martedì 3 agosto 2010

Il momento d'oro dei peones "Ora mi aspetto un posticino"


ANTONELLO CAPORALE

"La fedeltà è un concetto che in politica non esiste" dice Silvano Moffa, deputato di Colleferro, alle porte di Roma, appena trasferitosi nel gruppo di Gianfranco Fini. E' vero quindi anche l'opposto: il tradimento in politica non ha sapore né odore. "Io non mi muovo dal Popolo della libertà, ma è anche da considerare che ho fatto vincere al presidente le elezioni in Calabria, perché insieme a mio fratello raccolgo un mucchio di voti, senza che ciò sia valso un posticino al governo. Promisero qualcosa, poi hanno dimenticato". La voce è quella di Tonino Gentile, senatore di Cosenza, che solo qualche anno fa propose il Nobel per la pace a Silvio Berlusconi. Adesso c'è la guerra e lui vede nero: "Cambi i consiglieri, perché mi pare che non sappiano far bene di conto. Comunque il premier è sempre in grado di stupirci, magari ha il proverbiale asso nella manica che calerà sul tavolo al momento opportuno. Aspettiamo fiduciosi, anche se nuvoloso è l'orizzonte. Ma io non conto, sono solo un peone".

Al mercato della politica i prezzi sono lievitati. C'è chi è di là, c'è chi è di qua. E chi sta in mezzo, nella esatta metà del campo si vorrebbe accampare. "Per indole sono votato alle composizioni amichevoli delle liti, sono un mediatore inossidabile. Perciò fino all'ultimo ho tentato di dirimere la controversia e ho chiesto udienza a Berlusconi: presidente sono da lei a mani giunte. Ero fiducioso, perfino baldanzoso. Sicuro di riuscire dove altri avevano fallito". Il presidente, cioè Berlusconi, non ha ritenuto di premiare la fatica di Giuseppe Consolo, avvocato romano di ricco pedigreé, e anzi l'ha messo alle strette: o con me o con lui. "Sono legato a Gianfranco Fini da un'amicizia antica e intramontabile. Non ho potuto che aderire al suo invito".

Futuro e libertà. Anzi, se proprio si insiste, soprattutto libertà. "Chiede a me? Proprio a me? Ma sa che boccata d'aria ho preso? Sa quanto sono felice, finalmente libera e distante da quelli? Chi vuole che mi tampini, sanno di che pasta sono fatta, di quale scorza dura e di quanta sofferenza abbia patìto. Anzi, gliela dico tutta. Mi sono tolta un gran peso. Mi sento lieve e felice. Ha presente la poesia di Pablo Neruda?". La figura di Angela Napoli, nell'ampio ventaglio delle incursioni, è da assimilare alle fortezze inespugnabili, quelle casematte cui è meglio non bussare. Da un decennio è impegnata in una orgogliosa e solitaria battaglia antimafia in Calabria, e da tempo sottoscrive dichiarazioni che pungono il cuore vivo del centrodestra. Così estrema e radicale che la Napoli teme - a contrariis - acquisti dell'ultima ora del campo finiano, cambi di casacca moralmente indigesti: "Spero che quello non venga con noi".

Questo e quello. La partita è aperta, la legge della domanda e dell'offerta fa volare in alto i prezzi: quanto costa un senatore, per esempio? Enrico Musso insegna a Genova Economia dei trasporti. Decise di correre a sindaco della città per il centrodestra. Perse ma entrò nel giro. "Da due anni e mezzo sono in Parlamento ed è tramortente questo posto. Non conti nulla, non vali nulla. Non si entra nel perimetro delle decisioni, non esiste un affidamento alla tua competenza. Semplicemente non esisti. Perciò io qui sono divenuto un senatore senza terra, senza passato e sicuramente senza futuro. Ho votato decine di volte contro l'ufficialità del gruppo, ho spiegato la mia dissociazione illustrando la coerenza col programma del partito al quale ho garantito lealtà. Loro vogliono fedeltà, della lealtà se ne fottono. Perciò sono e resterò un disertore. Però con Fini non passo". "Con Fini io resto, adesso poi abbiamo tolto la golden share alla Lega. E se qualcuno pensa a ricorteggiarmi sappia che mi reca fastidio" certifica Moffa.

I migliori colpi al calciomercato si ufficializzano all'ultimo minuto utile. "Aspettiamo settembre" consiglia Gentile. "A settembre anch'io deciderò" comunica Musso.

(03 agosto 2010)

Nessun commento: