

Oggi appena sarà annunciata la fiducia sulla manovra i deputati lasceranno Montecitorio
di Carlo Tecce
Il governo ferma
DEMOCRAZIE. Oggi sarà un giorno strano per la democrazia: i banchi di Montecitorio semivuoti, piazza del Duomo piena. La maggioranza sarà trincerata nel Palazzo, lontana in senso politico e fisico dai terremotati, eppure felice per un voto scontato sui tagli e una discussione azzerata. L'opposizione vedrà
RADICALI SÌ. Per onore di cronaca, pur eletti nelle liste del Pd, i Radicali rispondono sì e no all'appello. E aderiscono alla trasferta. No secco di Emma Bonino, esentata perché senatrice: “Capisco che sia bene sottolineare l'attuale marginalità del Parlamento, però non penso sia una buona scelta. Per noi è inutile tornare a L’Aquila, ci siamo stati per tre giorni e abbiamo preparato un disegno di legge organico. Insomma: l'iniziativa non mi entusiasma”. L'ex ministro Cesare Damiano conta i presenti: “Non c'è possibilità di litigare su L'Aquila. I Radicali? Sono liberi per definizione, non osservano regole. Il governo ha detto molto e fatto poco per la ricostruzione. Il nostro è un modo per incontrare i cittadini, la politica rinserrata nei Palazzi ha stufato”. Registrata la posizione della Bonino, nel pomeriggio i Radicali sterzano su L'Aquila: “Accogliamo la richiesta del sindaco, presenteremo in città la nostra proposta di legge per la ricostruzione: basta forme di autoritarismo, servono modelli democratici. E poi parteciperemo all'incontro con i comitati cittadini assieme ai colleghi del Pd. Il deputato Francesco Boccia ha buttato una caterva di emendamenti, ormai cartastraccia per il governo: “Questa è una prova di forza gratuita. Non c'era volontà di fare ostruzionismo, anzi: volevamo dialogare, contribuire al testo. Per noi L'Aquila è una forma di protesta con il buon senso: siamo andati senza telecamere, torniamo per capire le richieste dei cittadini, costretti a sfilare a Roma per farsi sentire da un governo diventato improvvisamente sordo. Perché finite le fotografie e le passerelle, L'Aquila è l'ennesima bugia di Berlusconi”. Il collega Roberto Giachetti lega un filo all’altro: “Non sarà una gita estemporanea perché dal primo giorno il nostro Lolli è con la gente aquilana. Saremo discreti e cercheremo di capire, vedremo i vicoli deserti e poi parleremo con i comitati”. Partito democratico e Radicali saranno a L’Aquila nel giorno del Consiglio regionale, all’indomani della presentazione – diretta dal governatore Chiodi – della nuova squadra di esperti per la ricostruzione: Aldo Bonomi, Cesare Trevisani, Paolo Leon, Vittorio Magnago, Lampugnani, Alvaro Sisa e Giuseppe De Rita. “Abbiamo scelto il massimo per competenze nazionali”. I nomi eccellenti, le macerie anonime. Che decine di deputati del Pd vedranno (forse) per la prima volta, la maggioranza resterà a Montecitorio. Anche a Roma c’è qualcosa da rimuovere.

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