E se è giunta l'ora della "separazione consensuale" - quella che invoca Cicchitto - ecco che c'è già chi punta ai gioielli di famiglia. Che non sono pochi nel forziere di casa An, cioè nel bunker del "nemico" Gianfranco Fini. Gioielli che fanno gola agli ex "colonnelli" ormai di casa a Palazzo Grazioli, e che del tesoretto hanno perso controllo e gestione. I
Si dà il caso che quel tesoretto valga più di 30 milioni di sola liquidità e quasi 400 milioni, ha azzardato qualcuno, se si considerano i 70 immobili, i rimborsi elettorali e altre entrate che An, ancora formalmente viva e vegeta, percepisce. Tutto ripara dai tempi della fusione nel Pdl sotto l'ombrello di Fini e dei suoi. Ovvero dell'"Associazione An", in procinto di essere trasformata in fondazione. E se ora anche sui quattrini è guerra aperta tra ex aennini berlusconizzati e finiani è per il sospetto nutrito dai primi: che il patrimonio stia per diventare la base finanziaria di un ipotetico, futuro partito del presidente della Camera. Post "separazione", appunto.
L'attacco si è fatto più serrato (e pubblico) negli ultimi giorni, prima nel chiuso della riunione del Comitato dei garanti di An. Poi con una minicampagna stampa sui giornali più vicini al premier. Finché ieri il direttore del "Secolo", la deputata Flavia Perina assai vicina a Fini, non ha detto basta. Dedicando alla guerra in corso la pagina 3 e denunciando "l'offensiva sui bilanci da parte degli ex amici, per normalizzare un'azione politica e culturale che dà fastidio". Cos'è accaduto? Che in quell'ultima riunione del Comitato è stata messa in discussione l'anticipazione concessa da An al "Secolo", attingendo ai rimborsi elettorali. Mentre venerdì "Libero" aveva titolato in prima pagina "Fini ha cento milioni", facendo le pulci al patrimonio gestito dai fedelissimi dell'inquilino di Montecitorio. Con articolo ad hoc sul presunto "anno nero" del "Secolo". Contro il quotidiano, se è per questo, durante il Comitato si era scagliato anche Antonio Caruso (area
La vera battaglia, però, è sul bottino grosso: il patrimonio. Finora in mano a un Comitato di gestione composto da due finiani (Pontone e Marino) e da un uomo di
(03 luglio 2010)
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