giovedì 29 aprile 2010

Scajola: «Non mi lascio intimidire»


«Non mi lascio intimidire». Così il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola interviene nella polemica sulle indiscrezioni circa l'acquisto di un immobile a Roma. «Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente. Colpisce con una violenza senza precedenti il mio privato e la mia famiglia», afferma il Ministro aggiungendo: «Registro un attacco infondato e senza spiegazione, per una vicenda nella quale non sono indagato, a danno di chi lavora tutti i giorni per difendere, nel suo ruolo, le ragioni e gli interessi del nostro Paese. Non sono abituato alla dietrologia e quindi non voglio credere che dietro a tutto questo vi siano oscuri manovratori o disegni preordinati. Per rispetto alla Magistratura che sta lavorando, non posso dire nulla sul merito di quanto apparso sui giornali. Resta la grande amarezza per il fatto che si sia arrivati a coinvolgere addirittura i miei figli. La mia coscienza è pulita. Proseguo con la massima serenità il mio lavoro».

LA VICENDA - Il nome del ministro spunta in uno dei nuovi filoni dell'inchiesta condotta dalla procura di Perugia sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. L'inchiesta ruota intorno a centinaia di assegni circolari emessi dopo che l'architetto Angelo Zampolini aveva versato in banca, in vari periodi, poco meno di tre milioni di euro. Titoli in parte poi utilizzati - è emerso dagli accertamenti - per l'acquisto di vari immobili da parte di altri soggetti. L'ipotesi sulla quale stanno lavorando i pubblici ministeri del capoluogo umbro Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi è che il denaro per gli assegni sia riconducibile a Diego Anemone, il costruttore considerato una delle figure centrali dell'inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi. Per lui ha infatti lavorato Zampolini. Nel corso dell'indagine, gli investigatori hanno raccolto le testimonianze dei proprietari degli appartamenti pagati anche con gli assegni circolari emessi da Zampolini. Dagli accertamenti non è risultato alcun rapporto tra questi soggetti e l'architetto. Tra le operazioni oggetto del filone d'inchiesta quelle per l'acquisto di case da parte di Claudio Scajola e del generale della guardia di finanza Francesco Pittorru, entrambe risalenti al 2004. Agli atti dell'inchiesta le testimonianze dei proprietari delle abitazioni che hanno sostenuto di avere ricevuto gli assegni circolari come parziale saldo della vendita. Un altro degli assegni di Zampolini oggetto dell'indagine è stato invece utilizzato - sempre in base all'indagine - per l'acquisto di un'abitazione del figlio di Angelo Balducci, Filippo.

Redazione online

29 aprile 2010

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