giovedì 29 luglio 2010

Csm, fumata bianca del Parlamento eletti gli otto membri laici


Fumata bianca del Parlamento in seduta comune per gli otto nuovi membri laici del Consiglio superiore della magistratura. Alla settima votazione sono stati eletti tutti i candidati presentati dal Pdl, Pd, Udc e Lega. Andranno così a Palazzo dei Marescialli Annibale Marini, Filiberto Palumbo, Niccolò Zanon, Bartolomeo Romano (i quattro candidati del Pdl) Michele Vietti (Udc), Matteo Brigandì (Lega), Guido Calvi e Glauco Giostra (i due candidati del Pd).

Sarà ora il Quirinale a convocare vecchio e nuovo Csm per il passaggio di consegne entro sabato 31 luglio, data di scadenza del Consiglio in carica. E a fissare la data della prima riunione del nuovo plenum, a Palazzo dei Marescialli, presieduta dal capo dello Stato Giorgio Napolitano in qualità di presidente del Csm, che dovrà eleggere il vicepresidente. Con ogni probabilità Vietti, nonostante la determinazione della maggioranza a favore di Marini. Ma ad essere decisivo per l'elezione sarà il voto dei 16 togati, fra eletti e membri di diritto, espressione della magistratura.

Le candidature erano stati motivo di uno scontro interno al Pd. I democratici avevano candidato Giostra e Calvi, una scelta contestata dal senatore Ignazio Marino con l'annuncio che avrebbe votato scheda bianca. Una decisione che aveva mandato su tutte le furie Pierluigi Bersani. "L'assemblea del partito si è espressa - aveva detto il segretario dei democratici - non si possono accettare, al momento del voto, posizioni difformi". La scelta dei membri laici dell'organo di autogoverno della magistratura era avvenuta in una riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato del Pd, con solo 4 contrari e 6 astenuti sugli oltre 300 parlamentari democratici. I nomi di Giostra e Calvi erano stati proposti da Franceschini a nome della segreteria e degli uffici di presidenza dei gruppi di Camera e Senato. Tra i quattro voti contrari quelli di Marino e Giovanni Bachelet. Tra i sei astenuti i due vicecapigruppo di Camera e Senato, Rosa Calipari e Felice Casson.

"Il Pd commette un errore quando, al momento delle sue scelte, riconduce sempre tutto alle solite culture, il Pci e la Dc", aveva commentato Marino, spiegando il suo voto contrario a Calvi e Giostra. "Il Pd dovrebbe dare l'idea di guardare al futuro, dare il senso del dinamismo di una ricerca in prospettiva, e non rivolta al passato. Per esempio si potrebbe adottare un metodo diverso, come avviene in Europa, dove i candidati vengono auditi per poterne verificare le competenze e le abilità". Critiche respinte dal segretario Pier Luigi Bersani: "Giostra e Calvi hanno un solo titolo: l'autorevolezza". Quanto a un Pd legate a vecchie culture di riferimento, "non è così - aveva replicato il segretario - per esempio il professor Giostra è difficilmente inquadrabile".

Nel centrodestra, anche la scelta dei candidati al Csm è stato un prolungamento del confronto logorante tra Berlusconi e Fini. Che ha prodotto il benservito al candidato del presidente della Camera, il deputato Nino Lo Presti, l'unico che pareva certo fino a ieri mattina. Scenario respinto da Ignazio La Russa. "Lo Presti non è stato escluso perché finiano - ha detto il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl - abbiamo scelto di valutare persone di alto profilo e laicità. Lui aveva un profilo troppo politico''. Risultato, i candidati presentati dal Pdl erano l'ex presidente della Consulta Annibale Marini, l'avvocato Filiberto Palumbo (ha assistito con Niccolò Ghedini il premier nell'inchiesta di Trani Rai-Agcom), il costituzionalista Niccolò Zanon, il professor Bartolomeo Romano, consigliere giuridico del ministro della Giustizia Angelino Alfano.

L'intesa sul centrista Vietti era stata rafforzata dal via libera di Cicchitto a Casini. Un segnale ai centristi per aprire una porta verso una possibile dialogo di governo. Il candidato della Lega era invece l'avvocato Brigandì, già difensore di Umberto Bossi e di altri big del Carroccio. Nei giorni scorsi, l'intenzione dei leghisti sembrava quella di portare a Palazzo dei Marescialli la 77enne Mariella Ventura Sarno, già componente del Csm nella consiliatura 2002-2006, e madre della giornalista del Tg1 Sonia Sarno.

(29 luglio 2010)

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