di Marco Travaglio
Un’allegra combriccola formata da Maurizio Belpietro, Fabrizio Cicchitto, Emanuele Macaluso, l’Ordine degli avvocati di Palermo, mezza Anm di Palermo e il membro turboberlusconiano del Csm Gianfranco Anedda ritiene che il nostro piccolo giornale abbia addirittura intimidito e screditato i tre giudici della II Corte d’appello di Palermo che l’altro giorno hanno ricondannato Dell’Utri con lo sconto di due anni per il periodo post 1992: il presidente Claudio Dall’Acqua, i giudici a latere Salvatore Barresi e Sergio
In quest’orgia di parole a vanvera, nessuno ha pensato di smentire una sola virgola dell’articolo contestato: quello pubblicato il 15 giugno sul Fatto da Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza. Perché delle due l’una: o quanto hanno scritto Lo Bianco e Rizza è vero, e allora non si capisce bene da che cosa il Csm debba tutelare i tre giudici (da se stessi? dalla verità?); oppure è tutto falso, e allora, anziché piagnucolare e invocare soccorso a destra e a manca, i tre giudici potrebbero inviarci una succulenta rettifica, che noi saremo ben lieti di pubblicare, con opportuna replica s’intende.
Ma che scrivevano Lo Bianco e Rizza? Citavano un mio articolo sull’Espresso, in cui svelavo un segreto di Pulcinella: e cioè l’aperta ostilità e insofferenza dimostrate dal collegio, durante il processo, nei confronti delle richieste dell’accusa, in gran parte respinte (per molto meno, in altri processi, i giudici sono stati ricusati dal pm o dal pg). Poi tracciavano il profilo dei tre giudici, scoperchiando qualche altarino non proprio edificante.
Dall’Acqua ha due figli: uno, in pieno processo Dell’Utri, è stato promosso per chiamata diretta del sindaco di Palermo, il forzista Cammarata, a segretario generale del Comune, scavalcando altri pretendenti più titolati; l’altro, ingegnere, lavorava fino a pochi giorni fa in Abitalia di Vincenzo Rizzacasa (arrestato l’altro giorno per riciclaggio, essendo ritenuto il prestanome del boss Salvatore Sbeglia, uno dei più celebri soci di Totò Riina), il cui direttore tecnico – come risulta dai cartelli affissi in tutti i cantieri – è Francesco Sbeglia, figlio di Salvatore e condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. Notizie o minacce?
Salvatore Barresi, come ha raccontato il suo ex compagno di scuola Massimo Ciancimino, giocava a poker con don Vito. Notizia o minaccia?
Sergio
Quanto fossero pertinenti al processo Dell’Utri queste notizie, lo capiscono tutti: questa è
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