lunedì 12 luglio 2010

IL PD. CECCANTI E DIETRO TUTTI QUANTI



di Stefano Ferrante

Dietro tutti gli ultimi pasticci c’è un solo uomo. Lui. Il senatore Stefano Ceccanti, “il Dottor Stranamore” del Pd, già pronto a nuove entusiasmanti avventure dopo la legge sulle intercettazioni: “La battaglia è finita, il bavaglio non c’è più. La libertà di stampa è salva. Certo, per leggere le intercettazioni bisognerà aspettare trent’anni. Ma le cose vanno giudicate col tempo della storia, non della cronaca. E poi c’è il principio giamaicano del Fuck off law: chi ha una carica, anche un amministratore di condominio, risponde a chi lo ha eletto, mica alla legge.

Nell’enciclica Ad nostros cazzos adiuvandum, invece, si dice che l’interesse di chi guida il gregge va salvaguardato, nell’interesse delle stesse pecore”.

Il senatore Ceccanti legge fiero il suo emendamento, approvato dalla maggioranza e dal Pd: “Le intercettazioni che riguardano direttamente o indirettamente chi ricopra cariche di partito, istituzionali, ecclesiastiche, in società e associazioni, sono tutelate dal segreto di stato, saranno pubblicabili, senza nomi propri, purché siano trascorsi trent’anni. Saranno utilizzabili in giudizio, ma solo con l’autorizzazione dell’intercettato”.

Ceccanti ha un cruccio: “Sul Lodo Alfano non mi hanno ascoltato. Bisogna dare più tutele al capo dello Stato. Se no tra due anni quando al Quirinale ci saranno Berlusconi o Letta che sono indagati bisognerà farne un altro di Lodo. E allora mi chiameranno . Al Pd lo fanno ogni volta che c’è una grana”.

Per esempio?

“Beh. Si ricorda alle europee, quando bisognava fare la legge con lo sbarramento per salvare Veltroni? Fu D’Alema a chiamarmi. Mi disse: “Tu sei l’uomo giusto”.

Ma le elezioni le avete perse. Veltroni s’è dimesso…

“E che c’entra. Guardi che D’Alema era contentissimo, mi ha fatto i complimenti. E poi si ricordi lo statuto del Pd e le regole per eleggere il segretario le ho scritte io. Anzi per la verità sto ancora scrivendo una nota di chiarimento”.

Non si è mai capito se il segretario lo devono eleggere gli iscritti o il congresso…

“Fu Walter a chiamarmi. Mi disse: “Devi salvare Franceschini, ma anche Bettini, ma anche Tonini, ma anche il mio culo. Fai in modo che D’Alema e Bersani non vincano troppo”.

Ma se vi hanno asfaltato…

“Si vede che lei non conosce la teoria del Here no one is fess”.

Cioè?

“Bersani avrà pure vinto, ma maggioranza o minoranza, siamo sempre gli stessi da quindici anni. Il culo ce lo siamo salvati. Ormai il mio metodo lo studiano pure all’estero. Mi hanno invitato alla Sorbona per un seminario con Fantozzi e l’ispettore Clouseau. Ora però devo correre. Devo presentare un emendamento per il federalismo a moduli componibili. Lo voglio consegnare a Bossi. Ma non ci riesco mai: lui appena mi vede con la mano buona si tocca gli zebedei. Secondo lei perché?”.

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