Questo pomeriggio, nella sala Nassiriya di Palazzo Madama, il senatore Luigi Li Gotti ed io, abbiamo tenuto una conferenza stampa sul caso Spatuzza. Nel corso dell’incontro abbiamo denunciato nuovamente la grave esclusione del pentito Gaspare Spatuzza dal programma di protezione e abbiamo chiesto le dimissioni di Alfredo Mantovano da presidente della Commissione centrale sui pentiti del Viminale. Il caso si è riacceso stamani, in Commissione Antimafia, quando il sottosegretario agli Interni ha spiegato le motivazioni per cui la richiesta di protezione, avanzata dalle Procure della Repubblica di Palermo, Caltanissetta e Firenze, non può essere accettata. E’ grave che un ex magistrato che conosce bene la materia ha deciso di disapplicare in maniera macroscopica una legge che è di una chiarezza esemplare. Il verbale illustrativo dei contenuti della collaborazione è stato sottoscritto con le Procure di Palermo il 22 dicembre 2008, Caltanissetta tra il 17-18 dicembre 2008 e Firenze il 17 dicembre 2008. Da queste date decorrono i 180 giorni come previsto dalla legge. Le dichiarazioni che Spatuzza ha reso su quanto detto con Graviano, ossia il riferimento ai nomi di Berlusconi e Dell’Utri sono state rese il 16 giugno 2009, quindi nel rispetto del termine dei 180 giorni previsti dalla legge. Mantovano continua a insistere che il verbale illustrativo dei contenuti della collaborazione sarebbe un atto da sottoscrivere a conclusione dei 180 giorni, mentre la legge dice chiaramente che i 180 giorni decorrono dalla sottoscrizione del verbale. E’ così manifesto l’errore compiuto dalla Commissione presieduta da Mantovano, da rendere politicamente apprezzabile la perplessità sul fatto che non si sia trattato di un errore, ma di un atto politico voluto, alla vigilia della sentenza della Corte di Appello del processo Dell’Utri.
martedì 6 luglio 2010
Spatuzza, il grossolano errore di Mantovano
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