giovedì 8 aprile 2010

Gutta cavat lapidem




DOPO IL Lodo Alfano e il legittimo impedimento siamo ora in attesa dell'ultimo capitolo della saga Berlusconi: il lodo Alfano bis ("la porcata finale"). Neanche il tempo di promulgare la legge che gli avvocati del capo-cricca fanno subito ricorso ad essa nel processo per i fondi neri Mediaset.

Anche questa norma "transitoria" è incostituzionale e pregiudica irrimediabilmente qualsiasi apertura nei confronti di successive riforme da parte dell’Italia dei Valori. Questo a meno che il governo non rinsavisca e metta sul tavolo riforme concrete che tutelino la democrazia e facciano funzionare, e non morire, la giustizia.

Piuttosto, dove sono le riforme per dare ossigeno al Paese? In attesa di riforme concrete i cittadini dovranno digerire quella “ad personas” del legittimo impedimento. E mentre il governo si gode la “polizza di impunità” che nell’immediato copre le spalle a Berlusconi, gli italiani stringono la cinghia e sperano che qualche briciola cada dal tavolo.

Certamente la priorità verrà data: alla riforma della giustizia, per mettere in sicurezza i lestofanti e al presidenzialismo per garantire a Berlusconi il cambio di dimora, da Palazzo Chigi al Quirinale. Poi sarà la volta della riforma della Costituzione, e dopo chissà...

Una cosa è certa: la riforma fiscale è scomparsa dalla circolazione, quella del lavoro è partita dalla modifica dell’articolo 18, mentre quella sul federalismo è ferma all’euforia post-elettorale per imbonire la Lega, che fiuta la fregatura e invia direttamente Calderoli al Quirinale.

L’Italia dei Valori avvierà una raccolta firme per il referendum volto a cancellare il legittimo impedimento. Sarà il terzo, dopo quelli sull’acqua e sul nucleare già annunciati. Obiettivo: mettere al riparo la democrazia, qualora non provveda la Consulta come è successo per il lodo Alfano. Qualche zelante vip dell’opposizione si preoccupa già di esaltare i rischi e le limitazioni della nostra iniziativa. Non li tacceremo di pessimismo, né ci rimarremo male se decideranno di lasciarci soli in questa impresa.

L’Italia dei Valori però, come forza d’opposizione, non può sottrarsi dal dovere di proteggere e rappresentare, laddove le istituzioni non sono più garanti, quella parte d’Italia che crede nella Costituzione come pilastro irrinunciabile della democrazia. Questo referendum è giusto ed opportuno a prescindere dal fatto che altre forze politiche intendano sostenerlo o meno.

Siamo abituati a condurre da soli le nostre battaglie per i diritti dei cittadini e siamo lontani dagli interessi dei gruppi di potere e della Casta. Per certi versi siamo orgogliosi di questa solitudine, premiata alle urne in questi anni, a conferma di come la goccia cadendo scavi anche la pietra (dal latino "gutta cavat lapidem").

Invito i cittadini ad aderire e sostenere la raccolta firme poiché questa legge non è né di destra, né di sinistra, né di centro. Questa è la legge del marchese del Grillo che traccia un solco tra gli italiani e una cricca di impunibili senza valide ragioni, ma soltanto per lo strano principio per cui “loro son loro e voi non siete nulla”.

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