Lo stop di Napolitano al legittimo impedimento di Brancher mi ha risollevato dalla delusione per la prematura esclusione dell'Italia dai mondiali del Sudafrica.
Lo avevo scritto qui, in questo blog. Oggi è arrivata la conferma. Aldo Brancher, ex dipendente Fininvest, ieri condannato per falso in bilancio e finanziamento illecito all’allora Psi e recluso a San Vittore, oggi indagato per appropriazione indebita e ricettazione, è stato nominato ministro dal suo amico Berlusconi per beneficiare del legittimo impedimento. In questo modo, quindi, ha evitato di presentarsi questa mattina al tribunale di Milano, dove è imputato nel processo sulla scalata ad Antonveneta da parte di Bpi. Ciò è possibile grazie alle leggi di questo Governo. Leggi su misura per una classe dirigente implicata nei più disparati procedimenti giudiziari. Il legittimo impedimento è una porcata. E non è solo la vergognosa vicenda Brancher a dirlo. Lo ripetiamo da tempo, e non a caso abbiamo promosso un referendum per abrogarlo. Adesso se n'è accorta anche
La realtà è chiara a tutti: questa legge non ha senso, se non quello di bloccare il corso della giustizia. Diversamente, sarebbe il caso che il legittimo impedimento venisse esteso a tutti i cittadini che hanno impegni più o meno importanti.
Un impiegato che percepisce 1200 euro al mese ha sicuramente più obblighi rispetto a Brancher. Se il primo non si presenta al lavoro per tre giorni viene licenziato. Se Brancher diserta il Parlamento per due settimane non gli succede niente. Non se ne accorge nessuno e continua ad essere retribuito a spese degli italiani.
Adesso Brancher ha un solo obbligo: dimettersi e farsi processare. Per questo, l'Italia dei Valori ha già pronta una mozione di sfiducia nei suoi confronti e ha chiesto un incontro urgente, a partire dall'inizio della prossima settimana, per concordare un unico testo insieme a tutto il Parlamento.
In Italia bisogna riscoprire il senso etico. Sono convinto che questo Paese non abbia bisogno di leggi come il legittimo impedimento. Le priorità e le necessità sono altre. Per ricominciare ad essere una nazione civile abbiamo soltanto una chance:mandare a casa non solo Berlusconi, che ormai è una parte del problema, ma tutti i suoi fiancheggiatori di governo.
domenica 27 giugno 2010
Perseo Napolitano
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