

Anche l'Onu boccia la legge-bavaglio: non solo chiede al governo di "sopprimere o rivedere" il discusso ddl intercettazioni, ma annuncia una missione in Italia, nel 2011, per esaminare la situazione della libertà di stampa e il diritto alla libertà di espressione. A lanciare l'allarme è il relatore speciale sulla libertà di espressione delle Nazioni Unite, Frank
Un avvertimento che ha "spiazzato" il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che si dice "fortemente sconcertato e sorpreso per la posizione del rappresentante dell'Onu" sul ddl intercettazioni". In "tutti i paesi democratici il parlamento è sovrano e decide" ha aggiunto, e comunque "le proposte legislative prima vanno lette".
Ricordando le manifestazioni del 9 luglio scorso contro il ddl, l'esperto ha quindi raccomandato al governo di non "adottarlo nella sua forma attuale, e di impegnarsi in un dialogo significativo con tutte le parti interessate, in particolare giornalisti e organizzazioni della stampa, per garantire che le loro preoccupazioni siano prese in considerazione". E si è detto pronto "a fornire assistenza tecnica per garantire" il rispetto di "standard internazionali dei diritti umani sul diritto alla libertà di espressione".
Secondo il disegno di legge 1415, ricorda la nota, chi non è accreditato come giornalista professionista può essere condannato alla reclusione fino a quattro anni per la registrazione di qualsiasi comunicazione o conversazione senza il consenso della persona coinvolta e la diffusione di tali informazioni. "Una sanzione così severa - ha sottolineato l'esperto - minerebbe seriamente il diritto di tutti gli individui a cercare e comunicare informazioni, in violazione della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui l'Italia è parte".
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Diliberto: "Richiamo Onu non può essere disatteso". "Il governo ritiri la legge, a meno che non voglia dichiarare guerra all'Onu" dichiara Oliviero Diliberto, segretario del Pdci. "Il richiamo delle Nazioni Unite, che boccia senza appello il testo sulle intercettazioni, non può essere disatteso. La legge incivile del governo non può passare, in caso contrario il nostro Paese diventerebbe lo zimbello del mondo".
Capezzone: "Onu si occupi di dittature". "Da antico e convinto militante dei diritti umani e civili - afferma Daniele Capezzone, portavoce del Pdl - troverei utile che i funzionari dell'Onu dedicassero il loro tempo a contrastare le dittature, che troppo spesso dettano legge, o trovano comunque sostegno e copertura, anche nei comportamenti del Palazzo di Vetro. Lo sanno bene gli oppressi di tanti regimi, che in troppe occasioni hanno dovuto fare i conti con i comportamenti e le scelte di questo o quell'organo, di questo o quell'ufficio, di questo o quel funzionario delle Nazioni Unite". "E' invece paradossale che si entri nei processi legislativi di uno Stato libero e democratico. Ed è ancora più paradossale che si faccia finta di non vedere che in nessun Paese dell'Occidente avanzato esiste un malvezzo di pubblicare lenzuolate di intercettazioni, in spregio della legge, in clamorosa violazione del segreto istruttorio, travolgendo i diritti dei cittadini, come invece continua ad accadere in Italia".
Bongiorno: "Ok novità ma testo migliorabile". Intanto il governo procede con le modifiche al ddl. "Sono apprezzabili le proposte emendative della maggioranza nelle parti relative ai presupposti e alle limitazioni temporali delle intercettazioni" afferma il presidente della commissione Giustizia della Camera, Giulia Bongiorno. "Cercherò di contribuire a questi innegabili miglioramenti - aggiunge - con alcuni emendamenti in tema di responsabilità giuridica dell'editore, intercettazioni dei parlamentari, intercettazioni ambientali e intercettazioni dei reati che riguardano ignoti".
Udc: "Bene modifiche ma restano nodi". "Le modifiche proposte dalla maggioranza sono senz'altro positive perché recepiscono numerose osservazioni delle opposizioni e migliorano il testo licenziato dal Senato. Restano tuttavia ancora alcuni nodi insoluti: sull'informazione libera da condizionamenti e sulla semplificazione delle procedure che rallentano e complicano le indagini" dichiarano in una nota congiunta i deputati Michele Vietti, Roberto Rao e Lorenzo Ria, componenti dell'Udc della commissione Giustizia della Camera.
(13 luglio 2010)

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