sabato 1 maggio 2010

Vendola e la costruzione della leadership


IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PUGLIA STA COSTRUENDO LE SUE “FABBRICHE” SUL TERRITORIO

di Salvatore Cannavò

“Il centrosinistra è vecchio e i suoi leader sono come esorcisti che negano la realtà”. Non è un avversario a fare queste dichiarazioni ma Nichi Vendola, governatore della Puglia e uno degli aspiranti leader del nuovo centrosinistra che dovrà sfidare Silvio Berlusconi. Il tono è fermo proprio perché la partita per la leadership è di fatto lanciata con ripercussioni pesanti all'interno dello stesso Pd dove, ancora una volta, i principali contendenti restano D'Alema e Veltroni. Il primo ha spiegato al Corriere della Sera che non è detto che il centrosinistra terrà le primarie per designare il leader della coalizione alternativa a Berlusconi. Immediata la risposta di Veltroni secondo il quale senza primarie “il Pd perderebbe la sua ragione sociale”.

Lo scontro non è nominalistico perché le primarie definiscono anche il tipo di candidatura e quindi il profilo politico che si potrà delineare. Senza primarie si va a un patto tra forze politiche che potrebbe tirare fuori personaggi "algidi" come Luca Cordero di Montezemolo o Mario Draghi. Le primarie sono invece fatte anche per figure più "calde". C'è chi fa il nome di Matteo Renzi, sindaco di Firenze, e non va escluso lo stesso Veltroni. Ma certamente in campo c'è il nome di Vendola che alcuni danno in sintonia con l'ex sindaco di Roma. ”Il centrosinistra non ha il vocabolario giusto per affascinare, per essere credibile come costruttore di un'alternativa di governo”, sostiene ad esempio il presidente pugliese, lasciando intendere che lui invece il vocabolario giusto ce l'ha. E anche alcuni interlocutori. È in questa chiave che vengono interpretati alcuni passaggi degli ultimi giorni. A fine mese, ad esempio, il quotidiano "comunista" il manifesto promuove una due giorni a Firenze per discutere di "democrazia" e "sinistra". Tra i protagonisti, intellettuali come Rodotà o Revelli, Michele Santoro ma anche politici come Vendola, De Magistris e Ignazio Marino. Su La Stampa dell'altro ieri, però, l'appuntamento è stato ricostruito come il banco di prova di uno schieramento largo in grado di sfidare i vertici del Pd. E ieri, sul quotidiano torinese è apparsa un'intervista a Antonio Di Pietro il quale, intravedendo un'alleanza che punta a escluderlo, ha annunciato la sua partecipazione al meeting fiorentino, lasciando addirittura aperta una porta per Vendola leader.

“Assistiamo a così tante incursioni di campo sulla nostra iniziativa che ci vien voglia di mollare tutto” dice al Fatto un irritato Loris Campetti che per il manifesto sta organizzando il convegno. “Noi non abbiamo mai invitato Di Pietro e comunque non facciamo i cavalli ruffiani di nessuno”. La smentita, piuttosto secca, non elimina il fatto che dei movimenti esistano e che lo stesso Vendola stia preparando la sua specifica "discesa in campo". Così, mentre nel Pd si discute e si litiga, negli uffici della Regione Puglia si cerca il "racconto" giusto per battere Berlusconi. E gli strumenti adatti.

Le Fabbriche dovranno servire a questo e a breve terranno i loro Stati Generali. “Sono comitati di scopo” dice al Fatto il presidente Vendola, “basati su cooperazione e partecipazione” - e definiscono un progetto basato sul rapporto diretto “tra politica e popolo”. E quando gli chiedi come fa a combinare questa nuova moltitudine con le virtù salvifiche di un uomo solo Vendola risponde con l'ennesimo ossimoro: “Guarda che il mio è un populismo antipopulista, mica solletico il basso ventre, nei miei comizi punto a diffondere il massimo di consapevolezza e partecipazione”. Vendola, quindi, si fa avanti con molta convinzione, forte di un vuoto evidente e di una carica infusa dalla recente vittoria in Puglia. Anche l'intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa non è passata inosservata: “Sull'omosessualità ho avuto più ascolto dai preti che dal partito”, ha spiegato. In un momento di bufera attorno alla Chiesa un'apertura di questo tipo non costituisce un buon accredito?

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