«La presidenza della Camera non è nelle disponibilità del presidente del Consiglio...». Gianfranco Fini non ci pensa proprio a lasciare lo scranno più alto di Montecitorio, come gli viene suggerito dal documento approvato dall'ufficio di presidenza del Pdl. E alle persone che lo contattano, il presidente della Camera ripete di essere ancora più determinato nello svolgere il suo compito di presidente. «Non può decidere nulla», ha spiegato la terza carica dello Stato riferendosi a Silvio Berlusconi. Sarebbe questa l'unica dichiarazione, peraltro non ufficiale, fatta dal presidente della Camera al termine della riunione del Pdl che di fatto ha sancito lo strappo tra i due cofondatori. Fini terrà venerdì una conferenza stampa. Intanto, dopo il deferimento ai probiviri di Bocchino, Granata e Briguglio, e l'atto di sfiducia del Pdl «nei confronti del ruolo di garanzia di presidente della Camera», i finiani sono sul piede di guerra. E l'orientamento prevalente è ora quello di creare dei gruppi autonomi sia alla Camera che al Senato. A Montecitorio, il gruppo sarebbe formato da «almeno 34 persone».
GRUPPI AUTONOMI - I deputati finiani hanno già fatto pervenire sia al presidente della Camera che al capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto, la lettera di dimissioni dal gruppo parlamentare del Pdl. Prima ancora di conoscere l'esito dell'ufficio di presidenza, i parlamentari vicini al presidente della Camera avevano fatto capire di essere pronti a staccarsi dal partito di maggioranza. E in vista della battaglia finale, le truppe si sono contate. La galassia dei finiani comprende in primo luogo i parlamentari più vicini al numero uno di Montecitorio. Sulla carta dovrebbero essere 34 alla Camera e 14 al Senato. Di questi ultimi, otto sarebbero disposti ad abbandonare il Popolo delle Libertà, ma sarebbero pronti ad entrare nelle «file» di Fini anche i senatori Adriana Poli Bortone e Giovanni Pistorio.
I NOMI A ALLA CAMERA - I deputati finiani pronti al gruppo autonomo, come si diceva, sarebbero 34: oltre ai 20 aderenti a Generazione Italia - i primi a firmare - e cioè Italo Bocchino, Carmelo Briguglio, Fabio Granata, Enzo Raisi, Luca Barbareschi, Francesco Proietti, Francesco Divella, Antonio Buonfiglio, Claudio Barbaro, Maria Grazia Siliquini, Flavia Perina, Angela Napoli, Luca Bellotti, Aldo Di Biagio, Nino Lo Presti, Giuseppe Scalia, Gianfranco Conte, Benedetto Della Vedova, Adolfo Urso e Mirko Tremaglia, nel corso della giornata si sono aggiunte le firme dei finiani più moderati come Roberto Menia, Silvano Moffa, Gianfranco Paglia, Donato Lamorte, Alessandro Ruben, Adolfo Urso, Giulia Bongiorno, Andrea Ronchi, Giulia Cosenza, Giuseppe Angeli, Carmine Santo Patarino, Giuseppe Consolo, Catia Polidori. La trentaquattresima firma, a quanto riferito, sarebbe della deputata Souad Sbai, anche se la diretta interessata non conferma.
Redazione online
29 luglio 2010
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