
"E' auspicabile che in un periodo di particolari tensioni politiche qual è quello della campagna per le elezioni regionali, si evitino drammatizzazioni e contrapposizioni, come sempre fuorvianti, sul piano istituzionale". E' questo il monito lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una dichiarazione sull'inchiesta di Trani e sull'ispezione disposta dal ministro della Giustizia Angelino Alfano. Uno scontro che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo con Alfano che si scaglia, così come ieri, contro il Csm.
Napolitano. L'intervento di Napolitano era atteso. E le sue sono parole che invitano al rispetto dei ruoli istituzionali. "Vanno rispettate in tutti i casi, compreso quello oggi all'attenzione dell'opinione pubblica - avverte il capo dello Stato - l'autonomia delle indagini e l'autonomia degli interventi ispettivi disposti dal ministro della Giustizia nei limiti dei suoi poteri". Il presidente ricorda come il Csm può esaminare le relazioni conclusive delle inchieste degli ispettori "ma non non pronunciarsi preventivamente sullo svolgimento di dette inchieste". Allo stesso tempo le ispezioni del ministero "non possono interferire nell'attività di indagine di qualsiasi Procura, esistendo nell'ordinamento i rimedi opportuni nei confronti di eventuali violazioni compiute dai magistrati titolari dei procedimenti".
Mancino: "No alle interferenze". Alfano: "Poca lealtà". Resta alta la tensione tra il Csm e il ministro Alfano."Nessuna ispezione può interferire nelle indagini giudiziarie" dice il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, dopo che ieri il ministro della Giustizia aveva accusato il Csm di violare
La procura di Trani. Nel frattempo, a Trani, il procuratore della Repubblica Carlo Maria Capristo nega contrasti con gli ispettori: "Con loro leale collaborazione". Mentre Michele Ruggiero, titolare dell'inchiesta sulle presunte pressioni per fermare la trasmissione Anno Zero, avverte: "Tutto quello che gli indagati non possono conoscere, non lo possono conoscere nemmeno gli ispettori, questo è il segreto investigativo che vale sia per gli indagati che per gli ispettori".
Anm all'attacco. E sull'ispezione ministeriale interviene, criticamente, anche l'Anm che esprime "preoccupazione" per "le modalità e i tempi in cui è stata avviata e per l'oggetto che rischia di alterare il corretto rapporto tra le attività di indagine degli uffici di procura e i poteri ispettivi del ministro". Replica di Alfano: "L'Anm nega ciò che il procuratore e il sostituto di Trani affermano: entrambi hanno dato atto della grande correttezza e lealtà con cui l'ispezione si è svolta, nel pieno rispetto dei ruoli. Il cosiddetto sindacato delle toghe difende soggetti e protagonisti, il procuratore capo e il pm di Trani, che non hanno bisogno di essere difesi".
I legali del premier: "Indagini a Roma". Gli avvocati di Berlusconi, Nicolò Ghedini e Filiberto Palumbo hanno formalmente chiesto alla Procura di Trani di inviare gli atti relativi alla posizione del capo del governo al Tribunale dei Ministri. I due penalisti si sono incontrati con l' intero pool che coordina l'indagine, compreso il procuratore Carlo Maria Capristo. Replica
Le reazioni. "Napolitano ha dato un colpo al cerchio e una alla botte cercando di salvaguardare sia le funzioni del ministro, sia quelle del Csm" commenta Antonio Di Pietro intervistato su Repubblica Tv. "La parole di Napolitano sono sagge - dice il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - Il problema è che siamo sempre ai problemi di Berlusconi, alle sue ossessioni, i giudici e le Tv. Questo è il problema del Paese".
Rai,"Masi si dimetta". "Masi si dimetta subito". Lo chiedono i consiglieri d'amministrazione Rai Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten secondo i quali, "la gravità del contenuto delle intercettazioni telefoniche pubblicate oggi da alcuni quotidiani rendono inevitabile a tutela dell'immagine e della credibilità del servizio pubblico una forte e chiara assunzione di responsabilità. L'autonomia e l'indipendenza degli amministratori sono elementi costitutivi di un servizio pubblico radiotelevisivo. I consiglieri di maggioranza, invece, esprimono piena fiducia al dg definendo la richiesta di dimissioni "immotivata e del tutto inaccettabile". Il Cda Rai, la cui riunione era prevista per oggi è stata invece rinviata al 24 marzo.
(17 marzo 2010)

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