lunedì 30 agosto 2010

Lite in sala parto, rimosso il primario Un medico licenziato e l'altro sospeso


Arrivano le prime sanzioni per i medici del Policlinico di Messina, dopo la lite tra due camici bianchi che giovedì scorso potrebbe aver ritardato il parto di una donna, causando complicazioni alla salute della puerpera e del neonato.

I vertici dell’ospedale, in una riunione con l’assessore alla Sanità della Sicilia Massimo Russo, avrebbero deciso una sospensione cautelativa per il primario di Ginecologia e ostetricia Domenico Granese. Uno dei due medici coinvolti nella lite, Vincenzo Benedetto, è già stato sospeso. Interrotto anche il rapporto di collaborazione tra il Policlinico messinese e l’altro medico protagonista della rissa: Antonio De Vivo. È stato inoltre deciso di commissariare l’Unità operativa di ginecologia, teatro della lite. Le funzioni saranno assegnate alla direzione sanitaria. L’azienda sanitaria universitaria, infine, avvierà un’azione civile per danni di immagine subiti.

Intanto questa mattina si è recato a Messina Ferruccio Fazio. «Chiedo scusa alla signora e alla famiglia a nome dei medici e della Sanità per quello che è successo, e lo dico da medico», ha affermato il ministro alla Salute dopo aver incontrato Laura Salpietro, la donna che ha partorito nel policlinico di Messina mentre due medici litigavano in sala parto. «La mia è stata una visita di solidarietà alla signora, al piccolo Antonio e a suo marito - ha aggiunto Fazio -. Ho trovato la signora bene. Ho cercato di darle parole di speranza e soprattutto ho cercato di ribadirle che le istituzioni sono vicine a lei e alla sua famiglia in questo momento». Il ministro ha poi commentato quanto è accaduto. «È difficile assistere ad una cosa del genere. Io non sono qui per fare indagini né per stabilire dei nessi, che non so quanto siano importanti, queste cose non devono succedere. Se succedono accadono anche perchè avvengono in un humus e in un contesto particolare - ha aggiunto il ministro -, qui stiamo parlando di parti. La media Ocse accettabile di cesarei è di non oltre il 25%. In Italia siamo a una media del 38% ma in regioni come la Lombardia, la Toscana, il Veneto e l’Emilia Romagna, sono sotto il 30%, mentre nel 2009 la Sicilia era al 52% e la Campania oltre al 60%. Devo dire - ha sottolineato Fazio - che in Sicilia l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ha emanato dei provvedimenti recenti per ridurre questo fenomeno. La proliferazione dei cesarei può essere anche dovuta a forme di non trasparenza».

«Io in questo mi associo all’opinione pubblica», ha aggiunto il ministro, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se fosse anche lui «indignato come l’opinione pubblica» per la lite in sala parto dei due medici al policlinico di Messina. Secondo Fazio occorrono «punizioni esemplari a chi si è reso partecipe e protagonista di questi episodi». «Domani - ha detto il marito di Laura Salpietro, Matteo Molonia - si spegnerà l’informazione su questo caso e la vicenda sparirà del tutto. È una presa in giro all’italiana. Ma è importante che il ministro sia stato qui, vuol dire che il problema non è soltato mio e che qui dentro è accaduto davvero qualcosa. Resta il fatto che la mia famiglia è ferita: mia moglie non potrà più avere figli a 30 anni e mio figlio non è ancora fuori pericolo».

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

CONDIVIDO IL PESSIMISMO DEL MARITO. FERRUCCIO FAZIO HA PRONUNCIATO SOLO PAROLE E FRASI DI CIRCOSTANZA, SOPRATUTTO IN ORDINE AL DANNO IRREVERSIBILE CHE LA PUERPERA HA SUBITO (ASPORTAZIONE DELL'UTERO) E IL DUBBIO, ATROCE, CHE IL NEONATO POSSA AVERE SUBITO DANNI CEREBRALI IRREVERSIBILI.
UNA FAMIGLIA ROVINATA.