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Il capo dello Stato dà l’allarme per l’inchiesta sulla “loggia”
di Stefano Caselli
Altro che “polverone su quattro pensionati sfigati” o “furibonde campagne mediatiche contro governo e maggioranza”. Dello scandalo P3 il presidente della Repubblica ha un’idea ben diversa: “Ci indigna e ci allarma - dichiara Giorgio Napolitano - l’emergere di fenomeni di corruzione e di trame inquinanti, anche ad opera di squallide consorterie. Ma la nostra democrazia dispone di validi anticorpi: in primo luogo la capacità di reazione morale dei cittadini e insieme la vitalità dei principi costituzionali e dei presidi costituiti dalle leggi ispirate a quei principi, affidati alla preziosa azione della magistratura e delle forze dell’ordine. Si deve intervenire senza alcuna incertezza o reticenza su ogni inquinamento o deviazione nella vita pubblica e nei comportamenti di organi dello Stato”.
Il silenzio di governo e maggioranza
PAROLE DECISE – più di molte altre spese in queste settimane anche da parte dei leader dell’opposizione – che il presidente pronuncia al termine della cerimonia del Ventaglio, il tradizionale incontro con i giornalisti prima della pausa estiva. Un affondo che coglie nel segno, almeno così sembra potersi dedurre dall’assenza del consueto “unanime consenso alle parole del capo dello Stato da parte delle forze politiche” che regolarmente si registra ad ogni “monito” di Napolitano. I pochi commenti dalla maggioranza vengono affidati alle seconde linee, con l’eccezione di Italo Bocchino: “Abbiamo detto sin dall’inizio – dichiara – che c’è un malcostume diffuso che pone un problema di riflessione politica sulla permanenza di alcune persone nei ruoli che ricoprono”.
Stop all’interim dello Sviluppo economico
POCO PRIMA Napolitano, raccogliendo l’invito rivoltogli l’altro ieri dai capigruppo dell’Idv Donadi e Belisario, aveva esplicitamente indicato al governo la necessità di nominare al più presto un nuovo ministro dello Sviluppo economico, dopo quasi quattro mesi di interim di Silvio Berlusconi, subentrato al dimissionario Claudio Scajola: “Probabilmente – assicura il premier – si provvederà la prossima settimana".
Per il resto, il discorso del ventaglio è stato all'insegna dell'ottimismo: “Nessun catastrofismo per quanto riguarda l'Italia – esorta il capo dello Stato – ma consapevole realismo nel valutare le attuali tendenze nei loro aspetti positivi e nei loro limiti, le questioni di fondo e le incognite che restano. Si sta risalendo la china di una pesante caduta”. Vero o no, la caduta ha fatto le sue vittime:“ Il punto critico – ancora Napolitano – è quello del livello di inattività nettamente più alto che nella media europea. La flessione del numero degli occupati, il più alto tasso di disoccupazione, l'aumento degli inattivi che non cercano lavoro hanno colpito soprattutto i giovani tra i 18 e i 29 anni. Il problema dei giovani – conclude – è oggi il problema numero uno se si guarda al futuro dell'Italia”.
Sulle intercettazioni bene il Parlamento
NON MANCANO altri accenni alla stretta attualità politica; sulla questione intercettazioni il Colle apprezza il lavoro parlamentare di bilanciamento di valori e diritti “la nuova legge - dichiara Napolitano - ha richiesto un tempo non breve e un percorso faticoso. Non c’è da stupirsene, perché si trattava di bilanciare tra loro diversi valori e diritti, tutti egualmente riconosciuti in Costituzione”, attività verso cui il Quirinale tiene a sottolineare la sua assoluta neutralità, avendo ricoperto un ruolo “più che mai chiaro nel rispetto delle attribuzioni e dei limiti sanciti in Costituzione. Nessuna interferenza nella dialettica politica tra gli opposti schieramenti e nessuna interferenza nell'attività del Parlamento”. Quanto alle ventilate ipotesi di larghe intese, Napolitano è chiaro: “Non mi interessano scenari politici ipotetici di nessuna specie”, come a dire, non è il presidente della Repubblica a dover decidere.

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