lunedì 12 luglio 2010

GORGONA ISOLA - RIVENDICAZIONI DEI GORGONESI


http://www.ilgorgon.eu/

Ripristinare i limiti tra carcere e paese, liberando le case del borgo dalla presenza della polizia penitenziaria.
Cambiare direttori, comandanti, contabili e vecchi agenti.
Per ritrovare una serenità, una pulizia e un equilibrio degni di un paese civile

Se il paese vuole salvarsi dall'invasione della colonia penale vanno ripristinati subito i limiti di demarcazione tra il paese civile e la colonia penale, liberando le case del borgo dalla presenza della polizia penitenziaria, soprattutto di chi deturpa giornalmente il paese, e decongestionare il molo dalle attività del carcere.

Ora che un cambio di direzione nella prigione è ormai alle porte, con conseguente avvicendamento di eventuali comandanti della polizia penitenziaria, dopo un interregno di quasi tre anni dove la mancanza di comando è stata una regola, lasciando l'isola di Gorgona in balia di personaggi dubbi e non all'altezza della situazione, con la mancanza di controllo sui conti spropositati di questa amministrazione penitenziaria, è necessario un avvicendamento e una verifica su tutta la contabilità di questi ultimi anni.

Una volta riconosciuta la parte civile del paese, da ristrutturare, ripopolare e far rivivere economicamente, anche per il reinserimento degli stessi detenuti in un tessuto civile, va messa sotto controllo da persone competenti tutta l'attività dell'azienda agricola, della pesca e delle escursioni, inserendo persone preparate nel posti chiave sia delle attività produttive che della contabilità, con giovani leve non inquinate da personaggi e famiglie che hanno rovinato e dissanguato il paese di Gorgona ed imbarbarito l'ambiente per decenni. Vanno allontanate una volta per tutte quelle persone che credono ancora di poter spadroneggaire con i soldi dello Stato e con la prepotenza. Questo va fatto insieme, popolazione civile e direzione penitenziaria, prima che sia troppo tardi. Noi abitanti siamo pronti a fare la nostra parte e prenderci le nostre responsabilità.

I falsi padroni dell'isola di Gorgona con i nostri soldi

C'è una razza padrona sull'isola di Gorgona che crede di poter spadroneggiare senza utilizzare un euro del proprio patrimonio personale, anzi utilizzando i soldi dello Stato, cioè i nostri soldi. Qui su quest'isola che non si riesce a liberare da scrocconi, maleducati e falsi padroncini, c'è chi crede che i posti barca, senza sganciare una lira, siano ereditari, che il paese possa diventare un immondezzaio per i lavori di ristrutturazione delle abitazioni tolte ai gorgonesi per darle all'amministrazione penitenziaria, che si possano calunniare gratuitamente i gorgonesi mettendo in piazza vicende private gonfiate ad arte, che le case da riparare possano essere solo quelle della polizia penitenziaria, che il pesce degli allevamenti e del progetto pesca dei detenuti siano roba privata, che i prodotti dell'azienda agricola possano essere distributi a discrezionele di turno, che i detenuti possano essere utilizzati come dipendenti privati, che lo spaccio non sia un bar per tutti ma per pochi con i prezzi che possono variare a secondo del cliente o dell'amico avventore. Questi padroncini con il denaro degli altri, questi clan da quattro soldi, forse hanno dimenticato di non possedere alcuna proprietà privata sull'isola, di essere stipendiati dallo Stato, cioè da tutti i cittadini italiani, e di aver lucrato per decenni sui beni pubblici ricavandone enormi vantaggi personali a scapito del benessere generale e della stessa Gorgona. Queste persone hanno dimenticato di essere al servizio della comunità e che su quest'isola niente gli appartiene finché non se lo sono sudato e comprato.

Nessun commento: