domenica 1 agosto 2010

l Pdl prova a disinnescare la mina Caliendo Fini: "Su mozione sfiducia idee chiarissime"


Non sono soltanto gli scenari futuri ad agitare il Governo. I ragionamenti su elezioni anticipate, appoggio esterno e allargamento della coalizione, lasciano il passo in queste ore alla "grana" Caliendo. La mozione di sfiducia al sottosegretario alla Giustizia, coinvolto nell'inchiesta P3, potrebbe essere il primo possibile casus belli tra il Pdl e gli ormai ex colleghi di partito di "Futuro e Libertà". Sarà decisivo il calendario fissato domani dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La mozione potrebbe essere votata in settimana o slittare a settembre. In ogni caso, l'attesa è per come voteranno i deputati di "Futuro e libertà". "Fini ha le idee chiarissime", fa sapere il suo portavoce. Una dichiarazione che non può di certo lasciare tranquilla la maggioranza. Nonostante l'ottimismo del ministro per i rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto: "Sono certo che la mozione verrà respinta".

In casa Pdl, insomma, le acque sono ancora mosse. Il finiano Menia fa sapere: "C'è la fila per entrare in Futuro e Libertà". E sempre il ministro Fitto, pur sottolineando "la solidità del Governo", lascia intravedere scenari alternativi: "Allargare la coalizione all'Udc". Ma Casini insiste sull'esecutivo "di responsabilità nazionale".

Attesa per la decisione sulla sfiducia a Caliendo. "Il presidente Fini ha le idee chiarissime su Caliendo, e le discuterà col suo gruppo un attimo prima dell'eventuale voto sulla mozione di sfiducia". E' la sibillina dichiarazione con la quale Fabrizio Alfano, portavoce del presidente della Camera, fa cuocere sulla graticola chi in queste ore, nella maggioranza e nell'opposizione, si chiede se il primo strappo di "Futuro e libertà" possa consumarsi già prima della pausa estiva.

Un'ipotesi che non spaventa il ministro Fitto. "Quanto alla mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario Giacomo Caliendo", ha dichiarato l'esponente del Governo , "è evidente il tratto strumentale e privo di fondamento della stessa. Sono certo che la maggioranza la respingerà in maniera assolutamente ferma. E' ben noto che nessuna delle componenti della maggioranza possa precipitare in derive giustizialiste che non le appartengono per sensibilità e cultura politica".

Incognita calendario.
L'eventualità che la mozione di sfiducia a Caliendo non venga messa questa settimana in votazione alla Camera è legata a due possibilità: la prima è che il sottosegretario si dimetta prima del voto parlamentare. La seconda è che il governo decida di non far proseguire oltre i lavori di aula a Montecitorio. Domani alle 18, infatti, Fini ha convocato la conferenza dei capigruppo della Camera proprio per decidere se stilare un calendario di lavori anche ad agosto oppure no.

Al momento, infatti, erano prevuste sedute fino al 31 luglio. Ma sono ancora da convertire in legge due decreti del governo, quello Tirrenia sul trasporto marittimo e quello sul nucleare e le energie rinnovabili. Scontato il sì dell'opposizione ai lavori la prima settimana di agosto per votare su Caliendo, ma se il governo annuncerà il ritiro dei decreti e la decisione di lasciarli decadere, la maggioranza avrà buon gioco a votare contro un nuovo calendario di agosto, rinviando a settembre la ripresa dei lavori d'aula e disinnescando così la prima bomba nelle mani dei finiani.

La fila per entrare in Futuro e Libertà. Berlusconi è "informato male". E chi "si aspettava quattro gatti" resterà deluso: in Futuro e Libertà c'è "la fila per entrare". Così si è espresso, sui nuovi gruppi parlamentari formati dai finiani, il sottosegretario Roberto Menia. Che ha poi commentato lo scontro Fini-Berlusconi: "L'azione di Berlusconi contro Fini sembra un 'editto da tribunale del popolo', mi dicono scritto dall'onorevole Bondi". E ancora: "E' imbarazzante che un partito processi una persona per un reato d'opinione e paradossale che i probiviri vengano nominati l'altra sera per processare Fini e gli altri".

Una maggioranza con l'Udc. La evoca Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni. L'esponente del Governo pur confermando "la solidità dell'alleanza tra il Pdl e la Lega" e dell'intero Governo Berlusconi, non chiude la porta ad eventuali allargamenti. "Ci siamo sempre detti disponibili ad allargare i confini della maggioranza, ed è inevitabile ricordare e sottolineare come con l'Udc ci sia sempre stato un dialogo proficuo su obiettivi e valori comuni". Ma Pierferdinando Casini insiste sulla costituzione di un esecutivo di responsabilità nazionale, e anzi prevede un peggioramento dei numeri della maggioranza a settembre: "Da tempo ho formulato la mia proposta: un governo di transizione, di responsabilità nazionale, perché servirebbe al Paese. Se si vuole continuare a intraprendere scorciatoie, questo è un problema del presidente del Consiglio, che non vede quello che tutti gli italiani vedono e che cerca, con la pubblicità, di far passare un'immagine del governo che non corrisponde alla sostanza".

(01 agosto 2010)

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