Patrizia D’Addario rivendica la sua presenza in piazza e svela nuovi particolari sul “bordello” di Palazzo Grazioli
di Beatrice Borromeo
“Avete voluto la guerra? Adesso non ho più nulla da perdere. E ora parlo: Palazzo Grazioli non era solo l’harem di Berlusconi. Era un bordello. Un gran puttanaio: basta dire che nel lettone di Putin, col presidente, a un certo punto eravamo in quattro”. Ci si aspetta di incontrare Patrizia D’Addario imbarazzata, forse anche pentita di aver partecipato alla manifestazione contro il bavaglio dove è stata contestata. E con molta voglia di togliersi qualche sassolino: “Questi sarebbero i paladini della libertà di stampa? Ma se conoscono solo la libertà di violenza, d’insulto”.
D’Addario, c’è rimasta male?
Certo, io sono stata l’unica a parlare e a dire la verità. Ho scoperchiato un sistema, e ora non ho nemmeno il diritto di andare in piazza? Mi hanno insultata in troppi, adesso tocca a me.
Dopo un anno ha altre cose da svelare? Se sono vere perché le racconta solo adesso?
Fino a oggi sono stata troppo gentile. In questa storia sono stata l’unica a rimetterci: le altre ragazze sono state pagate per il loro silenzio. È quasi pronto il mio nuovo libro, e lì racconto tutto.
Resta ancora qualcosa da dire con un significato politico al di là dei dettagli piccanti di cui facciamo volentieri a meno?
Sì. Dirò chi ha preso le buste con i soldi, a fine serata. Farò anche il nome di un uomo molto, molto importante che era presente e che ha dato 500 euro a Barbara Montereale.
Che fa, i racconti a rate?
Mi hanno fatta arrabbiare. Mi hanno preso in giro sulla morte di mio padre, su mia figlia, hanno scritto che sono una “gonfia matrona che frequenta i cocainomani” pur sapendo che mi è esplosa la tiroide e che sono ingrassata per via dei medicinali. Ma Tarantini [rinviato a giudizio per spaccio di droga, ndr] andava a Palazzo Grazioli anche senza di me, sentiva Berlusconi tutti i giorni.
E le ragazze che c’entrano?
Hanno fatto tutte le santarelline. Mi hanno insultata, additandomi come puttana e sostenendo di essere capitate lì per caso. Anche se alcune, come
Non ha paura di ritorsioni?
Tutta questa pubblicità è la mia assicurazione sulla vita. Dopo che sono andata a Palazzo Grazioli, anche se non me ne rendevo conto, ho veramente rischiato grosso: due persone mi hanno buttata fuori strada con la macchina. Sono finita sull’altra corsia facendo un testa coda ma per fortuna la strada era vuota.
Altre minacce ?
Conservo delle registrazioni in cui, chiamandomi in albergo, mi dicevano: andiamo a scuola di tua figlia e la violentiamo. Ancora non capivo cosa volessero da me. Poi, il 17 giugno 2009, ho consegnato i telefoni ai magistrati.
Cosa sarebbe successo se non l’avesse convocata il magistrato?
Non sarei qui a parlare con lei.
Com’è la sua vita oggi?
Vado in giro, faccio interviste, sempre gratis. Anche per i servizi fotografici non chiedo un euro.
E come fa a mantenersi?
Avevo dei risparmi con cui la mia famiglia e io siamo sopravvissuti quest’anno. Ma è chiaro che non basteranno in eterno, ora dovrò inventarmi qualcosa.
Durante una puntata di “Annozero” lei ha fatto una dichiarazione politicamente rilevante: Berlusconi sapeva che lei era lì in veste di escort.
Sì, e non ero l’unica. Ce n’erano altre.
Il premier ha sempre negato, sostenendo che Giampaolo Tarantini pagasse le ragazze senza dirglielo.
Invece ne sono più che certa, basta vedere come si comportava. Quello che succedeva a cena era più spinto di quello che accadeva dopo, in camera da letto. C’erano le due lesbiche, lavorano sempre in coppia. Io ero l’unica ad avere le calze e il presidente, accarezzandole, mi diceva: “Che bella pelle hai”.
Questo non dimostra però che sapesse di avere davanti delle escort.
