sabato 1 maggio 2010

“NOI IL DIVORZIO NON LO VOGLIAMO”


Il finiano Lamorte: “Dialogo nel Pdl, senza protagonismi”

di Sara Nicoli

“Lo confesso, quando militavo nel Msi ero nostalgico del fascismo, ma se mai avessi visto apparire sul Secolo D'Italia un'aggressione di bassa lega a Teresa Noce, la moglie di Togliatti, oppure alla Iotti, beh, non avrei esitato un minuto ad andare in redazione per fare un macello; adesso che c'entra la politica in questo killeraggio del Giornale contro Fini e Bocchino?”. Donato Lamorte, per 16 anni segretario particolare di Gianfranco Fini, è un fascista vero. Uno di quelli che qualcuno (e non solo a destra) rimpiange come interlocutore avversario. Solido nei suoi principi, cresciuti all'ombra di Salò, oggi ha come bussola solo la sua storia (“sono sempre stato coerente”) perché non riconosce la politica in niente di ciò che lo circonda, men che meno in quanto vede avvenire nel suo partito, il Pdl. Che “si badi bene - ci ricorda subito - è nato da un matrimonio che io non ho mai voluto, ma adesso è giusto difendere questa scelta; con Almirante mi sono battuto contro il divorzio, anche in questo caso non voglio nessuna separazione”.

Ma forse sarebbe meglio. Ormai Fini e Berlusconi sono di fatto separati in casa...

Io non mi nascondo dietro le spalle di Fini, come fanno altri che eccedono in protagonismo, ma mi sento di dire con serenità che il presidente della Camera non ha alcuna intenzione di abbandonare il suo ruolo di co-fondatore e di divorziare da Berlusconi. Sarebbe una sconfitta di cui pagherebbe il Paese perchè porterebbe alla fine prematura della legislatura. E questo non lo vogliamo.

E come pensate di ritrovarvi? Le posizioni sembrano ormai distanti anni luce...

Mi auguro che si ritrovi il senso della politica. Ai miei tempi prima venivano le persone, poi la militanza. E c'era rispetto reciproco per le idee nella loro diversità. Ho vissuto il terrorismo e altre stagioni difficili; tante volte ci siamo creduti nemici ma eravamo solo avversari. Ora è peggio. Eppure, ancora oggi, con i più vecchi colleghi onorevoli che militano nel Pd, parliamo amabilmente di tutto, poi casomai ci diamo battaglia in Aula, ma prima viene il rispetto; questo imbarbarimento dei rapporti e il conseguente avvelenamento della politica serve ad altri, non a noi.

E chi sarebbero questi altri?

Chi gioca allo sfascio o cerca di essere protagonista perché alza il livello dello scontro. Ecco, quello che non vogliamo è proprio gente che, dentro il partito, si fa coprire dalle spalle di Fini per avere su di sè i riflettori. Sembra che ormai chiunque si senta autorizzato a soffiare sul fuoco. Non capisco la questione Bocchino che ha contribuito ad avvelenare ancor più il clima mentre ora è il momento della pacatezza, dobbiamo ritrovare il dialogo, altrimenti...

Altrimenti?

È un disastro

Me lo descrive questo disastro?

Io alle elezioni anticipate non ci credo e non voglio crederci. Ma d'altra parte devo anche dire che una situazione come questa, da separati in casa, non può proseguire a lungo. E dico anche che noi, questa nuova componente interna al partito, oppure corrente se le piace di più, quelle risposte che abbiamo chiesto a Berlusconi le vogliamo eccome. E se non dovessero arrivare, allora si aprirebbe un altro scenario che, comunque, non saremo stati noi a volere.

Senta, Berlusconi non perde occasione per dire che Fini è ormai fuori dal partito, che non c'è più possibilità di ricucire...

Aspettiamo a vedere. Non so se conviene anche al Cavaliere accelerare la fine della legislatura. Poi, stiamo sempre facendo i conti senza il Capo dello Stato. È lui che deve indire le elezioni. E oggi che cosa andrebbe a dirgli Berlusconi, che non ha più la maggioranza, che c'è bisogno di un nuovo governo? Certo, potrebbe anche accadere che tutti i deputati del Pdl si dimettano in blocco, ma lei ce lo vede il cappone che vuole anticipare il Natale? Io dico: aspettiamo...

Dentro la vostra componente, che aria tira?

Siamo un po' disorientati, ma al 90% siamo contro quelli che cercano d’esser protagonisti a ogni costo e che ci mettono in una situazione di grande imbarazzo.

Ma se alla fine, nonostante tutti gli sforzi, si consumasse il divorzio?

Non mi faccia dire cose che sono troppo in là. Non lavoro per lo sfascio e Fini neppure. Se poi sarà Berlusconi a voler divorziare, allora quello sarà un altro giorno.

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