlusconi a Sky ha racimolato lo 0,3%, Santoro il 2,5 sia sul satellitare di Murdoch che su Current tv (triplicati gli ascolti). Alle schede scientifiche sfuggono le piazze, la ressa ai botteghini di Bologna, il tifo all’esterno del Paladozza. E c’è un particolare curioso del confronto mediatico (a distanza) tra Raiperunanotte e l’invasione di Berlusconi. Un’urna imparziale del democratico zapping. Alle 22,44 di giovedì erano in differita, ma chi pescava Raiperunanotte restava, chi ritrovava il presidente del Consiglio cambiava: “Non solo Berlusconi ha perso 70 mila a 52 mila, ma su 317mila persone che - spiega Siliato - finivano su Skytg24, ben 260 mila sono andate altrove”. Con un gesto semplice e popolare: click.

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