giovedì 1 aprile 2010

ADOTTA UN COMUNE

di Raffaele Marino


Mi chiamo Raffaele Marino ho 52 anni, vivo e risiedo a Pavia da 38 anni, ma sono originario di Malvito in provincia di Cosenza e faccio il parrucchiere a Pavia; ho moglie e un figlio.

La mia idea è nata ad agosto del 2009, quando andai a trovare il sindaco di Malvito per complimentarmi per la sua elezione (è stato eletto in una lista civica) e lo trovai sconsolato e abbattuto, poiché mi disse di avere trovato i conti del comune disastrosamente in rosso; ne discutemmo e mi venne l’idea che espongo di seguito.

Nella consapevolezza dell’esistenza di insormontabili vincoli di legge che vietano l’erogazione di denaro da un comune all’altro, nonché ovviamente la mancanza di fondi da erogare nella maggior parte dei casi, avrei pensato che un comune di grandi dimensioni potrebbe “adottare” un comune più piccolo, senza ricorrere all’erogazione di soldi, ma più semplicemente istituendo una forma di collaborazione fra i rispettivi uffici amministrativi e tecnici.

Ad esempio, qualora il comune di piccole dimensioni nella predisposizione di un progetto con il proprio geometra avesse bisogno di una consulenza di più alto livello (come, ad esempio, quella di un ingegnere specializzato in una determinata branca) e il comune non potesse permettersela, in tale circostanza il comune di maggiori dimensioni potrebbe mettere a disposizione i propri consulenti o funzionari.

E’ infatti verosimile che in realtà di grandi dimensioni siano disponibili – in quanto già oggetto di specifici contratti di consulenza o simili – maggiori risorse umane che, con un po’ di sforzo e buona volontà, potrebbero certamente fornire la propria collaborazione al geometra in loco.

Il citato esempio si può poi estendere all’impiego di macchinari specializzati e/o tecnologie, nonché all’attività di consulenza di altri professionisti, quali avvocati, tecnici della amministrazione, geologi, periti, ecc..

Tale forma di collaborazione, a mio avviso, permetterebbe inoltre al comune adottante di conoscere la realtà locale del comune adottato, i suoi problemi, le sue difficoltà a emergere, consentendogli di scoprire le sue potenzialità, per incentivare una crescita economica e ambientale, uno sviluppo turistico eco compatibile e per avere uno scambio economico e culturale, come esperienze di collaborazione fra aziende che operano nei due comuni nei più svariati settori, come quello turistico, artigianale, agricolo, energetico, ecc..

Rapportando quanto precede al caso dell’adozione del comune di Malvito (dov'è nato l'A., n.d.r.), ad esempio, si potrebbe attuare uno scambio di turismo ecologico, come case albergo, agricoltura biologica, vinicola, olearia, turismo autunnale per cercatori di fughi e castagne, salumi caserecci e formaggi caprini, ecc..

La possibilità di usufruire di consulenze specialistiche, che sono invece assenti in loco, permetterebbe inoltre di aiutare i comuni a recuperare i fondi della comunità europea per sviluppare l’agricoltura, il turismo ecologico (molto di moda in tutta Europa), l’ambiente, ecc..

Si potrebbero poi istituire collaborazioni con la camera di commercio per far conoscere i prodotti locali ai negozi, o alle industrie, per commercializzarli, invitare e dare ai produttori locali uno stand presso le fiere dei comuni adottanti, ecc..

I comuni non andranno adottati tutti e indiscriminatamente, ma dovranno avanzare una espressa richiesta, realizzando un sito dove i comuni che vogliono essere adottati possano inserire i dati e le caratteristiche del comune e dell'ambiente e dell'economia; ovviamente non si accetteranno comuni in odore di mafia o con gravi situazioni legali; i comuni da adottare dovrebbero indicativamente essere quelli con meno di 3000 abitanti.

Una volta rientrato a Pavia, parlai del mio progetto con il sindaco (pure lui mio conoscente da ragazzo, come il sindaco di Malvito, e cliente del mio negozio).

Costui rimase prima stupito, poi interessato, dicendomi che ci avrebbe pensato.

In un secondo momento, perdurando la sua comprensibile titubanza sulla concreta realizzabilità del progetto, gli proposi di avviare un esperimento pilota, d’accordo con il sindaco di Malvito.

Proposi che sarebbe stato ospite del comune di Malvito per vedere con i propri occhi il paese e la situazione ambientale e per conoscere il neo eletto sindaco e la giunta, al fine di valutare se fossero degni di fiducia, per poi decidere con cognizione di causa.

Purtroppo, ad oggi, il sindaco di Pavia non ha ancora potuto prendere una decisione, molto probabilmente e comprensibilmente perché ha paura di avere dei problemi con l’amministrazione e con l’opposizione e, per questo motivo, mi rivolgo direttamente a Lei che è una persona innovativa e che rompe gli schemi ingessati della burocrazia ed è sempre propositiva. Sono convinto che si possano ottenere dei risultati straordinari senza spendere un euro.

Così facendo, si potrebbe fare solidarietà diretta, valorizzando gli uffici e il poco personale già esistente presso i comuni di mille, duemila o tremila anime che, rapportati ad una grande città, sarebbero l’equivalente di frazioni o piccoli quartieri.

Facendo così si potrebbero aiutare piccole realtà, soprattutto al sud, dove tanti piccoli comuni sono in serie difficoltà; si tratta di tante e piccole realtà dell’entroterra calabrese e di altre regioni meridionali: il terzo mondo lo abbiamo in casa nostra!

Si parla tanto in televisione e sui giornali di solidarietà, ma non si dice cosa si voglia fare di concreto e di serio, che si possa toccare con mano, invece che limitarsi a fare chiacchiere, parole vuote che finiscono sempre in niente.

Sono convinto che questa mia proposta potrebbe dare risposte e aiuti seri e concreti, tangibili con mano, avviando un processo virtuoso che potrebbe essere da esempio nei comuni italiani e nel mondo intero; e potrebbe inoltre essere illustrato e divulgato anche per l’expo di Milano 2015.

Se è vero che il meridione potrebbe essere una risorsa per l’Italia e non essere invece un peso, chiederei alle Istituzioni di prendere visione e valutazione di questa mia proposta, che allo stato rappresenta solo una bozza, un punto di partenza, ma che può essere certamente migliorata e ampliata.

Non sarebbe peregrino tentare l’avvio del citato progetto campione tra il comune di Pavia con il sindaco Alessandro Cattaneo e il sindaco di Malvito Giovanni Cristofalo ed il sottoscritto Raffaele Marino.

Raffaele Marino

Via Gianani, 1 Pavia

Tel. 0382/27358 Cell. 345/8016788

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