Nessun uomo, neanche uno come lui, si comporterebbe così con ragazze normali.
C’erano solo prostitute?
C’erano ragazze molto note. Hanno rilasciato interviste dicendo che non volevano essere relazionate a me. Però loro se ne sono andate entrambe le sere con le buste da 10 mila euro, io no.
Qual era l’età media?
La maggior parte era molto giovane, c’erano anche ragazze dei circoli “Meno male che Silvio c’è”, che poi hanno dichiarato che era una cena politica. Ma di politico non c’era proprio nulla.
Era anche la sera dell’elezione di Barack Obama in America. Come ha commentato Berlusconi il fatto?
Guardi, non so se mi sono spiegata: il presidente aveva già deciso che voleva stare con me. Si godeva la cena. Di Obama non poteva fregargliene di meno.
Quindi secondo lei erano tutte lì per le buste?
E per fare carriera. C’è chi ora lavora a Palazzo Chigi, o sta sempre in tv. Io invece ho rifiutato 20 mila euro in due sere: volevo altro.
Il residence. Ora sarà felice, ha avuto la concessione.
Non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale. I giornali l’hanno scritto ma io non ne so niente. E comunque sarebbe legittimo, anche perché ho già tutte e cinque le autorizzazioni richieste.
Cosa blocca l’inizio dei lavori ?
Manca solo l’autorizzazione paesaggistica. E adesso che sono diventata famosa, sembra molto più improbabile che la mia pratica vada a buon fine.
Questo residence è anche il motivo per cui si era fermata a dormire a Palazzo Grazioli?
Io non avevo chiesto niente a Berlusconi. È stato lui a parlarmene, a promettermi di occuparsene. Lui, tramite Tarantini, sapeva già tutto di me e della mia storia.
E perché Berlusconi poi non ha mantenuto la promessa?
È stato questo l’aspetto insopportabile: me ne sono andata senza buste, dopo tutto quello che avevo fatto con lui, credendo di aver trovato il modo di sbloccare una pratica per cui mio padre si era suicidato. Invece nulla.
Il premier ha anche finto di non conoscerla.
Invece dovevano pure candidarmi alle Europee. Avevo dato il mio curriculum a Tarantini, poi la moglie di Berlusconi, Veronica Lario, ha fatto casino.
Tarantini le parlava delle altre candidature?
Mi parlava di Barbara Matera, che conosceva bene: era sicuro che l’avrebbero eletta. Poi, in altri contesti, raccontava di Noemi Letizia.
Noemi? E cosa diceva?
Pure Giampi [Tarantini, ndr] era stupito per via della sua età. Ma Berlusconi non sta bene.
Poi cos’è successo?
Hanno iniziato a boicottarmi. Ho fatto un’intervista con Monica Setta, a Rai-Due, e non è mai andata in onda. Dovevo partecipare a “Un giorno da pecora”, su Radio2, e quando già ero sotto il palco mi hanno bloccata: “È arrivata una telefonata dall’alto”, hanno detto. Alcune persone sono venute a propormi di creare società insieme. Ogni volta mancava solo la firma sul contratto, poi arrivavano le telefonate e tutti si volatilizzavano.
Ha letto le intercettazioni di Trani? Il premier ha cercato di bloccare la sua partecipazione ad Annozero.
Sì, mi sono impressionata. Solo giornali e televisioni stranieri sono venuti da me senza avere problemi.
La legge Bavaglio è anche detta anti-D’Addario perché limita le registrazioni, oltre alle intercettazioni. Che effetto le fa avere una legge che porta il suo nome?
Sono contraria. Una ragazza durante la presentazione di “Gradisca presidente” [il primo libro della D’Addario, edito da Aliberti, ndr], mi si è avvicinata e mi ha spiegato che grazie a me aveva registrato e fatto arrestare il suo fidanzato che la picchiava. Se questa legge fosse già stata in vigore, la mia storia non sarebbe uscita. In futuro la prossima Patrizia D’Addario non avrà la possibilità di provare le sue accuse e passerà per una pazza. E poi è ovvio il motivo per cui fanno questa legge.
E quale sarebbe?
Che il presidente non ha nessuna intenzione di smetterla con i festini.
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