domenica 4 luglio 2010

Letta: "La maggioranza non c'è Ora la parola al capo dello Stato"


"Se la maggioranza non è in grado di governare, la palla passi al capo dello Stato, che con la sua saggezza saprà trovare la soluzione migliore". Così Enrico Letta, vicesegretario del Pd, ai microfoni di SkyTg24. "Le contraddizioni della maggioranza stanno esplodendo insieme - ha detto - il rapporto con la Lega è esploso sul federalismo, la questione della legalità e della democrazia è esplosa in rapporto con Fini, e poi c'è la grande fatica della maggioranza a gestire la questione economica - le tredicesime, gli insulti ai meridionali da parte di Tremonti, i refusi...". Per Letta, Berlusconi "ha messo insieme una maggioranza fatta per vincere e non per governare". Quanto al Pd, "ci atterremo alle indicazioni che il presidente della Repubblica vorrà dare e ci assumeremo le responsabilità necessarie per il bene del Paese".

Commentando la proposta avanzata dal leader Udc Pier Ferdinando Casini nell'intervista Repubblica per un "governo di larghe intese", Enrico Letta precisa che per il Pd "una preclusione c'è ed è molto chiara": l'esclusione di Silvio Berlusconi: "Se c'è una preclusione è che chi ha guidato sino ad adesso il governo si faccia da parte".

Brancher e intercettazioni. Letta poi ha parlato anche del voto previsto giovedì mattina alla Camera sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro Aldo Brancher. Il vicesegretario del Pd prevede "sorprese, tra assenza e casi di coscienza". "Abbiamo fondate speranze che il voto di giovedì mattina alla Camera sia negativo e Brancher sia costretto alle dimissioni", ha detto Letta. L'esponente democratico ha poi manifestato la sua opinione sull'importanza assunta dal tema delle intercettazioni nell'agenda della maggioranza: "Trovo incredibile e penso che che ogni italiano che fa la vita di ogni giorno trovi incredibile che il tema siano le intercettazioni. Ma chi se ne frega delle intercettazioni, è quello che pensa ogni italiano che ha il problema del treno pendolare che non c'è, dei licenziamenti, i problemi sociali che conosciamo. E' paradossale che su quella questione si stia sciupando e rovinando la dialettica politica".

Per il centrodestra ha replicato il ministro per l'Attuazione del programma Gianfranco Rotondi: Brancher va difeso "senza se e senza ma", la maggioranza deve fare quadrato perché è una "persona corretta che viene trattata come l'uomo nero". Quelli che gli voteranno la sfiducia "si mettono all'opposizione del governo. Parlo di quelli che all'opposizione ci stanno già e quelli che con un voto di questa natura virtualmente ci si metteranno per loro scelta". Una puntualizzazione che riguarda direttamente la componente finiana del Pdl. "Sono certo - ha aggiunto il segretario della Democrazia cristiana per le autonomie - che di qui a poco, e certo prima di giovedì, Brancher fornirà tutti i chiarimenti necessari per evitare che sul suo nome possa accendersi uno scontro in Parlamento. Comunque l'ultima cosa che ci si può aspettare da una coalizione di governo è che manchi la solidarietà a un componente del governo stesso".

Bonaiuti: "Nessuna tensione". Sulle tensioni nel governo interviene il portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, smentendo le voci di scontri tra Berlusconi e Giulio Tremonti, con il ministro dell'Economia nuovamente a un passo dalle dimissioni. La collaborazione tra i due, sostiene il sottosegretario, si basa "su una solida amicizia e sulla condivisione totale dell'azione di governo". Bonaiuti si è detto rammaricato del fatto che voci ritenute "infondate" vengano diffuse su "un tema tanto delicato per tutti come la manovra per la stabilizzazione del pubblico bilancio".

Lupi: "Da Letta scenari fantascientifici". Al vicesegretario del Pd risponde il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi: "Dopo Bersani anche Enrico Letta disegna scenari fantascientifici, evocando addirittura l'intervento del Quirinale. Non solo, ma attacca la maggioranza dicendo che è fatta per vincere e non per governare. Premesso che tutto ciò è ampiamente smentito dall'attività di questi primi anni della legislatura, Letta farebbe meglio ad occuparsi del centrosinistra che in questi anni ha ampiamente dimostrato di non essere fatto nè per vincere nè per governare". E il portavoce del Pdl Capezzone aggiunge: "Evocare ribaltoni e coinvolgere Napolitano, due gravi autogol". Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, ironizza: "Quello di Letta è proprio un sogno di mezza estate".

(04 luglio 2010)

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